Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] a Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini. Il film, infatti, preceduto da molte polemiche, per la figura del regista e per il caso de La ricotta78, riceve alla Mostra del cinema di Venezia il Gran premio dell’Ocic79, oggetto di ...
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Rivista
Marco Pistoia
Pubblicazione periodica di formato e diffusione vari, generalmente contenente contributi storici e teorici, riflessioni su tecnica, politica, industria, produzione e distribuzione [...] "), edita a Roma a partire dal 1917 (e fino al 1919), diretta da Tomaso Monicelli (intellettuale di valore e padre del regista Mario) e illustrata splendidamente dai maggiori disegnatori del tempo, da S. Tofano a M. Dudovich, da F. Depero e C.E ...
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Lo sport nel cinema e nella fiction televisiva
Claudio Bisoni
L'incontro tra cinema e sport a fine Ottocento
"… e ci si è dati allo sport con sacro furore". Queste parole scritte a metà degli anni Venti [...] La conquista dell'aria (1939) in cui la fiction si alterna all'uso di materiali d'attualità e da Bruno Corbucci, regista di Bolidi sull'asfalto (1970), dove recita Giacomo Agostini (primo titolo mondiale nel 1966). Fa da testimonial a sé stesso e ...
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Pittura
Antonio Costa
Il rapporto tra pittura e cinema
Il pittorico e il filmico
Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene [...] in anni di grande tensione etica e civile e di impegno pedagogico. In questo genere hanno fatto le loro prove sia registi nella fase iniziale della loro carriera, sia professionisti del documentario e della critica d'arte: tra i pionieri del settore ...
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Cahiers du cinéma
Giorgio De Vincenti
Rivista francese con periodicità mensile, nata nel 1951 (il primo numero ad aprile), sulle orme della seconda serie di "La revue du cinéma" (1946-1949) diretta [...] elogiava il cinema di J. Broughton, C. Harrington e K. Anger), Hans Richter, Bazin e Maurice Schérer (più tardi regista sotto lo pseudonimo di Eric Rohmer). Mentre Richter, uno dei capi storici dello sperimentalismo, si rifece al concetto di cinema ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] , di corsa, a grandi linee) e poi girato. Chi ha pratica di set sa del resto dove collocare la leggenda dei registi grandi improvvisatori. Nessun cineasta è mai andato a girare senza portarsi dietro la penna e qualcosa per scriverci su, fosse pure il ...
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Musica
Sergio Miceli
Il rapporto tra musica e cinema
Il cinema è stato sempre in qualche misura 'sonoro', malgrado la diffusione dell'espressione 'cinema muto', che andrebbe propriamente riferita all'assenza [...] di un patrimonio musicale nascente da G. Mahler e R. Strauss (nei film di Michael Curtiz dal 1935 al 1941 e con altri registi fino al 1947), dall'altra l'ucraino Tiomkin riuscì ad assumere ed epicizzare da maestro i modi country and western.In Europa ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] dell'eroe tutto d'un pezzo alla Gary Cooper. E se nel 1953 Ed Wood, definito con qualche iperbole il peggior regista del mondo, affronta per la prima volta il tema dell'a. sessuale avventurandosi al di fuori dei più tradizionali e sicuri territori ...
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Censura
Mino Argentieri
Giuliana Muscio
Parte introduttiva
di Mino Argentieri
In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che [...] la cinematografia sovietica ‒ tra il 1927 e il 1936 vennero approvati non più di 17 film ‒ la c. era severa con i registi francesi. Dinieghi ricevettero Les bas-fonds (1936; Verso la vita), La grande illusion (1937; La grande illusione) e La bête ...
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Linguaggio del cinema
Francesco Casetti ¿ Luca Malavasi
L'immediato e largo successo popolare del cinema, accompagnato dal bisogno da parte di alcune élites intellettuali di legittimarne la presenza [...] di un serrato dibattito, che ebbe i suoi picchi durante gli anni Venti e Trenta in Unione Sovietica, per opera di registi-teorici come Dziga Vertov, Vsevolod I. Pudovkin e soprattutto Sergej M. Ejzenštejn. Ciò che venne messo in luce fu la diversità ...
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regista
s. m. e f. [der. di regìa, coniato (B. Migliorini, 1931) per sostituire il fr. régisseur] (pl. m. -i). – 1. Chi si occupa, come attività professionale, di regìa, chi cura o ha curato la regìa di una determinata rappresentazione: fare...
registico
regìstico agg. [der. di regìa e regista] (pl. m. -ci). – Della regìa, del regista; che concerne la regìa: attività, abilità registica. ◆ Avv. registicaménte, per quanto concerne la regìa: uno spettacolo, un film registicamente perfetto.