PADOVANI, Umberto Antonio
Filosofo neoscolastico, nato ad Ancona il 27 novembre 1894, professore (dal 1924) di filosofia della religione e in seguito di filosofia morale all'Università cattolica di Milano, [...] risolto solo dalla filosofia, in quanto "ogni azione umana implica necessariamente un atteggiamento, una scelta, di fronte alla realtà; e dunque un assoluto, una metafisica". Tuttavia la filosofia si rende consapevole dei suoi limiti, non riuscendo a ...
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Valori
Loredana Sciolla
Il concetto di valore
Il termine 'valore' è usato abitualmente nel linguaggio ordinario in due significati diversi, ma interscambiabili. In un primo significato qualsiasi cosa [...] sociali aderiscono ai valori? Da che cosa dipende l'emergere di alcuni valori invece di altri? La sociologia contemporanea, in realtà, non è sembrata molto interessata al problema, in un quadro in cui, secondo alcuni, l'intera questione dei valori è ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Gottfried Wilhelm Leibniz
Massimo Mugnai
Gottfried Wilhelm Leibniz
Gli anni giovanili
Gottfried Wilhelm Leibniz nasce a Lipsia il 1° luglio 1646, da famiglia [...] non sono componenti della retta e che, poiché la materia è divisa in atto all'infinito, se non vogliamo che la realtà materiale si risolva in un pulviscolo privo di 'collante' (arena sine calce), dobbiamo ammettere l'esistenza di qualcosa che tiene ...
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caos e caso
Giuditta Parolini
Prevedibile e imprevedibile in natura
Quale sarà la prima pallina a entrare in buca nel biliardo? Prevederlo con certezza è impossibile perché il comportamento di una piccola [...] tutti i giorni, hanno catturato l'attenzione degli scrittori e le due parole sono una l'anagramma dell'altra, ma in realtà, esaminati da vicino, caos e caso sono fenomeni molto diversi.
Si definisce caos, infatti, non solo la confusione di una stanza ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] la fine della mentalità magica. Come simbolo di un conoscere che pone l’uomo a diretto contatto con la fluida realtà del mondo, infrangendo le fisse leggi del sapere matematico-scientifico, la m. tornerà a essere celebrata nel primo romanticismo ...
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Filosofo (Edimburgo 1711 - ivi 1776). Rimasto orfano di padre a tre anni, trascorse l'infanzia a Ninewells con la madre. Successivamente fu di nuovo a Edimburgo e studiò in quella università. Nel 1734 [...] insostenibile è la nozione di sostanza, cioè di esistenza continua e identica sia dei corpi sia dell'io. Si tratta in realtà di un prodotto dell'immaginazione che di fronte alla costanza delle percezioni è spinta a credere a un nucleo stabile dell ...
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Filosofo inglese (Londra 1561 - ivi 1626). All'astrattezza del metodo sillogistico-deduttivo della scienza aristotelica, B. - che sottolinea le finalità pratiche del sapere - contrappone il metodo induttivo [...] alla finalità pratica e operativa del sapere, sicché le ricerche di filosofia naturale siano volte non a una disinteressata speculazione di realtà immobili, ma a un diretto e utile dominio sulla natura (non sfuggano i legami di questo tema con la ...
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Scrittore e uomo politico bizantino (n. Nicomedia 1018 - m. 1078 o 1096). Ebbe cariche politiche sotto Michele V e Teodora, e da Costantino Monomaco fu nominato professore di filosofia nell'università [...] di logica (Σύνοϕις εἰς τὴν ᾿Αριστοτέλους λογικὴν ἐπιστήμην), a lui falsamente attribuito in alcuni manoscritti, che è in realtà la traduzione greca, eseguita da Giorgio Scolario, delle Summulae logicales di Pietro Ispano. K. Prantl erroneamente lo ...
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Intenzionalità
Giuseppe Mininni
Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto [...] mentre, nel mio 'desiderio che q', la relazione di i. va dal mondo alla mente: io cerco di far sì che la realtà si adatti al contenuto del mio desiderio. 3) Sia agli atti linguistici che agli stati intenzionali si applicano le nozioni di "condizione ...
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LA VIA, Vincenzo
Filosofo, nato a Nicosia il 28 gennaio 1895. Dal 1940 titolare di filosofia alla facoltà di Magistero dell'univ. di Messina, e dal 1958 di filosofia teoretica alla facoltà di Lettere [...] e formalismo, sostiene che il contenuto del conoscere non è l'essere fenomenico o ideale, bensì la realtà ontologicamente intesa. Di qui l'identificazione della filosofia con la metafisica, affermazione originaria dell'essere ontologico, che ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....