atropina
Alcaloide, estratto dalle foglie e dalle radici di belladonna, dai semi dello stramonio e da altri vegetali (Scolopia iaponica, Hyosciamus niger, ecc.). L’a. non sempre preesiste come tale nel [...] vegetale, in quanto si forma durante l’estrazione dalla iosciamina, isomero dell’a., che si trasforma in a. per azione degli alcali diluiti. L’a. svolge azione inibente sul sistema nervoso vegetativo parasimpatico: ...
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RADICE
Giulio Vivanti
. Matematica. - In algebra la parola "radice" ha due significati distinti (benché di origine comune), che importa considerare separatamente: "numero che elevato a una certa potenza [...] Q (u, v), dove P(u, v) e Q(u, v) denotano due polinomî, a coefficienti reali, nelle due indeterminate u, v; e la ricerca delle radici x = u + iv della f (x) = o equivale a quella delle soluzioni reali del sistema P (u, v) = 0, Q (u, v) = 0. Ora, come ...
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(o radicamento) Processo di emissione e accrescimento delle radici (➔ rizotassi), che può anche essere indotto artificialmente mediante l’impiego di ormoni sintetici, quali rizocaline, auxine e citochinine. ...
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vegetativo botanica Si dicono v. quegli organi, come radici, fusti e foglie, che non riguardano la riproduzione.
Per le tropofite, periodo v. è il periodo nel quale vengono esplicate le varie funzioni, [...] contrapposto a quello di riposo. Riproduzione v., quella che avviene senza il concorso dei gameti (➔ riproduzione). zoologia Vita v. (o funzioni v.) L’insieme delle funzioni essenziali su cui si basa l’esistenza ...
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odontoclasta
Elemento cellulare che provvede al riassorbimento delle radici dei denti di latte, permettendo la comparsa, dalle gemme dentarie, dei denti definitivi. ...
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Città della Cappadocia alle radici del Tauro, a 23 miglia da Tiana, a 38 dalle Porte di Cilicia. Era l'antica Halala, dove nel 176 morì Faustina Minore (v.): in ricordo dell'avvenimento Marco Aurelio dedusse [...] nel luogo una colonia, da cui la città prese il nome di Colonia Faustina, poi ellenizzato in Faustinopoli. In età cristiana fu sede di vescovado: l'ultima menzione se ne ha nel secolo IX. Il sito di essa, ...
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talea Parte di una pianta capace di emettere radici e di rigenerare un nuovo individuo. La riproduzione per t. è una forma di moltiplicazione vegetativa molto usata in frutticoltura e in floricoltura, [...] cui deriva. La parte usata per t. è di solito un ramo provvisto di almeno una gemma, ma si fanno t. anche con radici, quando queste producono gemme, come avviene nell’ailanto, oppure con foglie, per es. nelle begonie (v. fig.). Le t. si prelevano di ...
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radicale
radicale termine che assume diversi significati a seconda del contesto. Nel contesto del calcolo letterale, il termine indica genericamente una espressione moltiplicativa del tipo
in cui a [...] sotto il suo segno e l’indice viene omesso; se l’indice è 3, il radicale viene detto radicale cubico e la radice è la radice cubica; se l’indice è 4 o un numero naturale maggiore, si può parlare analogamente di radicale quarto, radicale quinto ecc ...
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ORCHIS (dal greco ὄρχις "testicolo", per la forma delle radici tuberose)
Emilio CHIOVENDA
Genere della famiglia Orchidacee, tribù Ofridee, caratterizzato dall'avere due pollinî liberi, ciascuno con un [...] caudicolo e una ghiandola, chiusa in una borsetta. Sono erbe alte 10-50 cm., raramente fino ad 1 m., con due radici tuberose globose o ovoidi intere, o compresse palmato - divise; foglie verdi o macchiate di bruno; fiori rossi, violetti o gialli in ...
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radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...
radicamento
radicaménto s. m. [der. di radicare]. – Il mettere radici, il fatto di radicarsi: r. di una pianta; in senso fig.: r. di una persona, di una famiglia, in un nuovo ambiente; mutamenti di costume che rivelano il r. di nuove concezioni...