Storico (Basilea 1818 - ivi 1897). Dopo aver studiato teologia, per volontà del padre, seguì all'univ. di Berlino i corsi di J. G. Droysen, L. Ranke, A. Boeckh. Intraprese nel 1846 il primo viaggio in [...] il Politecnico di Zurigo nacque Der Cicerone (1855), introduzione al godimento delle opere d'arte italiane imperniata sulla figura di Raffaello. Nel 1858 cominciò a insegnare all'univ. di Basilea. Due anni dopo apparve Die Kultur der Renaissance in ...
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Pittore (Nettuno 1599 - Roma 1661). Allievo, prima a Roma, poi a Bologna, di F. Albani, si stabilì a Roma dal 1621. Le prime opere, tra cui la Visione di s. Isidoro (1622, S. Isidoro), risentono ancora [...] e ricco di ascendenza veneta, tratto costante dello stile di S., è evidente un preciso riferimento a Raffaello e al classicismo cinquecentesco, nella semplicità compositiva e nell'essenzialità psicologica data dalla concentrazione dell'evento in ...
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Scultore e architetto (Monte San Savino, Arezzo, 1460 circa - ivi 1529). Per la sua formazione a Firenze, oltre all'apprendistato forse presso A. del Pollaiolo, rilevanti furono la persistente lezione [...] . Di nuovo a Firenze (1501-05), in un momento di grande vivacità per la presenza di Leonardo, Michelangelo e Raffaello, il S. affinò la sua sensibilità pittorica per la materia eseguendo opere come il fonte battesimale di Volterra, la Madonna ...
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Pittore, scultore e architetto (n. forse Treviso 1498 - m. Boulogne 1544), probabilmente appartenente alla famiglia di P. M. Pennacchi, benché non vada confuso con il pittore Girolamo Pennacchi, anch'egli [...] , la Presentazione al Tempio, in S. Salvatore, che rivelano spunti lombardo-emiliani e la conoscenza dei modi di Raffaello. Predilesse la pittura in chiaroscuro (grisaille): in questa tecnica è famosa la sua Allegoria antipapale (1543, Hampton Court ...
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Architettura
In senso generico, organismo architettonico aperto su uno o più lati, sorretto da pilastri o colonne. La l. è nota e usata in tutti i tempi (loggetta delle Cariatidi nell’Eretteo sull’Acropoli [...] o arcate che si svolgono sopra al pianterreno intorno ai cortili di complessi conventuali o nei palazzi (L. di Raffaello nei palazzi vaticani ecc.), e alcuni portici pubblici tradizionalmente destinati sia a uso civico, sia per attività produttive ...
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Pittore (n. Bruxelles 1488 circa - m. ivi 1541). Al servizio di Margherita d'Austria dal 1518 e poi, dal 1532, di Maria d'Ungheria, dipinse ritratti (Georges van Zelle, 1519, Bruxelles, Musées royaux des [...] des beaux-arts; Sacra famiglia, 1525, Madrid, Prado) che mostrano l'innesto della pittura italiana e in particolare di Raffaello (del quale ebbe modo di studiare i cartoni con gli Atti degli Apostoli presenti a Bruxelles dal 1516) sugli elementi ...
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Nacque a Bologna da Agostino Albani, ricco mercante di seta, e da Elisabetta Torri il 17 marzo 1578. Fanciullo ancora, fu messo alla scuola di Dionigi Calvaert, ov'ebbe carissimo condiscepolo Guido Reni, [...] in una sala del palazzo Favi a Bologna. Verso il 1610 andò a Roma col Reni, intento lungamente allo studio di Raffaello. Inimicatosi più tardi il Reni, a causa di gelosie di lavoro, l'Albani si strinse ad Annibale Carracci, che allora affrescava ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] critica, suggerita da un accenno classico, quella che permise d'intendere che la perfezione di Michelangelo era diversa da quella di Raffaello e questa da quella di Tiziano, ma erano tutte e tre perfezioni. Era cioè un modo d'avvicinarsi a intendere ...
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. Nobile famiglia senese e romana. Si asserì che discendesse da un ramo dei conti dell'Ardenghesca, signori di Macereto nel contado senese. I documenti ce la presentano nel sec. XIII in Siena, dove la [...] , donde uscì il Pindaro, primo libro greco stampato in Roma (1515); commise al Peruzzi, o forse a Raffaello, il disegno, a Raffaello stesso e al Sodoma la decorazione della celebre villa fuori di porta Settimiana, che, acquistata nel 1579 dai Farnese ...
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LAZZARINI, Gregorio
Gino Fogolari
Pittore, nato a Venezia nel 1655, morto nel 1730 a Villa Bona nel Polesine. Pur avendo a maestro Francesco Rosa genovese e frequentando la bottega del Ferrabosco e [...] o fiorentina o romana. Perciò molto ammirato ai suoi tempi fuori di Venezia, ad esempio dal Maratta a Roma, e detto il Raffaello veneziano e tenuto poi in molto conto dal Lanzi, è invece il L. dai contemporanei veneziani, come lo Zanetti, che pure lo ...
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raffaella
raffaèlla. – Nella locuz. agg. e avv. alla raffaella, alla maniera di Raffaello (v. raffaellesco): capelli alla r., tenuti lunghi fino alle spalle, come quelli che figurano nei ritratti di Raffaello giovane (analogam., pettinarsi...
raffaellesco
raffaellésco agg. (pl. m. -chi). – Di Raffaello Sanzio, il grande pittore e architetto di Urbino (1483-1520): dipinti, disegni r.; o che ricorda lo stile di Raffaello: una figura r.; una composizione r.; per estens., di persona,...