In elettronica, segnale la cui frequenza cade nel campo delle radiofrequenze; anche, segnale emesso da una stazione radiotrasmittente o comunque utilizzato in un sistema di radiocomunicazione. ...
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Sistema atto a portare fino agli utenti segnali e informazioni utilizzando a questo scopo le onde elettromagnetiche.
Onde impiegate nella radiodiffusione
Le onde nella r. sono generalmente irradiate in [...] (si parla allora di r. circolare) nella porzione del loro spettro che prende appunto il nome di radiofrequenza. In realtà, il campo delle radiofrequenze è utilizzato anche da altri servizi, per es., da quello televisivo che, nell’uso comune, non è ...
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Comunicazione a distanza che utilizza come mezzo di trasmissione radioonde, cioè onde elettromagnetiche di frequenza compresa tra qualche kHz e circa 300 GHz. Un sistema di r. bilaterale richiede che ciascuna [...] presto nella necessità di coordinare tra i vari organismi e i vari servizi l’uso delle radiofrequenze e di determinare specifiche caratteristiche per gli impianti trasmittenti e riceventi. La conferenza internazionale dedicata alle radiocomunicazioni ...
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PONTE RADIO
Bruno PERONI
. Nell'ultimo decennio la tecnica dei radiocollegamenti a fascio (v. App. II, 11, p. 655) ha compiuto enormi progressi; di conseguenza i collegamenti stessi (che in italiano [...] più salienti si possono così riassumere: a) affermazione del sistema di modulazione di frequenza; b) generale aumento delle radiofrequenze di lavoro; c) utilizzazione di un nuovo modo di propagazione, quello "per diffusione" (o, con termine inglese ...
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televisione Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione immediata a distanza, per mezzo di un cavo elettrico o di un radiocollegamento, di immagini non permanenti di oggetti fissi o in movimento; [...] fondata sulle concessioni, nel rispetto del divieto di posizioni dominanti sancito nell’art. 15. Il piano di assegnazione delle radiofrequenze, essenziale per l’applicazione della normativa, sarebbe stato fissato con d.p.r. il 20 genn. 1992. La l ...
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Apparecchio per rilevare radiosegnali raccolti da un’antenna ricevente. Più specificamente, uno dei due terminali di un circuito di radiocomunicazione (l’altro è un radiotrasmettitore), che, in unione [...] , in cui la frequenza che si ottiene cade nel campo delle frequenze acustiche, in questo caso il segnale è ancora a radiofrequenza, cioè è a frequenza superacustica (di qui la denominazione del sistema).
Se il r. è a sintonia variabile, i componenti ...
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Fune (di solito di grossa sezione), spesso metallica; anche tubo o guaina tubiforme.
C. per aeronautica
C. di guida (o c. moderatore o ammortizzatore) Lungo e pesante c. che viene lasciato pendere dalla [...] sono posti (c. interrati, aerei e sottomarini) o al tipo di segnale che devono trasmettere (c. di frequenze foniche e per radiofrequenze). L’unità costitutiva dei c. urbani, usati per collegare gli utenti con le centrali, è la coppia, formata da due ...
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Uno dei due terminali di un circuito di radiocomunicazione (l’altro è il radioricevitore), il cui compito è di generare una corrente a radiofrequenza, imprimere a essa, con i procedimenti della modulazione, [...]
In generale, nei r. sono riconoscibili tre parti principali: l’eccitatore, o pilota, che genera un segnale alla voluta radiofrequenza, molto stabile, con basso contenuto d’armoniche e a basso livello di potenza; l’amplificatore di potenza, che eleva ...
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radiofrequenza
radiofrequènza s. f. [comp. di radio- (nel sign. c) e frequenza]. – Frequenza di un’onda elettromagnetica che cada entro il campo delle radioonde; onda a r. è appunto sinon. di radioonda: il campo delle radiofrequenze si può...
plurigamma
agg. [comp. di pluri- e gamma2], invar. – In radiotecnica, detto di apparecchio ricevente o trasmittente che può ricevere o trasmettere su diverse gamme dello spettro delle radiofrequenze.