Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] e delle corti, piuttosto che degli studi universitari. Per questo si sviluppò di preferenza nelle ‘repubbliche’ (Firenze e Venezia), esaltando la vita attiva nei confronti della contemplazione, anteponendo il matrimonio al celibato, condannando l ...
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Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870.
L’origine
Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio [...] avrebbe potuto annettersi la Corsica, la Tuscia longobarda, l’Esarcato, la Venezia, l’Istria, l’Emilia, le città e regioni a S della la fine del potere temporale dei pontefici e proclamò la Repubblica Romana, estesa poi alle Marche e all’Umbria. ...
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Famiglia nobile che trae origine dal medesimo ceppo degli Estensi, dei Malaspina, dei marchesi di Massa. Il nome venne alla famiglia da Oberto I (m. 1148), detto Pelavicino (v.), i cui possessi andavano [...] di Busseto (1579) e soldato al servizio dell'Impero e di Venezia; e Ferrante Pallavicino (v.) n I P. di Genova: arcivescovo di Palermo Camillo (m. 1644). I P. diedero alla repubblica di Genova cinquantadue senatori e tre dogi biennali: Agostino (v.), ...
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Figlio (Blois 1462 - Parigi 1515) del duca Carlo d'Orléans. Successore (1498) di Carlo VIII, di cui riprese la guerra in Italia. Conquistò Milano (1499-1500), ma non riuscì a impadronirsi di Napoli, nonostante [...] ) con l'obiettivo limitato di una guerra contro la Repubblica Veneta. Ma la diplomazia veneziana seppe staccare dalla lega, , l'Inghilterra e gli stati italiani, fra cui naturalmente Venezia. La lotta si complicò assumendo aspetti religiosi, giacché L ...
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Uomo politico fiorentino (Firenze 1389 - Careggi 1464), figlio di Giovanni di Bicci. In gioventù, pur dedicandosi alla mercatura, ricoprì anche cariche politiche ed ebbe incarichi diplomatici. Ma, considerato [...] statuti costituzionali del comune modificazioni decisive. Mentre egli fu capo della politica fiorentina, la repubblica, dapprima alleata con Venezia contro la politica espansionistica di Filippo Maria Visconti, si volse poi all'alleanza con Francesco ...
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Capitano e architetto militare (Perugia 1526 - Famagosta 1571), appartenente alla nobile famiglia perugina. Educato alla carriera delle armi dallo zio Alessandro Vitelli, con cui fu all'assedio di Pest [...] , fu governatore di Roma (1547-50) e combatté all'assedio della Mirandola (1551). Passato al soldo della Repubblica di Venezia, collaborò con lo Sforza Pallavicino nelle opere di fortificazione del Friuli dove fu avviata la tecnica delle difese ...
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Storico fiorentino (Firenze 1476 - forse Venezia 1563). Seguace di Savonarola, ebbe larga parte (1501-30) negli eventi politici della sua città, specie durante l'ultima repubblica (1527-30); confinato [...] presentarono a Carlo V una fiera protesta contro Alessandro de' Medici; fu poi podestà a Cingoli, e infine si recò a Venezia. Autore in gioventù di commedie, di canti carnascialeschi, di una libera traduzione delle Storie di Tito Livio, poi di due ...
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Uomo politico (Ragusa, Dalmazia, 1825 - Roma 1893). Studente di giurisprudenza a Padova, fece parte del gruppo del caffè Pedrocchi; arrestato nel 1847 dalla polizia austriaca, fu confinato a Trieste. Nel [...] 1848 riuscì a raggiungere Venezia insorta e combatté a Treviso e Vicenza. Esule in Francia e nel Belgio, fu poi a Firenze, infine a Roma (1849), dove partecipò alla difesa della repubblica. Dopo un breve soggiorno in Grecia si stabilì in Piemonte ( ...
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Famiglia veneziana di origine incerta, poiché secondo alcuni sarebbe proveniente dalla Transilvania e secondo altri da Ravenna, donde sarebbe passata prima ad Aquileia, poi a Grado (nella cui fondazione [...] Grado sarebbe venuto il cognome Gratico, modificato poi in Gradenigo. A Venezia i G. costruirono chiese e palazzi e ascesero a grande potenza, dando alla repubblica tre dogi, Pietro (v.), Bartolomeo (v.) e Giovanni (v.), nonché un numero grandissimo ...
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Quartultimo doge veneziano (Venezia 1695 - Pontelongo 1763). Erudito e scrittore (scrisse un Ragionamento politico sulla perfezione della Repubblica, e lasciò incompiuta l'opera Della letteratura veneziana, [...] 1752), fu raccoglitore di rarità bibliografiche e nel 1735 fu nominato pubblico istoriografo della Repubblica. Diplomatico e politico, fu legato a Vienna (1732-35), a Roma (1736-40), a Torino (1741-42); doge (1762-63), nutrì ideali di riforme ...
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veneziano
(ant. viniziano) agg. e s. m. (f. -a). – 1. a. Di Venezia, città storica e moderna, attualmente capoluogo della regione del Veneto (o Venezia Euganea): la storia v.; l’antica Repubblica v., l’egemonia v. nel Mediterraneo centro-orientale;...
indecisionismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in particolare, comportamento di chi, per incapacità o scelta, non esercita i poteri decisionali di cui è provvisto. ♦ Per molto tempo non è stato possibile discutere su un'ipotesi...