rapporto /ra'p:ɔrto/ s. m. [der. dirapportare]. - 1. [scritto, per lo più sintetico, steso da un funzionario per gli organi superiori su fatti che investono la sua competenza o responsabilità e sim.: [...] , enti o organi collettivi sono in vario modo collegati: rapportidi parentela, dilavoro; r. politici, economici] ≈ relazione, sodalizio. ↑ legame, vincolo. ● Espressioni: entrare in rapporto (con qualcuno) [mettersi in relazione con altri] ≈ e ...
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Fabio Rossi
lasciare. Finestra di approfondimento
Verbo causativo - Uno degli usi più frequenti di l. è quello come verbo causativo o fattitivo, ovvero un verbo con un debole sign. autonomo e che acquista [...] sign. molto comune di l. è quello di «allontanarsi dalla persona amata», interrompendo così il rapporto: si sono lasciati abbandonare, mollare e piantare (spec. se si tratta di un lavoro o di un’attività: ci stavamo divertendo, quando ha mollato ...
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Fabio Rossi
obbligare. Finestra di approfondimento
Fare forza sulle persone - Vi sono vari modi e gradi di esercitare forza sulle persone perché facciano qualcosa. O. e costringere sono i termini più [...] rapporto è libero e senza costrizioni. Limitazione,restrizione e vincolo indicano di solito un grado più attenuato di si è chiamati a svolgere in ambito lavorativo o comunque in un contesto di distribuzione di ruoli o funzioni (con l’analogo incarico ...
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Fabio Rossi
buono. Finestra di approfondimento
In senso morale - Estesissima è l’area semantica di b. (più ristretta quella di cattivo), che abbraccia la sfera del gusto, della morale, dell’utilità, della [...] probo, termine poco com., indica di solito un alto grado di onestà (così lavoro io stesso come ogni probo cittadino dell’amico, mentre dicendo un buon amico ci si riferisce al rapportodi confidenza e intimità.
C’è buono e buono - Occorre invece ...
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Fabio Rossi
cosa. Finestra di approfondimento
Usi pronominali e anaforici - C. è tra le parole più generiche del lessico ital., destinata per lo più a sostituire termini più specifici non disponibili al [...] e quindi senza sinon., di c. si ricorda quello giuridico «tutto ciò che è oggetto dirapporto giuridico». La c. pubblica per lo più materiale), gesto, lavoro, opera. Ancora più generico è l’uso di c. nel senso di «accadimento»: sono successe tante c ...
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liquidazione /likwida'tsjone/ s. f. [der. di liquidare]. - 1. a. (econ., giur.) [determinazione del valore effettivo di un diritto, della posizione di dare e avere derivante da un rapportodilavoro al [...] amministr.) [assol., somma che viene versata al lavoratore nel momento in cui cessa il rapportodilavoro: riscuotere la l.] ≈ (burocr.) TFR, (burocr.) trattamento di fine rapporto. 2. (comm.) [vendita di merci a prezzo inferiore a quello normalmente ...
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subordinato [part. pass. di subordinare]. - ■ agg. 1. a. [che dipende da altro fatto o elemento, con la prep. a: il loro viaggio è s. alla promozione del figlio] ≈ condizionato (da), dipendente (da). ‖ [...] luogo, primariamente. 2. a. [dilavoro e sim., che è legato a un rapportodi subordinazione: svolgere un'attività s.] ≈ dipendente. ↔ autonomo, indipendente. b. [di persona, che è in rapporto gerarchico di dipendenza lavorativa da qualcuno: è un ...
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dispensare [dal lat. dispensare] (io dispènso, ecc.). - ■ v. tr. 1. [dare a più persone con larghezza: d. favori] ≈ distribuire, elargire, [denaro, spec. per beneficenza] erogare. ‖ assegnare. 2. a. [liberare [...] b. (amministr.) [nel pubblico impiego, risolvere il rapportodilavoro: d. dal servizio] ≈ esonerare, licenziare. dall'incontro con quello scocciatore] ≈ esentarsi, esimersi, evitare (ø), fare a meno (di), scansare (ø), sottrarsi (a). [⍈ DARE] ...
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collocamento /kol:oka'mento/ s. m. [der. di collocare]. - 1. (non com.) [il collocare o l'essere collocato, anche fig.: c. delle parole nel discorso] ≈ [→ COLLOCAZIONE (1)]. 2. (fig.) [di persone, l'impiegarle [...] stabilmente, dando inizio a un rapportolavorativo: offrire un buon c.] ≈ impiego, lavoro, occupazione, posto (dilavoro), sistemazione. ● Espressioni: collocamento a riposo ≈ [→ RIPOSO (3. a)]. ...
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assunzione /as:un'tsjone/ s. f. [dal lat. assumptio -onis, der. di assumĕre "assumere"]. - 1. [l'atto dell'assumere: a. di un incarico] ≈ accettazione, accoglimento, (giur.) accollo. ↔ rifiuto. 2. [atto [...] che dà inizio al rapportodilavoro subordinato] ≈ chiamata, ingaggio, nomina, reclutamento. ↔ allontanamento, licenziamento. 3. [per calco dell'ingl. assumption, ciò che uno s'impegna a dimostrare] ≈ [→ ASSUNTO (1)]. ...
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Nella sua accezione empirica, il termine lavoro indica ogni attività di impiego di energie fisiche e intellettuali dell’uomo per la produzione o lo scambio di beni e/o servizi. In tale nozione si individuano due profili, tra loro complementari:...
La sospensione del rapporto di lavoro si verifica quando, pur non potendo aver corso la prestazione, il rapporto resta giuridicamente in vita, e si differenzia strutturalmente dall’interruzione della prestazione riconducibile al riposo. Tra...