BELLENGHI, Filippo Maria (in religione Alberto)
Giuseppe Pignatelli
Nato a Forlimpopoli il 23 sett. 1757, vestì l'abito della congregazione camaldolese nel 1773, nell'antico monastero di S. Croce di [...] della storia de' Magi, negli Atti d. Accad. romana di archeologia per l'anno 1786, e le Animadversiones in e non da un patto sociale, e che esso deve essere sostegno della religione, badando bene a non usurpare i poteri della Chiesa.
Dal 1795 fu per ...
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BAFFI, Bartolomeo
Nicola Raponi
Nacque a Lucignano (Siena) nella prima metà del sec. XVI, ed entrò presto tra i minori conventuali. Conseguì il dottorato in teologia, dedicandosi anche agli studi di [...] l'invito a che eretici e scismatici tornino in seno alla Chiesa romana.
Nel 1569 venne chiamato allo Studio di Pavia, come lettore .
Opere, oltre quelle sopra ricordate: Oratio de religione eiusque Praefecto deligendo,Bononiae 1559, scritta e letta ...
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CASTIGLIONE, Girolamo
Marco Palma
Le notizie che possediamo sul suo conto risalgono esclusivamente a quanto egli stesso premette al Fiore di Terra Santa, il libro di viaggi grazie al quale ci è stato [...] composizione dell'opera, che abbiamo già visto diversa nell'edizione romana, bensì quella in cui fu portata a termine la stampa ogni genere cui i musulmani sottopongono i visitatori di altra religione. Generalmente il C. si attiene nel suo racconto a ...
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DINI, Pietro
Gianfranco Formichetti
Nacque a Firenze nella seconda metà del XVI secolo da nobile famiglia. Fu avviato alla carriera ecclesiastica dallo zio di parte materna, cardinale Ottavio Bandini, [...] intuiva già la rivendicazione della indipendenza della scienza dalla religione. La situazione sembrava precipitare e nell'ultima lettera andava ormai delineando la posizione anticopernicana della Curia romana. Il Galilei non si rendeva conto della ...
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BRUNI, Bruno
Giuseppe Pignatelli
Nato a Cuneo il 12febbr. 1714 da nobile famiglia, entrò il 30 ott. 1729 nella Congregazione degli scolopi. Compiuti gli studi fu adibito all'insegnamento: fu prima professore [...] diretto al suo fine secondo le massime della cristiana religione..., Firenze 1774.
Nel 1773 frattanto il B. coll. 1601-1603; E. Micheli, Storia della pedagogia in Italia dal tempo dei Romani a tutto il sec. XVIII, Torino 1876, p. 312; T. Chiuso, ...
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ANDREA di Giacomo da Fabriano
Alessandro Pratesi
Non se ne conosce la data di nascita né quellà del suo ingresso in religione: risulta però che prima di rivestire l'abito benedettino occupò l'ufficio [...] monacho, sacrae theologiae doctore, olim conscripta et nuper a d. Iacobo Mercato eiusdem congregationis in Romana Curia procuratore generali locupletata; anche di questa biografia esiste un'edizione italiana rimaneggiata dal Franceschini, pubblicata ...
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BALDESCHI COLONNA, Federico
Alberto Merola
Nacque il 2 sett. 1625 da Iacopo Baldeschi e Artemisia della Concia in Perugia, e in questa città iniziò gli studi giuridici. Dopo l'elezione di papa Innocenzo [...] sua persona, porterà un gran beneficio alla nostra religione medesima et aprirà tanto maggiormente la strada alla 503, ff. 154r-163v; L. Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa, VII, Roma 1793, pp. 227 s.; G. Moroni, Diz. di ...
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BIAGI, Clemente
Giuseppe Pignatelli
Nato a Cremona nel 1740, entrò nell'Ordine camaldolese a Faenza, insieme con l'amico e concittadino Isidoro Bianchi. Dopo aver compiuto gli studi di teologia a Ravenna, [...] proposito dei diritto di proprietà - che la religione cristiana, superiore alla ragione naturale, obbliga l' che dal 1770 sino al 1793 hanno difesi o impugnati i dogmi della cattolica romana Chiesa,Roma 1793, pp. 18 s., 234; G. A. Moschini, Della ...
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BONOLA, Rocco
Giuseppe Pignatelli
Nato a Novara il 19 ag. 1736, entrò, come novizio, nella Compagnia di Gesù, nella città natale, il 10 ott. 1751. Presi gli ordini, insegnò filosofia, sempre a Novara, [...] ad entrare in lizza nella violenta polemica che fu scatenata dalla Curia romana contro Scipione de' Ricci, con la Lettera di un arcivescovo all l'esistenza di un complotto ai danni della religione cattolica, ordito dai filosofi e dai giansenisti, e ...
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AIRENTI, Giuseppe Vincenzo
Giuseppe Oreste
Nacque a Dolcedo (Porto Maurizio) il 20 giugno 1767, da famiglia agiata, e studiò a Bologna. Domenicano, insegnò filosofia a Genova nello studio di S. Domenico [...] que' filosofi e critici i quali proclamarono in tanti libri l'illimitata tolleranza d'ogni religione presso i Romani", l'A. cerca di dimostrare quanto i Romani fossero invece intòlleranti non solo verso i cristiani, ma anche verso gli adepti di altre ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...