Architetto (Amsterdam 1856 - ivi 1934). Dopo aver studiato all'accademia di Amsterdam completò la sua educazione al politecnico di Zurigo, ma alla sua formazione contribuì certo in maniera originale la [...] E. Viollet-le-Duc. Il suo credo profondo nell'inscindibile nesso tra architettura e società, insieme all'esigenza di un razionalismo strutturale, al rispetto per la natura dei materiali, all'interesse per le arti applicate, lo pongono tra i pionieri ...
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Filosofo (Wantage, Berkshire, 1692 - Bath 1752); presbiteriano, aderì (1713) alla chiesa anglicana e nel 1718 ne fu ordinato sacerdote. Segretario (1736) della regina Carolina, vescovo di Bristol (1738), [...] ). Cercò un fondamento alla morale diverso dalla volontà divina e presentò una teoria che, a mezza via tra il razionalismo di Clarke e il sentimentalismo di Shaftesbury e Hutcheson, radicava il bene nell'intervento di una coscienza mediatrice tra le ...
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Pseudonimo del filosofo Cristoforo Bonavino (Pegli 1821 - Genova 1895). Abbandonato l'abito talare (1849), che aveva indossato nel 1844, insegnò filosofia all'univ. di Pavia, poi all'Accademia scientifico-letteraria [...] . Intorno al 1880 tornò alla fede cattolica e fu riammesso a celebrare messa (1893). Opere principali: La filosofia delle scuole italiane (1852); La religione del sec. 19º (1853); Il razionalismo del popolo (1856); Ultima critica (3 voll., 1889-93). ...
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Architetto (Roma 1889 - ivi 1952); si dedicò alla scenografia (cinematografica e teatrale), all'edilizia civile e all'urbanistica. A Roma costruì varî edifici di abitazione civile, la Casa di lavoro per [...] guerra, gli istituti di chimica e di statistica dell'università, il palazzo della Civiltà italiana all'EUR, opere che lo situano in una posizione di mediazione tra il razionalismo del movimento moderno e le esigenze espressive di stampo accademico. ...
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Teologo luterano (Breslavia 1799 - Halle 1877); fu prof. di teologia a Halle (1823), provocando, con il suo insegnamento, l'opposizione sia di F. D. E. Schleiermacher, sia dei teologi razionalisti di Halle; [...] des Pietismus und des ersten Stadiums der Aufklärung, 1865) T. si pone come uno dei principali avversarî del razionalismo o liberalismo teologico entro il luteranesimo, e uno dei maggiori rappresentanti (non dal punto di vista speculativo ma ...
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Teologo e storico luterano (Gottinga 1789 - Berlino 1850), di origine israelita (il suo nome era David Mendel); convertitosi (1806), fu prof. nelle univ. di Heidelberg (1812) e Berlino (1813). Scrisse [...] (6 voll., 1825-52) concepita in opposizione alle teorie di D. F. Strauss; opere di teologia ed etica avverse al razionalismo e all'hegelismo e piuttosto nel senso del nuovo "pietismo scientifico". Insieme con C. J. Nitzsch e J. Müller fondò (1850 ...
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Ravenna, Renzo. – Uomo politico italiano (Ferrara 1893 - ivi 1961). Nacque da famiglia ebraica e borghese, fu interventista e volontario durante la prima guerra mondiale, e iscritto al PNF dal 1924. Amico [...] l’aspetto urbanistico della città, con una significativa ricostruzione, poi definita addizione novecentista, per molti aspetti ispirata al razionalismo dominante in quel periodo. Con il giornalista N. Quilici e altri vicini a Balbo fu molto attivo ...
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Filosofo italiano (Chiavenna 1862 - Torino 1934). Scolaro di C. Cantoni alla univ. di Pavia, dal 1916 prof. di filosofia morale all'univ. di Torino, si occupò particolarmente del problema morale, che studiò [...] e i limiti della morale come scienza (1907); Il vecchio e il nuovo problema della morale (1914); In cerca di chiarezza: i limiti del razionalismo etico (1919). Una raccolta quasi completa dei suoi scritti è uscita postuma col titolo I limiti del ...
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MALATESTA, Errico
Giampietro Berti
Nacque a Santa Maria Capua Vetere, in Terra di Lavoro, il 4 dic. 1853 da Lazzarina Rastoin e Federico. Dopo aver compiuto gli studi ginnasiali in un collegio diretto [...] gli studi.
Una precoce passione politica lo portò ad aderire, quattordicenne, al repubblicanesimo mazziniano. Razionalismo, positivismo, libero pensiero, democraticismo e garibaldinismo furono i principî caratterizzanti la sua formazione politica ...
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Architetto finlandese (Kuortane 1898 - Helsinki 1976), uno dei più importanti dell'Europa moderna: tra le realizzazioni più riuscite il riassetto urbanistico di Rovaniemi (1945-48) e la chiesa di Riola [...] patria e negli USA (ha insegnato nel Massachusetts institute of technology dal 1946 al 1948), muovendo dal "razionalismo" architettonico ne superò lo schematismo formale grazie alla viva relazione sentita tra edificio e ambiente, all'impiego geniale ...
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razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...
razionale1
razionale1 agg. [dal lat. rationalis, der. di ratio -onis «ragione»]. – 1. a. Che è fornito, che è dotato di ragione: anima, creatura r.; molti [animali], quasi come razionali ... la notte alle lor case senza alcuno correggimento...