Congetture e confutazioni (Conjectures and refutations)
Congetture e confutazioni
(Conjectures and refutations) Opera (ed. orig. 1963) di K. Popper, in cui l’autore approfondisce la prospettiva «ipotetico-deduttiva» [...] mediante prove ed errori, attraverso congetture e confutazioni. La nozione di «verosimiglianza» consente di recuperare un razionalismo critico pur contrastando le teorie induttiviste, il cui fondamento implicherebbe un regresso ad infinitum. ...
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Saggista e moralista (Resina 1887 - Roma 1941). Redattore del quotidiano Il Mondo e, soppresso questo, di altri giornali (fra cui da ultimo il Popolo di Roma), avversò il fascismo (Diario politico, post., [...] e di filosofia del diritto, 1915) e, dopo la tragica esperienza della prima guerra mondiale, a combattere il razionalismo neohegeliano del suo tempo (Critica dello storicismo, 1935; Pensieri sulla storia, post., 1952). Venne così ad abbozzare un ...
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La scienza che studia l’Egitto faraonico.
La storia dell’e. inizia con Erodoto, del quale è pervenuta integra una relazione (metà del 5° sec. a.C.), fonte di particolare valore specie per la bassa epoca. [...] scritto di Plutarco sul mito di Iside e Osiride, narrato con ricchezza di particolari, anche se interpretati secondo il razionalismo greco. Se nel Medioevo l’Egitto non è preso in grande considerazione, col Rinascimento ci si ricomincia a interessare ...
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Teologo ed esegeta (Fahr, Franconia, 1757 - Breslavia 1827), carmelitano. Prof. di lingua greca e di esegesi neotestamentaria all'accademia (dal 1786, università) di Bonn, nel 1791 passò a Strasburgo. [...] , e la maggiore delle sue opere, il Deutsche Brevier (1792), un libro di edificazione di chiara ispirazione razionalistica. Al razionalismo biblico di J. S. Semler e di J. O. Michaelis è d'altra parte collegata la sua produzione esegetica (1800 ...
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RÉMUSAT, François-Marie-Charles, conte de
Scrittore e uomo politico francese, nato il 14 marzo 1797 a Parigi, dove morì l'8 giugno 1875.- Figlio di un uomo politico, Auguste-Laurent de R. che aveva saputo [...] la loro educazione e seppe valersi dell'esperienza famigliare del Condillac, e simpatizzando successivamente con il razionalismo e il liberalismo, seguì quasi tutte le correnti del pensiero contemporaneo nelle sue maggiori manifestazioni filosofiche ...
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ragione
Dal lat. ratio («calcolo», «rapporto»). Termine con cui Cicerone tradusse il greco λόγος e che conserva di quest’ultimo diversi significati, indicando la disposizione intrinseca e ideale di una [...] (con particolare riferimento al teorema di incompletezza di Gödel) hanno imposto l’esigenza di ripensare in modo nuovo l’attività razionale, mettendo fuori gioco sia la r. sia l’intelletto, come definiti da Kant, e ponendo in dubbio la loro stessa ...
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intellettualismo
Ogni concezione che dia particolare valore all’attività conoscitiva dell’intelletto, o subordinando a esso le altre funzioni spirituali, o comunque basando precipuamente su di esso la [...] sempre più assumendo un significato negativo, ed è comunemente adoperato per caratterizzare ogni forma di teoreticismo e di razionalismo a cui manchi il senso concreto della vita sentimentale, pratica, estetica dell’uomo. Così anche, nella critica ...
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Critico romeno (Cucueţi-Plătăreşti 1868 - Bucarest 1942). Professore di estetica letteraria all'università di Bucarest; fondatore e direttore della rivista Convorbiri Critice (1907-1911); autore di libri [...] (1905), Teoria poeziei (1906, 1915, 1927), Directive literare (1925), Dela misticism la raţionalism ("Dal misticismo al razionalismo", 1925), ma soprattutto nella Ştiinţa literaturii ("La scienza della letteratura", 1926). Sotto lo pseudonimo di Radu ...
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cirenàici Seguaci del filosofo greco Aristippo di Cirene (ca. 435 - 366 a.C.). Tale movimento filosofico, di derivazione socratica e sofistica, riteneva che il bene coincidesse con il desiderabile e il [...] desiderio. I c. concordavano con i cinici nella svalutazione di ogni realtà diversa dall'interesse individuale e nel disinteresse per il problema religioso, che giunse all'ateismo di Teodoro (4°-3° sec. a.C.) e al razionalismo di Evemero da Messina. ...
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Matematico, storico e teorico della scienza, nato a Livorno il 5 gennaio 1871. Laureato in matematica nel 1891 a Pisa, fu nel 1892 studente di perfezionamento in Roma, e ivi entrò in stretti rapporti scientifici [...] filosofico, che doveva sboccare nella teoria della relatività generale di A. Einstein. Altre opere filosofiche dell'E. sono Scienza e razionalismo (Bologna 1912) e Per la storia della logica (Bologna 1922: trad. fr. e ted.).
Infine le ricerche dell'E ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...