Poeta, filosofo e drammaturgo romeno (Lancrǎm 1895 - Cluj 1961). Nei sette volumi di versi che vanno da Poemele luminii ("I poemi della luce", 1919) a Nebănuitele trepte ("Gli insospettati gradini", 1943), [...] , che, facendo tesoro delle esperienze poetiche contemporanee e in primo luogo dell'espressionismo tedesco, tiene ferme le radici nelle tradizioni romene. Caratteri e problemi non dissimili nei suoi drammi lirici Zamolxis, Meşterul Manole ("Mastro ...
Leggi Tutto
Scrittrice ucraina di lingua francese (Kiev 1903 - Auschwitz 1942), tra le più significative del periodo tra le due guerre. La vita di N. è stata segnata da un profondo senso di inappartenenza e di eterna [...] , in cui solamente la scrittura appare luogo privilegiato entro cui la scrittrice ha potuto fondere armoniosamente le sue radici affettive e culturali. Con la pubblicazione postuma di Suite française (2004; trad. it. 2005), quadro di una collettività ...
Leggi Tutto
Scrittrice caribica di lingua inglese (n. Troy-Trelawny, Giamaica, 1941). Giornalista militante, ha esordito con una raccolta di poesie (Talking of trees, 1985), ma si è affermata come scrittrice di racconti [...] of the snake woman and other stories, 1989), in cui fa uso di un linguaggio immaginativo che affonda le radici nella tradizione popolare. Altre opere: Working miracles (1991); Gardening in the Tropics (1994); Encyclopedia of jamaican heritage (2003 ...
Leggi Tutto
Scrittore, nato a Terranuova di Sibari (Cosenza) il 4 maggio 1908. Ha molto viaggiato, come inviato speciale di varî giornali; da alcuni anni si dedica anche alla pittura.
I suoi romanzi, Inverno in palude [...] (Milano 1936) e Oroverde (ivi 1940), per la trasfigurazione favolosa o allegorica di una realtà affondante le sue radici in ricordi della nativa Calabria, per il modo "corale" di trattare figure e paesaggio, mostrarono come egli avesse tenuto ...
Leggi Tutto
Poeta, nato ad Altona il 3 settembre 1888. È stato per molti anni Syndikus dell'università di Amburgo e dal 1933 al 1935, dopo l'ascesa del nazionalsocialismo al potere, primo presidente della Reichschriftumskammer. [...] Holstein. Come poeta si riallaccia alla tradizione mistico-naturalistica o popolare nazionale, che ha nell'anima tedesca profonde radici.
Nella trilogia di romanzi (Gewalt über das Feuer; Kampf der Gestirne; Streit mit den Göttern) riunita nel 1934 ...
Leggi Tutto
MACRÌ, Oreste
Anna Dolfi
Ispanista, nato a Maglie (Lecce) il 10 febbraio 1913. Titolare dell'insegnamento di Lingua e letteratura spagnola presso l'università di Firenze dal 1952 al 1983, italianista, [...] rimasto sempre strenuamente fedele, sottolineandone le ragioni e radici religiose ed esistenziali, umane e lariche, ontologiche fondamentale a questo proposito la sua teoria delle quattro radici della poesia) per l'individuazione dei campi semantici, ...
Leggi Tutto
Scrittore albanese (Menkulas, Corizza, 1931 - Tirana 2017). Autore fecondissimo di poesie, racconti e romanzi, nell'ambito della letteratura del suo paese ha costituito una voce particolarmente umana e [...] con la raccolta Në rrugë dola ("Sono uscito per strada", 1958), scegliendo temi agresti che esaltano le sue radici contadine. Il rifiuto dell'intimismo lirico a favore di una linea oggettiva e ottimista, inneggiante al progresso sociale, connota ...
Leggi Tutto
Ševčuk, Valerij
Oxana Pachlovska
Scrittore ucraino, nato a Žitomir il 20 agosto 1939. Figura di spicco della 'generazione degli anni Sessanta' (šistdesjatnyky), ha mosso i primi passi come prosatore [...] proza), a una raffinata ricerca stilistica, che, pur vicina al 'realismo magico' latino-americano, affonda le radici nella tradizione letteraria ucraina.
Della sua ampia produzione, in parte proibita negli anni Sessanta e pubblicata interamente solo ...
Leggi Tutto
BRANCA, Vittore
Franco Cardini
Nacque a Savona il 9 luglio 1913 da Antonio, ingegnere, direttore del centro di studi dell’ILVA di Priamar, e da Lucia Branca, figlia dello scultore Giulio, sua lontana [...] e felice unione, dalla quale nacquero quattro figli (Simona, Daniela, Donata e Ludovico), si dovette più tardi il radicamento di Branca nella città che avrebbe finito con il considerare profondamente la 'sua', Venezia.
Mentre portava avanti il lavoro ...
Leggi Tutto
FOUCAULT, Michel
Livio Sichirollo
Filosofo e saggista francese, nato a Poitiers il 15 ottobre 1926. Ha insegnato alla Faculté de Lettres et Sciences humaines di Clermont-Ferrand, Tunisi, Paris-Vincennes; [...] restituire ciò che in profondità rende conto di una cultura che ha separato raison e déraison, che ha tolto dalle radici del pensiero il caso, la discontinuità, la materialità. Compito della ricerca è l'inventario dei procedimenti che in ogni società ...
Leggi Tutto
radica
ràdica s. f. [lat. *ràdica, estratto da *radicla (class. radicŭla), dim. di radix «radice»]. – Forma region. per radice, in senso proprio, usata, spec. a Roma, soprattutto nella denominazione di alcuni ortaggi: r. gialla, la carota,...
radicamento
radicaménto s. m. [der. di radicare]. – Il mettere radici, il fatto di radicarsi: r. di una pianta; in senso fig.: r. di una persona, di una famiglia, in un nuovo ambiente; mutamenti di costume che rivelano il r. di nuove concezioni...