Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] precedente" (v. Peppe, 1985, p. 319) a questa, di modo che, ove anche si ammettesse per la repubblicaromana la concezione astratta di Stato nel senso odierno, tale nozione dovrebbe essere riferita all'ordinamento istituzionale, alla civitas, non già ...
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I plebisciti e le elezioni
Gian Luca Fruci
La congiuntura politica decisiva per il processo di unificazione, che si apre nell’aprile 1859 con la guerra franco-piemontese all’Austria e si conclude nel [...] non sospettabile di simpatie rivoluzionarie come Alessandro Verri definisce l’«assemblea generale di tutti i popoli della RepubblicaRomana» (cit. in Fruci 2010, p. 92). Il 25 ottobre 1798, infine, per iniziativa dell’ambasciatore Joseph Fouché ...
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La monarchia e lo Statuto
Giorgio Rebuffa
Quando il processo unitario si era già concluso, Alessandro Manzoni, in uno dei suoi ultimi scritti, La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana [...] : «Ogni potere viene dal Popolo. Si esercita dall’Assemblea, dal Consolato, dall’Ordine giudiziario». La Costituente della RepubblicaRomana fu degna dei poteri che le erano stati attribuiti, perché nel poco tempo che durò, promulgò una legislazione ...
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La magistratura
Antonella Meniconi
Al momento dell’unificazione l’assetto della magistratura del Regno sabaudo era palesemente riconducibile al modello francese, così come scaturito dall’esperienza [...] della Chiesa e del Granducato di Toscana, mentre solo in quelle del Regno di Sicilia e della Repubblicaromana si faceva esplicito riferimento all’autonoma posizione del «potere» giudiziario (così espressamente indicato).
Eppure, anche l’attuazione ...
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Giancarlo Caporali
Abstract
La presente voce si propone di esaminare in astratto e in concreto il principio di separazione dei poteri da un lato fornendone una ricostruzione in chiave filosofico-giuridica, [...] lo storico greco (oltre che su elementi etici e di costume) fonda la superiorità della Repubblicaromana su tutte le altre repubbliche antiche, peraltro evidenziando la prevalenza dell’elemento aristocratico (il Senato) su quello democratico (i ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Progetti costituzionali: Mario Pagano
Dario Ippolito
Le tendenze costituzionalistiche della cultura giuspolitica italiana, già cospicue all’inizio del Settecento, si accentuarono nel corso del secolo, [...] la più illuminata» (Le Costituzioni italiane, 1958, p. 87). Parimenti eteronoma è la genesi della costituzione della Repubblicaromana (20 marzo 1798), nel cui articolato normativo i redattori francesi si spinsero a formalizzare il dominio politico ...
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Gianluca Bascherini
Abstract
Il tema dei doveri non gode di particolare fortuna nella giurisprudenza e nella dottrina costituzionale, specie se comparato a quello dei diritti. Eppure, i doveri al pari [...] in rapporti di particolare rilievo, le costituzioni del biennio rivoluzionario 1848/49 (esemplare a riguardo quella della repubblicaromana) per un verso riprendono un’idea di cittadinanza “virtuosa” – di ascendenza giacobina, ma già operante in ...
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Sergio Lariccia
Abstract
Viene esaminato il significato del principio di laicità dello Stato, con particolare riferimento alla rilevanza che tale principio ha assunto nell’ordinamento italiano, [...] credenti. Tale concezione della laicità era bene espressa dalla formula del settimo principio fondamentale della Costituzione della Repubblicaromana del 1848, nel quale si stabiliva che l’esercizio dei diritti privati e pubblici dei cittadini non ...
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GIULIANI, Giuseppe
Mario Sbriccoli
Nacque il 16 luglio 1794 a Bereguardo, vicino Pavia, da Francesco e da Giuseppa Rusca. Compiuti i primi studi a Mortara, si laureò in giurisprudenza, nel 1813, nell'ateneo [...] che il tribunale di appello emetteva "in nome di Dio e del Popolo" e che notificava "in nome della RepubblicaRomana". Tramontata quell'epoca, mentre continuava a far parte del tribunale di appellazione per le Marche, assunse nel 1852 la guida ...
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DEVOTI, Giovanni
Agostino Lauro
Nacque a Roma da Fabio, oriundo genovese, e da Maddalena Stella, veneziana, l'11 luglio 1744. Ricevuta l'istruzione primaria dal padre, compì gli studi umanistici dagli [...] revisione dei programmi di insegnamento che affidò a buoni docenti.
Durante l'occupazione napoletana dei territori della RepubblicaRomana, nel dicembre del 1798, fu nominato deputato e governatore di Anagni, ma, ritornate le armate francesi, dovette ...
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repubblica
repùbblica (ant. repùblica, ant. raro repùbrica) s. f. [dal lat. respublica o res publica, propr. «cosa pubblica», quindi «stato, governo»]. – 1. a. Con riferimento all’età classica, al medioevo e alla prima età moderna, ogni stato...
romaniano
s. m. Chi fa riferimento a Paolo Romani, deputato di Forza Italia. ◆ a colpire «politicamente» è che sulla strada del rimpasto [della Giunta comunale di Milano] si incontrino romaniani e formigoniani. Per una volta tanto d’accordo:...