Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] presuppone un necessario, e così via via fino a un necessario assoluto, libero da potenza e che ha in sé la ragione della sua necessità, puro atto; la quarta via è dalla gradualità delle perfezioni (bene, buono, ecc.): questa gradualità presuppone un ...
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Poliziesco, genere
Mario Sesti
Per la sua complessità, per la vasta articolazione, per la fortuna stessa delle opere a esso ascrivibili, e in ragione della sua evoluzione che ha implicato contaminazioni [...] stili di vita che sul suo uso si fondano. È questa la ragione per la quale spesso si può far rientrare nel poliziesco il film struttura e dell'identità del genere. Per analoghe ragioni si possono considerare limitrofi al poliziesco il gangster film ...
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Cortenuova, battaglia di
Francesca Roversi Monaco
A Cortenuova, presso il fiume Oglio, il 27 novembre 1237 l'esercito di Federico II ebbe ragione delle truppe milanesi, recatesi nella zona per difendere [...] Brescia, ottenendo una delle vittorie più significative nell'ambito del conflitto che opponeva l'imperatore alle città padane riunite nella seconda Lega lombarda.
Fra il 1234 e il 1236 Federico era stato ...
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credo ut intelligam
Espressione lat. («credo per [poter] comprendere») ripresa dal Proslogion di Anselmo, e invocata per affermare la priorità della fede sulla ragione anche nei processi conoscitivi; [...] nel contesto anselmiano comporta una concezione del conoscere come ‘intelligenza della fede’, e dell’intelletto come guidato da quella stessa verità eterna che si manifesta nella rivelazione ...
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Figlio (sec. 12º-13º) di Giovanni degli Onesti; visse fra Bertinoro e Ravenna, e fu celebre per liberalità e nobiltà. Non sappiamo per quale ragione sia ricordato da Dante (Purg. XIV, 81) fra gli invidiosi. ...
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infinitade
Solo in Cv II XIII 10 E queste due proprietadi hae la Gramatica: ché, per la sua infinitade, li raggi de la ragione in essa non si terminano, in parte spezialmente de li vocabuli. Riferito [...] alla Grammatica il termine si giustifica in quanto l'i. si diffonde su tutto lo scibile: " cum praeter rationem recte loquendi... prope omnium maximarum artium scientiam amplexa sit " (Quint. Instit. II ...
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Scrittore, benedettino (m. dopo il 1270), autore dell'importante Catalogus virorum illustrium (attribuito a Enrico di Gand); egli stesso si attribuisce altri scritti (De ragione computi ecclesiastici, [...] perduto, e il Calendarium pro incensionibus lunae). Non va confuso con l'omonimo rettore della Facoltà delle arti a Parigi, autore di Quodlibeta e Quaestiones super librum Posteriorum (fine sec. 13º) ...
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BRUTO (Bruti, Bruturi), Iacopo
Roberto Zapperi
Nacque a Padova nella seconda metà del sec. XV e fu notaio addetto agli uffici del palazzo della Ragione. Esercitò anche la professione notarile e il 27 [...] deve il resoconto più completo dell'assemblea generale, convocata il 2 giugno dai rettori veneziani nel palazzo della Ragione, alla quale intervennero ben tremila popolari. Alla proposta dei nobili di eleggere otto cittadini per coadiuvare in momenti ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, [...] sia stato desunto dalle fonti giuridiche).
Più precise e a volte testuali sono una serie di citazioni: Cv IV XXIV 2 Per che la ragione vuole che dinanzi a quella etade l'uomo non possa certe cose fare sanza curatore di perfetta etade: Inst. 1, 23 pr ...
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senso
Alfonso Maierù
Il termine in D. designa innanzi tutto la facoltà sensitiva, mediante la quale l'uomo coglie il mondo esterno; di conseguenza designa i singoli s.; indica anche, più generalmente, [...] a cu'io parlo. E avvegna che quelle cose, per rispetto de la veritade, assai poco sapere si possano, quel cotanto che l'umana ragione ne vede ha più dilettazione che 'l molto e 'l certo de le cose de le quali si giudica [secondo lo senso], secondo la ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
ragionamento
ragionaménto s. m. [der. di ragionare]. – 1. ant. o tosc. Discorso, conversazione: Li tuoi r. [con gli usurai] sian là corti (Dante); in r. piacevoli infino all’ora di poter cenare gli ritenne (Boccaccio); avere (oppure essere...