epifania /epifa'nia/ s. f. [dal lat. tardo epiphanīa, gr. epipháneia, in origine agg. neutro pl., "(feste) dell'apparizione" e quindi "manifestazione (della divinità)"]. - 1. (eccles.) a. [festività (6 [...] gennaio) in cui si commemora la visita dei re Magi a Gesù in Betlemme] ≈ (pop.) befana. b. (estens.) [manifestazione della divinità] ≈ ierofania. 2. (lett.) [atto di manifestarsi di qualcosa o di qualcuno] ≈ apparizione, comparsa, manifestazione, ...
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scacciaguai s. m. [comp. di scaccia(re) e guai], fam. - [oggetto cui si attribuisce la capacità di allontanare disgrazie e influssi malefici] ≈ amuleto, portafortuna, talismano. ...
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portafortuna s. m. [comp. di porta(re) e fortuna, per calco del fr. porte-bonheur], invar. - [oggetto, persona o animale cui si attribuisce la capacità di portare fortuna e allontanare disgrazie e influssi [...] malefici] ≈ amuleto, (pop.) scacciaguai, (non com.) scacciapensieri, talismano, [detto soprattutto di persona, spec. in quanto in grado di portare fortuna a una squadra sportiva e sim.] mascotte ...
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portaincenso /pɔrtain'tʃɛnso/ (o portincenso) s. m. [comp. di porta(re) e incenso], invar. - [piccolo recipiente in cui si conserva l'incenso] ≈ navicella. ‖ incensiere, turibolo. ...
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mangiamoccoli /mandʒa'mok:oli/ s. m. e f. [comp. di mangia(re)² e moccolo], spreg. - [chi ostenta una esagerata devozione nelle cose di religione] ≈ bacchettone, baciapile, (non com.) berrettone, bigotto, [...] (non com.) collotorto, (non com.) picchiapetto, pinzochero, [se donna] beghina. ‖ devoto ...
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signore /si'ɲore/ (ant. segnore) s. m. [lat. senior-ōris "uomo anziano" (compar. di senex "vecchio")]. - 1. [appellativo di cortesia e di rispetto con cui ci si rivolge a un uomo] ≈ (ant.) messere, (ant.) [...] .) poveraccio. 5. [chi esercita un dominio assoluto in un determinato settore di attività: i s. del petrolio] ≈ padrone, re. ‖ magnate. 6. (stor.) [chi esercitava il proprio dominio su un territorio] ≈ principe, sovrano. 7. (con iniziale maiusc.) a ...
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befana s. f. [lat. ✻epiphanĭa per epiphanīa]. - 1. (pop.) [festa cristiana del 6 gennaio, in cui si commemora la visita dei re Magi a Gesù] ≈ epifania. 2. a. [personaggio fantastico dall'aspetto di una [...] vecchia bruttissima ma buona, che la notte dell'epifania porta i doni ai bambini]. b. (fig.) [donna molto brutta] ≈ (scherz.) cozza, (fam.) racchia, scorfano. ‖ strega. ↔ bellezza, vamp, venere ...
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ripudio /ri'pudjo/ s. m. [dal lat. repudium, prob. connesso con pes pedis "piede", col pref. re- (propr., l'atto di respingere con il piede)]. - 1. [il ripudiare chi è legato a noi affettivamente o socialmente, [...] con la prep. di: r. della famiglia] ≈ disconoscimento, ricusazione, rinnegamento, (iron.) scomunica. ↔ riconoscimento. 2. (estens.) a. [il non considerare più come proprio qualcosa di cui si è autore e ...
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risorgere /ri'sordʒere/ (lett. o ant. risurgere e resurgere) v. intr. [dal lat. resurgĕre, der. di surgĕre, col pref. re-] (coniug. come sorgere). - 1. a. [di astro, sorgere di nuovo: il sole risorgerà [...] domattina] ≈ rinascere, rispuntare. b. (poet.) [di persona, assumere la posizione eretta, anche fig.: Cadde, risorse e giacque (A. Manzoni)] ≈ alzarsi in piedi, (lett.) ergersi, levarsi, sorgere. ↔ accasciarsi, ...
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risuscitare /risuʃi'tare/ (o resuscitare) [dal lat. tardo (crist.) resuscitare (che nel lat. class. significava "risvegliare"), der. di suscitare "destare, suscitare", col pref. -re] (io risùscito, ecc.). [...] - ■ v. tr. 1. [far tornare in vita: Cristo risuscitò Lazzaro] ≈ richiamare in (o alla) vita. 2. (fig.) a. [far tornare viva una passione, un sentimento e sim.: r. odi, inimicizie] ≈ ravvivare, riaccendere, ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.