filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] : sono animali p., di cui è lecito cibarsi, i quadrupedi che ruminano e hanno le unghie fesse, gli animali acquatici che hanno pinne e squame, gli uccelli, con esclusione di alcuni rapaci e notturni, e inoltre alcuni insetti, come la cavalletta. ...
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Il Rinascimento. Magia e astrologia
Germana Ernst
Magia e astrologia
Il sapere magico e astrologico
All'inizio del 1586 la Bolla Coeli et terrae di Sisto V proclamava solennemente che l'uomo non può [...] deliri di onnipotenza e le loro allucinazioni di danze, festini, voli notturni. A riprova di tutto ciò, Cardano si compiace di narrare l possedere, convincendo anche i giudici spesso crudeli e rapaci.
Fra le numerose dottrine affrontate da Cardano un ...
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rapace
agg. [dal lat. rapax -acis, der. di rapĕre «rapire»]. – 1. Avido di rapire, di sottrarre ad altri con la forza o con l’inganno roba, denaro, beni varî: uomini naturalmente vaghi di pecunia e r. (Boccaccio); ladri r.; amministratori...
notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo Chinati e chiusi (Dante). b. Di cose, che...