Psichiatra e psicanalista austriaco (Dobrzcynica, Galizia, 1897 - Lewisburg, Pennsylvania, 1957) naturalizzato statunitense. Pensatore originale ed eterodosso, critico verso la prassi psicoanalitica freudiana [...] des Faschismus fu espulso dal partito comunista; precedentemente (1924) aveva abbandonato l'Associazione psicanalitica internazionale. Durante il regimenazista fu esule prima in Danimarca, poi in Svezia e in Norvegia, dove lavorò (a Oslo) dal 1934 ...
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Scrittore tedesco (Heidelberg 1895 - Wilflingen 1998). Figura tra le più complesse e discusse della cultura tedesca del 20° sec., in provocatorio disprezzo della politicizzazione delle lettere si pose [...] larvata critica al terrorismo tirannico, ribadita in Gärten und Strassen (1942). Inviso, a tale doppio titolo, al regimenazista, tanto più lo divenne per il già ricordato Friede (diffuso clandestinamente nel 1944, pubblicato nel 1948). Nelle sue ...
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Economia
Condizione di un paese che mira all’autosufficienza economica, nell’obiettivo di produrre sul territorio nazionale i beni che consuma o utilizza, limitando o annullando gli scambi con l’estero. [...] totalitari e il diffondersi di esperimenti di economia pianificata. L’a. fu fondamento della politica economica del regimenazista in preparazione della guerra e fu adottata dal fascismo a partire dal 1934, soprattutto dopo le sanzioni internazionali ...
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Fry, Varian. - Giornalista statunitense (New York 1907 - Redding, Connecticut, 1967). Laureato ad Harvard, è stato uno dei fondatori nel 1927 del trimestrale letterario Hound & Horn, la prima rivista [...] . A Berlino nel 1935, inviato per la rivista The Living Age, ha assistito alle persecuzioni degli ebrei perpetuate dal regimenazista ed è diventato convinto antinazista. Tra i fondatori di Emergency Rescue Committee (ERC), tra il 1940 e il 1941 ...
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Scrittore tedesco (Monaco 1884 - Los Angeles 1958), di origine ebraica. Fu prossimo a B. Brecht come drammaturgo, ma si affermò in specie come romanziere, ottenendo successi talora strepitosi, anche se [...] anzitutto in chiave politica. Tra le sue opere, gran parte delle quali scritte in esilio, dopo l'avvento del regimenazista: Die hässliche Herzogin Margarete Maultasch (1923; trad. it. La brutta duchessa, 1929); Jud Süss (1925; trad. it. 1929); la ...
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Gold, Mary Jayne. - Ereditiera statunitense (Chicago 1909 - Gassin, Var, 1997). Figlia di una ricca famiglia di Chicago, amante delle arti, a Parigi dall'inizio degli anni Trenta, dopo aver conosciuto [...] V. Fry ha contribuito a salvare a Marsiglia tra il 1940 e il 1941 i perseguitati dal regimenazista nella Francia del governo di Vichy, più di duemila persone, tra artisti d’avanguardia, intellettuali e politici dissidenti, per lo più ebrei, ...
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Pseudonimo della poetessa tedesca Martha von Scheidt (Landau 1898 - Bad Bergzabern, Palatinato, 1976). Ha studiato storia dell'arte e filosofia a Heidelberg (con Jaspers); in seguito anche botanica, ciò [...] che le ha consentito, nei 12 anni di regimenazista, in cui le fu proibito di pubblicare, di lavorare quale farmacista. Legata alla tradizione della lirica della natura, ha saputo restarvi fedele pur nel variare degli accenti a seguito dello ...
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Musicista tedesco (Siegen 1891 - Guilford, Stati Uniti, 1952). Studiò il violino col padre, con Willy Hess e con B. Eldering, la composizione con H. Grüters, maturandosi però nella consuetudine con M. [...] di violino, il B. fu tra i maggiori, specialmente quale interprete dei classici e di J. Brahms. Compose anche musica di nobile stile. Nel 1933 abbandonò la Germania, per protesta contro il regimenazista, e prese poi la cittadinanza svizzera. ...
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Scultrice (Glatz 1888 - Berlino 1965). Studiò a Berlino, dove fu membro dell'Accademia delle arti fino alla sua destituzione da parte del regimenazista e dove, dopo il 1947, insegnò alla Hochschule für [...] bildende Künste. Il Museum Ludwig di Colonia conserva esemplari delle sue opere, segnate da un tenue espressionismo: bronzetti di animali e la Dafne (1930), commissionatale per il giardino del museo di ...
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totalitarismo Sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al [...] fascismo una precisa «volontà totalitaria», capovolgendo il senso dispregiativo del termine. Estendendosi in seguito a connotare sia il regimenazista, sia i vecchi e nuovi sistemi comunisti, il t. è entrato nel linguaggio comune per descrivere una ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...