Scrittore italiano (Monterotondo, Massa Marittima, 1843 - Empoli 1921), noto anche con lo pseudonimo anagrammatico di Neri Tanfucio. Raggiunse notevole felicità espressiva nelle novelle e nei bozzetti di Le veglie di Neri (1884) e All'aria aperta (1897), che raccontano con lingua parlata, ricca di elementi dialettali, una Toscana familiare e campagnola.
Vita e opere
Perito agrario, insegnò in una ...
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La letteratura dell’Italia unita
Enrico Ghidetti
Il primo e più significativo dei libri di memorie che l’Italia del Risorgimento consegnò all’Italia unita, I miei ricordi di Massimo d’Azeglio, si deve [...] di Giosue Carducci, di Carlo Collodi e delle prove più mature degli esponenti della generazione del Quaranta (Ferdinando Martini, RenatoFucini, Mario Pratesi) non offrono significativi esempi di scritture in versi e in prosa pur se, nel corso del ...
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BARGELLINI, Piero
Renato Bertacchini
Nacque a Firenze il 5 ag. 1897 da Carlo e da Adele Cestoni; dai tre ai diciassette anni crebbe in Mugello, fino a quando, per lo scoppio della prima guerra mondiale, [...] 1940; S. Francesco d'Assisi, Torino 1941; La verità di Pinocchio, Brescia 1942; L'impietrito, Firenze 1943, A veglia con RenatoFucini, ibid. 1943; Pena dell'Ottocento, Brescia 1943; La paura, Firenze 1945; Amor profano, Roma 1946; Sagrato, Pisa 1946 ...
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verismo
Roberto Carnero
La cruda rappresentazione della realtà
Movimento letterario italiano della seconda metà dell’Ottocento, il verismo porta in primo piano la tensione degli scrittori per una maggiore [...] non si esaurisce in Sicilia. Fuori di questa regione possono infatti essere ricordati altri scrittori veristi: Mario Pratesi e RenatoFucini in Toscana; Matilde Serao in Campania, anche se l’interesse per la realtà urbana, come si vede nel libro ...
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Narratori dell'Ottocento e del primo Novecento
Aldo Borlenghi
Nella prima metà dell'Ottocento nasce in Italia, e decade, la passione per il romanzo storico. Romanzi ambientati nel passato, più o meno [...] macchie di forte e staccato rilievo. Intorno al '70 il Fucini aveva cominciato a ottener largo favore con i sonetti in vernacolo , alla sottolineatura retorica. Valgono ancora le parole di Renato Serra: «Il pensiero è scoperta: Alfredo Oriani non ...
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anagrammare
(ant. anagrammatiżżare) v. tr. [der. di anagramma]. – Invertire o disporre diversamente l’ordine delle lettere di una o più parole in maniera da formare un anagramma: anagrammando «carte» si ottiene «certa», «creta», «trace» e...