CORNACCHIOLI, Giacinto
Alessandra Cruciani
Nato ad Ascoli Piceno intorno al 1599 da famiglia di agiate condizioni, ricevette la sua prima educazione musicale nella città natale e dal 1607 entrò a far [...] Rinascimento. In essa si rilevò una certa mediocrità nel trattamento delle arie e scarsa capacità d'espressione comica nei recitativi, difetti tuttavia riscattati dalla bellezza dei cori, in cui la fantasia del compositore seppe elevarsi non di rado ...
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forme musicali
Ennio Speranza
I diversi modi di organizzare i suoni nella storia della musica
L'organizzazione dei suoni ha dato vita con il passare dei secoli a diverse forme musicali. Tragedia greca, [...] diverse, A, B, seguite dal da capo, ossia dalla ripresa variata di A). Nell'Ottocento, questa successione di arie e recitativi chiamata a numeri chiusi si evolve in forme sempre più articolate e complesse, fino a scomparire nel 19° secolo con l'opera ...
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La musica come artigianato, scienza e lode a Dio
Johann Sebastian Bach operò nella Germania del nord tra Seicento e Settecento. Il severo ambiente culturale di religione luterana richiedeva musica organistica [...] Henrici. Come la cantata, la passione è un'opera sacra vocale accompagnata da orchestra in cui si alternano parti corali, recitativi e parti solistiche affidate ai personaggi di Cristo e della vicenda raccontata. A costoro si aggiunge la figura dell ...
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BOSCHETTI, Giovanni Boschetto (Boschetto da Viterbo)
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Nato a Viterbo probabilmente attorno al 1570, fu sacerdote e musicista. Nel 1613 si trovava a Roma, dove nel novembre faceva stampare da G. B. [...] sorpresi da Vulcano e da lui chiusi in una rete d'oro; l'Ambros ne riporta brevi esempi d'incisi melodici, di recitativi e di cori in falso bordone considerevoli, ma simili, nella forma e nella condotta, alle precedenti realizzazioni di G. Caccini e ...
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Caccini, Giulio, detto Giulio Romano. - Compositore e cantante (Roma verso il 1550 - Firenze 1618). Musico di corte presso i Medici, fece parte del cenacolo umanistico della Camerata de' Bardi e si fece [...] , in un discorso interrotto soltanto da brevi cori. A questo tipo si richiameranno in seguito i grandi rinnovatori del melodramma. E recitativo e arioso si trovano anche nelle musiche vocali da camera. In tutta l'opera del C. si mostra del resto in ...
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DONIZETTI, Gaetano
Raoul Meloncelli
Nacque a Bergamo il 29 nov. 1797 da Andrea, portiere del Monte dei pegni, e da Domenica Nava e fu battezzato coi nomi Domenico Gaetano Maria nella chiesa di S. Grata [...] tradizione che furono rivissute in una dimensione non cristallizzata in formule di maniera; e se aver accolto l'aria e il recitativo in tutte le accezioni dell'epoca non gli impedì di differenziarsi da Rossini e da Bellini e gli consentì di assumere ...
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BONPORTI (Buonporti), Francesco Antonio
Alberto Pironti
Nacque nel 1672 a Trento (venne battezzato l'11 giugno).
Dopo aver seguito gli studi umanistici al seminario di Trento, continuò quelli di fisica [...] rinforzo... Opera undecima, Trento s.d. (ma circa il 1714), G. B. Monanni, Concertini e serenate,con arie variate,siciliane,recitativi,e chiuse a violino,e violoncello,o cembalo...
opera dodicesima, Augusta s.d. (ma 1741), G.Ch. Leopold (secondo il ...
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BERNASCONI, Andrea
Raoul Meloncelli
Nato a Milano nel 1706 da un ufficiale francese di origine italiana come risulta dal registro dei morti della Frauenkirche di Monaco, in cui è segnato il suo decesso, [...] J. A. Hasse; tuttavia, anche se tale preferenza è giustificata dalla singolare raffinatezza delle arie e dalla perfezione stilistica dei recitativi, non si comprende l'entusiastico giudizio che ne dava il La Borde, il quale considerava le opere del B ...
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GABUSSI, Vincenzo
Raoul Meloncelli
Nato a Bologna nel 1800, dal medico chirurgo Luigi e da Cecilia Sandelli, fu avviato giovanissimo allo studio della musica e fu allievo per la composizione di padre [...] meritatissimo, né un'idea nuova, né condotta, ha voluto fare la scimia al genere declamato, ed i suoi pezzi sembravano continui recitativi, poi non sa che sia istrumentale" (Cambi).
Il G. non si arrese e tornò al teatro con l'opera Clemenza di ...
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ANGELINI, Camillo
Silvana Simonetti
Nato a Roma verso il 1770, fu allievo di D. Cimarosa; il 22 ag. 1792 fu aggregato all'Accademia di S. Cecilia in qualità di maestro di cappella. Nella stagione di [...] 'A., e questi, curatene in un sol giorno le parti, diede inizio alle prove il 7 febbraio). L'A. musicò inoltre alcumi recitativi aggiunti e modificati dal poeta C. Sterbini all'opera Agnese di Finseray di F. Paer (libretto di L. Buonavoglia), che fu ...
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recitabile
recitàbile agg. [der. di recitare]. – Che si può recitare: mi sembra una commedia se non eccellente almeno r.; non so se questo dramma è r. davanti a bambini.
recitare
v. tr. [dal lat. recitare, comp. di re- e citare, propr. «fare l’appello delle persone citate in tribunale», poi «leggere a voce alta»] (io rècito, ecc.). – 1. Dire, pronunciare a voce più o meno alta, con una certa ricerca di espressività...