totalitarismo Sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al [...] l’impiego massiccio delle tecniche di comunicazione come strumenti di propaganda; l’uso sistematico delterrore come strumento di governo. In questo senso i regimi moderni di t. si differenziano non solo dalla democrazia, ma anche dall’autoritarismo ...
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Sigla di mutual assured destruction coniata nel 1963 dall’allora segretario per la difesa statunitense R. McNamara, per indicare una situazione strategica (equilibrio delterrore), nella quale l’arsenale [...] che aveva subito il primo attacco. I livelli di distruzione citati venivano considerati tali da essere inaccettabili per qualunque regime e quindi sufficienti a garantire la deterrenza; ne conseguiva che ogni ulteriore riarmo sarebbe stato inutile. ...
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Dal simbolo adottato, nome del partito, di impostazione nazionalsocialista, creato in Ungheria nel 1939 da F. Szálasy, che propugnava l’allineamento dell’Ungheria alla Germania. Nel 1944, quando il reggente [...] M. Horty fu arrestato dai Tedeschi, Szálasy divenne capo del governo ungherese, instaurando un vero regime di terrore. ...
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Nazionalsocialismo
Wolfgang Schieder
(XXIV, p. 466)
L'argomento, trattato nel XXIV vol. (1934) dell'Enciclopedia Italiana e nella voce germania: Storia, dell'App. I (p. 655) a firma di Carlo Antoni, [...] bolscevismo. F.S. Nitti affermò nel 1925 che alla base delregime fascista e di quello bolscevico nell'Unione Sovietica stava "il Particolare attenzione è dedicata anche all'uso sistematico delterrore, volto non solo a sottomettere la popolazione, ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728)
Giuseppe SANTORO
Kathleen M. KENYON
Roderick Eustace ENTHOVEN
Corrado MALTESE
John N. SUMMERSON
Salvatore ROSATI
Per notizie geografiche, statistiche ed [...] quale premessa e presupposto della fine, all'interno e all'estero, delterrore nazista, e invano fu deprecata dai meno come l'inizio d' e 11 liberali puri, troppo scarsamente rappresentativi, in regime di collegio uninominale, dei due milioni e mezzo ...
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POLITICA INTERNAZIONALE
Marco Carnovale
La p.i., come disciplina di studio, ha per oggetto il complesso delle relazioni e le risultanti dell'interazione tra stati o gruppi di stati. Così intesa, va [...] di una presunta solidarietà socialista internazionale tra e con i regimi leninisti installati dall'Armata Rossa, l'URSS impose di 'interno di quello che A. Wohlstetter definì "l'equilibrio delterrore" (ma che, più propriamente, T. Schelling chiamò "l ...
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MORTE
Giangiacomo PERRANDO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giuseppe DE LUCA
Giannetto LONGO
Raffaele CORSO
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giulio GIANNELLI
Fulvio MAROI
Gabriella ARUCH SCARAVAGLIO
Rosanna [...] anche nel regno dei morti; l'idea di un regime d'uguaglianza dell'oltretomba non poteva sorgere che in religioni del sec. XVIII e dei primi venti anni del XIX, i casi di applicazione dell'estremo supplizio. Non parliamo del periodo delTerrore ...
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ROMANTICISMO
Giuseppe GABETTI
Giovanni MAVER
Giulio Carlo ARGAN
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. Movimento spirituale che, tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento, si estese a tutti i popoli d'Europa, determinando [...] sviluppi della rivoluzione in Francia e dagli eccessi delTerrore: dal torbido mare tempestoso della vita sociale contemporaine, ivi 1896; I. Jusserand, Shakespeare en France sous l'ancien régime, ivi 1900; G. Huszar, L'influence de l'Espagne sur le ...
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INQUISIZIONE (lat. inquisitio, da inquiro "ricerco")
Mario Niccoli
È opinione comune che col nome d'Inquisizione si designi un tribunale istituito dalla Chiesa romana per la repressione dell'eresia o [...] degl'inquisitori spagnoli, furono sottomesse al nuovo regime. Con questi provvedimenti e con le Istruzioni bilancia. Invidiosi e calunniosi lavoravano assiduamente. Cominciò un vero governo delterrore che riempì tutti a Roma di spavento" (Pastor). I ...
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VENEZIE, TRE (XXXV, p. 78)
Elio MIGLIORINI
Emilio LAVAGNINO
Bruno NICE
Carlo SCHIFFRER
Veneto. - Durante la seconda Guerra mondiale, poiché sulla linea del Po ebbero termine (aprile 1945) le operazioni [...] e al territorio del "Litorale Adriatico". Ma né queste provvidenze strategiche, né la tecnica delterrore, applicata con era destinato in un secondo tempo a servire da avviamento ad un regime di libertà politica. L'OF slavo era un "fronte" che tendeva ...
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terrore
terróre s. m. [dal lat. terror -oris, der. di terrere «atterrire»]. – 1. a. Sentimento e stato psichico di forte paura o di vivo sgomento, in genere più intenso e di maggiore durata che lo spavento: suscitare, incutere t.; vista, scena,...
terrorismo
s. m. [dal fr. terrorisme]. – 1. Nella storiografia, il governo del Terrore in Francia, durante la Rivoluzione; per estens., regime politico, metodo di governo fondato sul terrore. 2. L’uso di violenza illegittima, finalizzata a...