Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] pragmatico, Q. non mise mai in discussione il fisicalismo, la tesi cioè che la struttura vera e ultima della realtà sia quella studiata dalla fisica, a cui dovrebbe essere ricondotta anche la psicologia. Sostenitore di un naturalismo integrale (in ...
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Filosofo (Anversa 1624 - Leida 1669). Studiò all'univ. di Lovanio, dove poi insegnò, finché fu costretto ad abbandonare la cattedra; poi, passato al calvinismo, insegnò all'univ. di Leida. È uno dei principali [...] modo del fare indica l'estraneità di questo fare al soggetto; e al soggetto resta infatti estraneo per G. il supposto operare sulla realtà fisica e il reciproco influsso di questa su di esso. G. considera quindi Dio come la sola vera causa di tutto ...
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Termine di grande diffusione nella psicologia, nella filosofia e in genere nelle scienze umane in Germania dagli inizi del Novecento, adottato per affermare una concezione attiva, dinamica della vita della [...] la condizione essenziale per cogliere tutto ciò che è vita, da quella del singolo individuo a quella delle realtà storiche, artistiche, religiose ecc., che sfuggono ai metodi puramente definitori delle scienze naturali; in questo senso il concetto ...
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Filosofia
Il sillogismo in cui la premessa maggiore è certa, mentre la premessa minore è probabile, per cui anche la conclusione è soltanto probabile.
Fisiologia
Il movimento di allontanamento di un arto [...] dell’avambraccio), abduttore del mignolo (muscolo dell’eminenza ipotenar della mano), abduttore dell’alluce (muscolo del margine interno del piede). L’ abduttore breve del pollice (muscolo dell’eminenza tenar della mano) è in realtà un adduttore. ...
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GREGORY, Tullio
Vincenzo Cappelletti
Storico della filosofia, nato a Roma il 28 gennaio 1929. Dagli anni giovanili vicino a E. Buonaiuti, nell'università di Roma allievo di P. Carabellese, C. Antoni [...] di testi filosofici e scientifici greci e arabi, all'origine di un interesse per l'opus naturae come realtà distinta dall'opus artificis affrancata dalle interpretazioni simboliche altomedievali. Con un consolidato apporto di conoscenze, G. si poneva ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] rivoluzione mentale che mutò tutti i rapporti tra l'uomo e la realtà di cui è parte. Le idee fondamentali che l'Umanesimo pose l'Italia come suo campo di battaglia, era, in realtà, un aspetto del generale spostamento del centro delle vicende storiche ...
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Utilitarismo
Carlo Augusto Viano
Le origini
John Stuart Mill diceva che "in uno dei romanzi di Galt, Gli annali della parrocchia, [...] il membro della Chiesa scozzese di cui il libro costituisce un'immaginaria [...] , e alla fine per la felicità, non può essere desiderata che come parte della felicità medesima" (ibid., IV, p. 223). In realtà la 'prova' milliana (tutt'altro che chiara e lineare) consisteva nel mostrare che tutti gli atti umani, anche quelli che ...
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GRASSI, Ernesto
Piergiorgio Donatelli
Nacque a Milano il 2 maggio 1902 da Giovanni Battista e da Caterina Luce. Compì gli studi nella città natale, dove fu allievo di P. Martinetti ed entrò in contatto [...] sepoltura dei morti, che sono intrinsecamente umani (ibid., p. 191). Questi rituali esprimono infatti in modo diretto il significato di realtà umane come la morte e i legami tra gli esseri umani. In questi casi il significato non è attribuito da un ...
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socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi [...] pensiero socialista è solitamente identificata, sulla scorta di una definizione di K. Marx, nel s. utopistico. È questa, in realtà, una definizione sommaria che serve ad abbracciare diverse tendenze sviluppatesi fra il 1820 e la fine del 19° secolo ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] si riduce alle tecniche dimostrative né alla mnemotecnica (che pure ne è elemento essenziale), ma s'inserisce in tutta una concezione della realtà; essa è una via a leggere il simbolismo del mondo sensibile e a ritrovare l'unità del sapere (che è l ...
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realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di...
soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino....