Scrittore (Alcalá de Henares 1547 - Madrid 1616). Fu in Italia al servizio del cardinale Giulio Acquaviva (1570), combatté e fu ferito a Lepanto (1571); nel 1575, fatto prigioniero dai Turchi, fu inviato [...] definizioni, coglie in ogni fatto e in ogni detto altrettanti simboli: di satira personale, sociale, ecc., di esposizione razionalistica d'un sistema rivoluzionario; di antitesi fra aristocrazia e democrazia, ecc. In effetti la classica serenità e la ...
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Storico e retore greco (n. il 60 circa - m. dopo il 7 a. C.). Autore di opere retoriche e della Storia antica di Roma, che comprende la storia romana dalle origini al 264 a.C., inizio delle Storie di Polibio.
Vita [...] recenti annalisti) che non è sempre facile individuare, dando l'impronta uniforme del suo stile e dei suoi criterî razionalistici e pragmatici. Nonostante la preoccupazione retorica, l'incapacità di comprendere le istituzioni più antiche di Roma e l ...
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RADCLIFFE, Ann
Salvatore Rosati
Scrittrice inglese, nata il 9 luglio 1764 a Londra, dove morì il 7 febbraio 1823. È la rappresentante maggiore e più nota del cosiddetto romanzo nero o terrifico.
Esordì [...] , in libri che nacquero ed ebbero grande successo in clima rivoluzionario, rappresentano in parte un omaggio alla declinante mentalità razionalistica e in parte nascono dal timore che la R., convinta protestante, aveva di ciò che si consideravano le ...
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Significa, per Aristotele, ragionamento con cui si stabilisce la verità di una proposizione o di un ordine di proposizioni, in modo necessario (v. apodissi). Per ciò il ragionamento deve procedere sul [...] possa darsi scienza dimostrativa a priori, è stata lungamente dibattuta nella filosofia moderna. Descartes ha sostenuto la tesi razionalistica, concedendo la verità a priori dei principî chiari ed evidenti che la ragione intuitiva trova in sé stessa ...
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TEODICEA
Guido CALOGERO
. Termine filosofico introdotto nell'uso dal Leibniz col titolo del suo libro Essai de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l'homme et l'origine du mal (Amsterdam 1710), [...] la settecentesca fioritura, il pensiero postkantiano si vale del termine trasferendolo a designare quella giustificazione dialettico-razionalistica dell'accadere, verso cui allora si orienta il gran problema agostiniano e vichiano e romantico della ...
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Liberalismo
Friedrich A. von Hayek
di Friedrich A. von Hayek
Liberalismo
sommario: 1. Introduzione. a) I diversi concetti di liberalismo. 2. Cenni storici. a) Le radici classiche e medievali. b) La [...] on civil government (1690), che tuttavia dà un'interpretazione delle istituzioni sotto molti aspetti assai più razionalistica di quella che sarebbe divenuta tipica dei pensatori del secolo successivo (un'esposizione più esauriente dovrebbe prendere ...
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Medicina
Nicola Dioguardi e Riccardo de Sanctis
La medicina è la scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e prevenzione. Pratiche terapeutiche e sistemi che riguardano la salute [...] corrente di pensiero troppo avanzata per trovare applicazioni pratiche nell'epoca in cui fiorì. La sua origine tipicamente razionalistica generò però numerose conseguenze. Una di queste viene da Harvey, che frequentò l'Università di Padova dal 1600 ...
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DELLA SETA, Ugo
Bruno Di Porto
Nacque a Roma, il 18 luglio 1879, da genitori ebrei, Mosè e Palmira Piazza. Si laureò in giurisprudenza, nel 1901, a Napoli, dove fu allievo di Giovanni Bovio. Del maestro [...] di maturazione nel rapporto con l'assoluto, che presiede e pervade la realtà.
Di qui un'interpretazione nel complesso razionalistica del pensiero mazziniano, fondato sulla conoscibilità dell'essere e sul principio di causalità, che si integra e si ...
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COLUMBA, Gaetano Mario
Piero Treves
Nato a Sortino (Siracusa) l'8 dic. 1861 da Benedetto e da Nunzia Gentile, fece gli studi universitari a Palermo, dove allora vigeva una rispettabile tradizione antichistica, [...] ed economia compositiva del poema, analizzato non secondo la logica della poesia, ma secondo la logica razionalistica del deteriore filologismo sabbadiniano, alla ricerca di contraddizioni, disuguaglianze ed aporie, cioè le parti strutturali e ...
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provvidenza
Dal lat. providentia, propr. «previdenza, prudenza», e, per metonimia, «divina provvidenza». Nella speculazione filosofica il concetto di p. nasce con lo stoicismo classico, per il quale [...] . assurge alla più matura espressione filosofica, sebbene sia controverso se il concetto vichiano abbia una connotazione esclusivamente razionalistica o anche religiosa. La p. costituisce per Vico il principio in virtù del quale le azioni dei singoli ...
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razionalistico
razionalìstico agg. [der. di razionalista] (pl. m. -ci). – Che è proprio del razionalismo, dei razionalisti: concezione, mentalità r.; correnti filosofiche r.; movimenti architettonici r.; i fondamenti r. dell’arte contemporanea....
etica
ètica s. f. [dal lat. ethĭca, gr. ἠϑικά, neutro pl. dell’agg. ἠϑικός: v. etico1]. – Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale...