TOSCANA
Paolo Doccioli
Mauro Cristofani
Enrico Guadagni-Ettore Spalletti
Ada Francesca Marcianò
(XXXIV, p. 79; App. II, II, p. 1006; III, II, p. 968; IV, III, p. 657)
Popolazione. - Secondo i dati [...] e propria saturazione. La stagione dell'''effimero'' si avvia a conclusione; ne saranno appendici le celebrazioni per Raffaello (Raffaello a Firenze, 1983-84), per il Seicento fiorentino (1986), per Donatello (1986), per Piero della Francesca (1992 ...
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LUINI, Bernardino (Bernardino de Scapis)
Pietro Marani
Figlio di Giovanni Donato di Bernardo de Schapis, o Scapis, detto "Monlone", nacque a Dumenza, presso Luino, intorno agli anni 1481-82.
Il padre, [...] ma due viaggi a Roma, l'uno precocemente (come dimostrerebbe la conoscenza, da parte sua, della predella della Pala Baglioni di Raffaello, datata 1507, vista a Perugia e poi copiata: Ottino Della Chiesa, 1956, pp. 139 s.), l'altro più tardi, verso il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso dell’Ottocento si avverte l’esigenza di riscrivere la storia dell’arte [...] alle insistenze di Crowe e prepara le due monografie su Tiziano (1877; in due volumi, subito tradotti in italiano) e su Raffaello (1882-1885). Ma il sogno di Crowe di veder realizzate le monografie su Leonardo e Michelangelo non si avvererà, a causa ...
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FERRUCCI, Francesco, detto del Tadda
Sandro Bellesi
Figlio di Giovanni e nipote abiatico di Taddeo (dal quale gli derivò il soprannome Tadda), nacque a Fiesole nel 1497 e, secondo la tradizione familiare, [...] s. Damiano, che al presente vi si veggiono" (opera del Montorsoli, Angelo di Michele in religione Giovanni Angelo e di Raffaello da Montelupo: Baldinucci, 1681-1728, pp. 533 s.).
I contatti intercorsi tra il F. e il Montorsoli durante la commissione ...
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Bracciolini, Jacopo
Francesco Bausi
Umanista italiano (Firenze 1442 - ivi 1478), terzo figlio di Poggio, dedicò molte delle sue energie alla valorizzazione dell’eredità culturale del padre, tenendone [...] protettori influenti, si legò, verso la metà degli anni Settanta, all’arcivescovo di Pisa Francesco Salviati e al cardinale Raffaello Riario. Entrò così nella cerchia degli aderenti alla congiura dei Pazzi, dopo il fallimento della quale venne, nello ...
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PIATTI, Prospero
Matteo Piccioni
PIATTI, Prospero. – Nacque a Ferrara il 1° giugno 1840 dall’avvocato Giuseppe, giudice processante, e da Luigia Franceschini. Qualche anno dopo, nel 1847, la famiglia [...] come Logge Pie. La formazione di Piatti si svolse tutta all’interno di quel cantiere imitando lo stile degli affreschi di Raffaello e di Giovanni da Udine che l’équipe aveva altresì restaurato. Per un breve periodo, inoltre, frequentò lo studio del ...
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FELICIANO da Messina (al secolo Domenico Guargena)
Gioacchino Barbera
Nacque a Messina intorno al 1610, nella contrada cosiddetta del Dromo fuori porta Imperiale, da una famiglia agiata.
Dal racconto [...] Palermo).
F. morì a Messina il 13 nov. 1673. Dalle fonti locali ottocentesche viene ricordato, con enfasi eccessiva, come il "Raffaello dei cappuccini".
Fonti e Bibl.: F. Susinno, Le vite de' pittori messinesi [1724], a cura di V. Martinelli, Firenze ...
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BOCCACCI (Boccaccino), Camillo
Alfredo Puerari
Figlio di Boccaccino e di Adriana di Farfengo, nacque a Cremona nel 1504 (nell'inventario dei beni ereditati dal padre, steso nel 1526, è dichiarato di [...] che il B. fu avviato alla pittura dal padre, e come questi aveva introdotto a Cremona le prime nozioni di Giorgione e Raffaello, così egli fu il primo dei cremonesi a orientarsi verso la pittura parmense volgendosi al Parmigianino e dando l'avvio al ...
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Pittore e disegnatore (Düsseldorf 1783 - Berlino 1867). Più che l'educazione classicista ricevuta all'accademia di Düsseldorf, importanti per la sua formazione furono i contatti con l'ambiente romantico [...] Nazareni a Roma, l'adesione al Lukasbund (1812), l'ammirazione per Giotto, per la pittura del Quattrocento e per Raffaello, furono stimoli per un impegno profondo volto al rinnovamento della cultura figurativa tedesca, in un ideale che vedeva l'arte ...
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Personaggio letterario, tra i protagonisti del romanzo Otcy i deti ("Padri e figli", 1862) dello scrittore russo I.S. Turgenev (1818-1883). Emblematico del nichilismo giovanile russo dell'epoca, Bazarov [...] strumento per liberare l’uomo ed esalta l’egoismo, il calcolo utilitaristico e il realismo. Detesta l’arte fine a sé stessa ed è convinto che un qualsiasi calzolaio valga più di un Raffaello, perché le scarpe – a differenza dei quadri – sono utili. ...
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raffaella
raffaèlla. – Nella locuz. agg. e avv. alla raffaella, alla maniera di Raffaello (v. raffaellesco): capelli alla r., tenuti lunghi fino alle spalle, come quelli che figurano nei ritratti di Raffaello giovane (analogam., pettinarsi...
raffaellesco
raffaellésco agg. (pl. m. -chi). – Di Raffaello Sanzio, il grande pittore e architetto di Urbino (1483-1520): dipinti, disegni r.; o che ricorda lo stile di Raffaello: una figura r.; una composizione r.; per estens., di persona,...