L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] a quello di fede niceno-costantinopolitana, cioè al cattolicesimo, ebbe l'effetto di spingere gli altri sovrani dei Regniromano-barbarici a seguire il suo esempio. Ultimi a farlo, addirittura alla fine del sec. VII, con conseguenze che si ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] già con il figlio Caracalla (che fu associato al trono nel 198 e regnò da solo dal 211 al 217), e poi con Eliogabalo (218-222) 203 d.C.) nel Foro romano e nella domus sul Palatino; come simbolo della vittoria sui barbari si ricorre alla figura di ...
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CROCE
M. della Valle
Nell'ambito delle aree geografiche, delle società, delle culture nelle quali ha avuto corso la storia del cristianesimo, la c. è il segno specifico della fede cristiana, centro [...] della Sardegna e in particolare contro i 'pagani' e/o 'barbari' delle civitates Barbariae: "Et tamen vos veri Dei cultores a vera c., già fasciato d'oro durante il regno congiunto di Costantino VII e Romano II (948-963). A quest'ultimo va accostato ...
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Le donazioni e la formazione del Patrimonium Petri
Girolamo Arnaldi
Alberto Cadili
Nella tarda antichità il Patrimonium Sancti Petri1 era formato da estesi complessi fondiari, secondo il significato [...] del ‘buon pastore’ romano per l’intero gregge di terra di nessuno; l’Occidente barbarico cristianizzato, con i suoi re devoti a Bisanzio, cit., p. 371.
31 P. Delogu, Il regno longobardo, in Longobardi e Bizantini, I, Storia d’Italia, diretta ...
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Le riviste cattoliche/2: il primo Novecento
Sergio Apruzzese
Crisi modernista e risveglio religioso
Luogo di formazione e di confronto, la rivista fu il canale principale attraverso il quale passarono [...] a far liberare da un dominio barbarico e straniero le popolazioni soggette al dimensione entro cui ricostruire un nuovo regno sociale di Cristo. Di qui , IV, 2, a cura di C. Vivanti, R. Romano, Torino 1975 e S. Cassese, Giolittismo e burocrazia nella « ...
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Costantino e il monachesimo
Fabio Ruggiero
Lo scambio epistolare fra Costantino e Antonio
Nella Vita di Antonio, composta da Atanasio di Alessandria, si trova un breve capitolo dedicato alla relazione [...] per un mondo che, sotto il peso dei barbari, cede ogni giorno un po’ di più.
da Costantino ha avuto successo. Al suo regno – occorre ammetterlo – anche per la e non può quindi essere accettato dal cittadino romano.
Ai tempi di Rutilio, in effetti, ...
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ANSELMO
Margherita Giuliana Bertolini
Successe ad Ansperto nella cattedra arcivescovile di Milano nel marzo 882, secondo arcivescovo di questo nome. Caratteristica essenziale dell'azione di A., sia [...] primazia, e l'essere imbevuta di spirito romano che sdegna quanto è barbarico: non compare in essa nessun editto longobardo, pensare che A. abbia partecipato all'assemblea dei grandi del regno che elessero re Berengario a Pavia e che abbia incoronato ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
ostrogoto
ostrogòto agg. e s. m. (f. -a). – Relativo o appartenente agli Ostrogoti (lat. Ostrogothi), antica popolazione germanica originaria della Russia merid., da dove partecipò, insieme agli Unni ai quali era sottomessa, agli assalti contro...