Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] distato), reinventando un linguaggio cinematografico autonomo di alta qualità figurativa (P. era stato allievo di R. Longhi a Bologna). Il linguaggio di non meno la poesia. Già questa semplice ragionedi "generi" crea un singolare accostamento: D' ...
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Televisione
Luigi Rocchi
Carlo Sartori
Giuseppe Santaniello
Aldo Grasso
Giuseppe Cereda
Federico di Chio
Peppino Ortoleva
(XXXIII, p. 439; App. II, ii, p. 964; III, ii, p. 914; IV, iii, p. 600; [...] su essa formale giurisdizione. Nei diversi paesi la t. è nata con intenti, ragioni e modalità diverse, che riflettevano la condizione sociale e politica di ogni Stato. Così la vocazione statunitense al mercato, come si è già accennato, ha permesso ...
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Multimedialità
Marcello Morelli
In senso stretto, il termine multimedialità indica la possibilità di utilizzare più mezzi (media), diversi fra loro, per rappresentare delle informazioni. Va peraltro [...] per la concezione innovativa che ne era alla base, è stata, nel 1993, l'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, nata promuovendo l'interesse di allievi che, per ragionidi disponibilità di tempo o di localizzazione geografica della ...
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opinióne pùbblica Giudizio e modo di pensare collettivo della maggioranza dei cittadini, o anche questa maggioranza stessa. Il concetto di opinione pubblica, intesa anche come sistema di credenze sulla [...] . Kant, che pose l'accento sull'"uso pubblico della ragione in tutti i campi". Si cominciava ad affermare l'importanza la trasformazione della sfera pubblica, dal punto di vista dello Stato sociale e dei mutamenti delle strutture della comunicazione ...
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PUBBLICITÀ (XXVIII, p. 481)
Emilio Servadio
Psicologia. - L'immagine e lo "slogan". - Si è detto (XXVIII, p. 483) che alla pubblicità si possono più o meno applicare le leggi psicologiche relative alla [...] appartenenti all'inconscio (come è stato d'altronde confermato dalla scuola riflessologica di Pavlov); in particolare, è ormai non si può in alcun caso render ragione dell'efficacia di una data espressione pubblicitaria fondandosi sui soli ...
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INFORMAZIONE, SCIENZA DELLA
Roman Tirler
Pierluigi Ridolfi
Stefano Ceri e Alfonso Fuggetta
Tecnologie della comunicazione di Roman Tirler
Sommario: 1. Introduzione. 2. Tecniche di comunicazione dati: [...] si basano sulla creazione e il mantenimento dell'‛informazione distato', che è comune alle parti comunicanti e al sottostante sia i prodotti sia i consumatori. Le ragioni che favoriscono tale tendenza sono più di una: la prima e la più importante ...
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COMUNICAZIONI DI MASSA
Denis McQuail
Alessandro Pace
Sociologia
di Denis McQuail
Introduzione
'Mezzi di comunicazione di massa' (o mass media) è un termine collettivo entrato nell'uso per indicare [...] ' del valore artistico o scientifico dell'opera.
La terza ragionedi distinzione della disciplina della stampa da quella della radiotelevisione è, storicamente, la più nota, essendo stata più volte utilizzata dalle varie Corti. Si è infatti ritenuto ...
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Comunicazioni di massa
Wilbur Schramm
di Wilbur Schramm
Comunicazioni di massa
sommario: 1. L'era dei media elettronici. 2. Evoluzione storica dei media. 3. I media e il processo della ccmunicazione. [...] media stessi e, anzi, di tale settore essi costituiscono la ragion d'essere.
Essi assorbono, inoltre, un'ampia quota della spesa destinata ai servizi sociali. Le cifre fornite da Machlup mostrano che intorno al 1960 gli Stati Uniti spendevano nell ...
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BOTTERO, Giovanni Battista
Giuseppe Locorotondo
Nato a Nizza il 16 dic. 1822 da Paolo intraprendente negoziante originario di Limone Piemonte, e dalla nizzarda Teresa Broc di Torretta, fece i primi [...] , appunto, con una accorta azione sul piano diplomatico, il B. dimostrò comprensione per la ragiondiStato - che aveva spinto Cavour alla cessione di Nizza e Savoia in cambio del consenso napoleonico -, ma non soffrì meno nel vedersi trasformato ...
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FAMBRI, Paolo (Paulo)
Nicola Labanca
Nacque a Venezia il 10 nov. 1827 da Lorenzo e da Elena Correnti.
Fu battezzato Paolo, ma assai presto il giovane F. volle farsi chiamare Paulo. Come tale firmò molte [...] L'Età presente il proprietario A. Dell'Acqua Giusti era stato in grado di pagare la pesante somma cauzionale (circa 15.000 lire) accusandolo tra l'altro, non sempre a ragione, di voler tornare alle "primitive idee" di La Marmora, con un esercito pre- ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...