stupefacenti
Termine che designa le sostanze, naturali o sintetiche, in grado di alterare, una volta introdotte nell’organismo, le condizioni fisiche e psichiche dell’individuo. In termini farmacologici, [...] prescrizioni normative e i comportamenti effettivi mostra allora come la motivazione al consumo di sostanze psicoattive sia fortemente radicata negli esseri umani, tanto da indurli a trasgredire, anche a costo di pesanti sanzioni, le regole sociali ...
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Biofeedback
Paolo Pancheri
Massimo Biondi
Il biofeedback, termine derivato dalla contrazione delle parole inglesi biological feedback, è una tecnica terapeutica utilizzata per il trattamento di vari [...] tipo di trattamento non sembra avere avuto particolare sviluppo.
Possibilità e limiti
L'interesse suscitato dal biofeedback ha due radici: la prima è applicativa, sulla base dei risultati terapeutici conseguiti; la seconda è teorica, per le nuove ...
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Acqua
Gianni Carchia
Guido Barone
Pietro Guerrieri
Valerio Leoni
Baldassare Messina
Tra i diversi costituenti chimici della materia vivente l'acqua è quello presente in maggiore quantità. Elemento [...] , che si procuravano il cibo limitandosi a consumare le risorse naturali, si spostavano cacciando e raccogliendo radici e bacche commestibili, tenendo ben presente la necessità di disporre di sorgenti di acqua potabile facilmente raggiungibili ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della farmacologia
John Mann
Lo sviluppo della farmacologia
All'inizio del XX sec. medici e chirurghi avevano a disposizione [...] fu notevolmente facilitata dalla scoperta di Russell E. Marker, il quale riuscì a convertire la diosgenina estratta dalle radici di Dioscorea mexicana in progesterone, che a sua volta poteva essere trasformato in cortisone e analoghi. In seguito ...
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Erboristeria
Paola Lanzara e Gabriela Mazzanti
Il termine erboristeria, traduzione del francese herboristerie, a sua volta derivato del latino herbula, "erbetta", indica la raccolta delle piante, spontanee [...] dall'oppio, a opera di F.W. Serturner; P.-J. Pelletier e J.-B. Caventou isolarono, nel 1817, l'emetina dalle radici di ipecacuana (Uragoga ipecacuanha), nel 1818 la stricnina dalla noce vomica (Strychnos nux vomica), nel 1820 la chinina dalla china ...
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L'Ottocento: scienze mediche. La terapeutica
Andreas-Holger Maehle
La terapeutica
Tra il 1800 e il 1890 le pratiche terapeutiche che facevano capo alla tradizione galenica vennero progressivamente abbandonate. [...] il chimico Adolf Wilhelm Hermann Kolbe sintetizzò l'acido salicilico a partire dalla salicina, un principio attivo contenuto nella radice di salice che era stato isolato nel 1828; commercializzato a partire dal 1873 dalla ditta di Dresda di proprietà ...
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PSICHIATRIA (XXVIII, p. 446; App. II, 11, p. 624; III, 11, p. 514)
Gian Carlo Reda
La p. in questi ultimi vent'anni ha presentato un notevole sviluppo, legato soprattutto ai progressi della psicofarmacologia, [...] stadi di sviluppo e modalità transazionali proprie" (J. Haley). Probabilmente la terapia della famiglia affonda le sue radici nella teoria freudiana, e Freud stesso, trattando (nel caso del piccolo Hans) il paziente designato attraverso i genitori ...
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Ansia, depressione, stress
Umberto Galimberti
Ansia
Il termine ansia è spesso assimilato a quello di angoscia perché la distinzione terminologica è reperibile solo nelle lingue di origine latina. In [...] Per questo la restituzione del denaro non modifica nell’uomo d’affari lo stato di depressione, perché questa ha le sue radici nella destrutturazione delle temporalità, per cui un fatto del passato è divenuto la totalità dell’esperienza. Come tiene a ...
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Psicofarmacologia
Giancarlo Pepeu
Sommario: 1. Introduzione: a) sviluppo della psicofarmacologia dal 1980 a oggi; b) definizione e articolazione della psicofarmacologia. 2. Classificazione degli psicofarmaci. [...] come ansia. Forse nessun farmaco meglio degli ansiolitici può ‟strappare dalla memoria un dolore che vi ha messo le radici, cancellare le angosce scritte nel cervello [...] liberare il petto da quell'ingombro pericoloso che [...] grava sul cuore" (W ...
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radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...
radicamento
radicaménto s. m. [der. di radicare]. – Il mettere radici, il fatto di radicarsi: r. di una pianta; in senso fig.: r. di una persona, di una famiglia, in un nuovo ambiente; mutamenti di costume che rivelano il r. di nuove concezioni...