Chimica
Generalità
L’a. chimica si occupa dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica di un campione. Genericamente ha il significato di scissione in elementi più piccoli e loro esame, [...] norma che lo regola, dotato di autonoma applicazione (cosiddetta enforceability della norma). Da questo punto di vista, l’ sintesi, diviene successivamente, da Cartesio in poi, metodo di dimostrazione. La Logica di Port Royal attribuendo all’a. ...
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ANSELMO d'Aosta, santo
Tullio Gregory; Franziskus S. Schmitt
Nacque ad Aosta nel 1033 o 1034 da Gundolfo, un nobile lombardo, e da Eremberga, una burgunda residente ad Aosta.
Il padre (che morì poi [...] ebbe luogo una riunione di vescovi e di principi, nel corso della quale furono pubblicamente regolati tutti gli affari ecclesiastici avuto anche entusiastici consensi, come quelli di s. Bonaventura, Duns Scoto, Cartesio, Leibnitz e altri ancora, che ...
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LUCHI, Bonaventura
Antonino Poppi
Nacque a Brescia il 16 ag. 1700, primogenito di Faustino e Barbara Alessandri (solo nel 1816 la famiglia ottenne dal governo austriaco il riconoscimento di una pseudo [...] pensiero moderno (da Cartesio, Hobbes e Spinoza all'illuminismo anglo-francese).
Pur quasi tutte di occasione, le opere o sia Istruzione pratica sopra la regola e costituzioni dell'Ordine de' padri minori conventuali di S. Francesco, Venezia 1758). ...
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BERNARDO da Bologna (al secolo Floriano Toselli)
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Bologna il 17 dic. 1699, da Bartolomeo e da Teodora Castelli. Dopo aver studiato nel collegio Panolini di Bologna, vestì [...] ancora oggi utile fonte di notizie sugli autori cappuccini. Nelle Lezioni sopra la regola dei frati minori di s. Francesco,Modena volumi, violenta requisitoria contro tutta la filosofia moderna, da Cartesio a Leibniz, da Wolf a Newton, a Gassendi: la ...
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io
Geni Valle
La cabina di regia della nostra personalità
Il termine io non è soltanto un pronome: esso indica il modo di essere di un individuo in quanto distinto da tutti gli altri. Nella filosofia [...] funzione di mediare tra gli istinti, le esigenze della realtà esterna e le regole della nostra complemento di termine e, talvolta, per il complemento oggetto utilizziamo 'mi' (per esempio: "mi dice", "mi sceglie").
Il filosofo francese Cartesio ( ...
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permanenza
permanènza s. f. [der. di permanere]. – 1. L’esser permanente, il persistere nel tempo (riferito a cose, è l’opposto di provvisorietà o temporaneità): la p. della febbre, della nuvolosità, ecc., il perdurare della febbre, della...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...