Figura retorica che consiste nell’indugio ripetitivo sull’idea comunicata accostando a un enunciato uno equivalente (Come soffri! Come t’affanni!, D’Annunzio). ...
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Figura retorica per cui l’ordine delle parole è inverso rispetto all’ordine naturale delle azioni: Moriamur et in media arma ruamus (Virgilio) «Moriamo e precipitiamoci nella mischia». ...
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(o regressione) Figura retorica, in latino regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate. È frequente nella trattatistica medievale. ...
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Figura retorica che consiste nel chiedere, o nel fingere di chiedere, consiglio al pubblico per conferire maggiore attendibilità al discorso e ottenere il sostegno esplicito degli uditori. ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] dunque dalla percezione della consuetudo (della regolarità convenzionale) con cui l’orecchio avverte la linearità del discorso. Così, nella Retorica a Gaio Erennio (opera del I sec. a.C. per tradizione attribuita a Cicerone ma in realtà di autore ...
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Nella retorica classica e nella linguistica testuale moderna il termine anadiplosi (lat. conduplicatio, adiectio, reduplicatio, e in greco anche epanidiplōsis «reduplicazione», epanastrophē «ritorno», [...] giorno 7
novembre dell’anno 1628, don Abbondio, curato di
una delle terre accennate di sopra.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere di Cicerone, Milano, Arnoldo Mondadori, 33 voll ...
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Figura retorica che consiste nella corrispondenza fra due o più membri di un periodo, per numero di parole, per struttura sintattica, per andamento ritmico (Man mano intrecciavi i capelli, man mano allungavi [...] le vesti, Pascoli) ...
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Termine della retorica classica (in latino conversio), per indicare la ripetizione della medesima parola o della medesima parte della frase alla fine di gruppi di parole o alla fine di versi che si succedono. ...
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Figura retorica consistente nel sostituire il nome di una persona o di una cosa con un appellativo o una perifrasi che lo identifichi inequivocabilmente: il Ghibellin fuggiasco (Dante); la città celeste [...] (il Paradiso) ...
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(o epanartosi) Figura retorica che consiste nel riprendere quanto già detto per attenuarlo, modificarlo o ritrattarlo. Tra le formule più usate per introdurre la c.: o piuttosto; o per meglio dire; che [...] dico ...
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retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...
retore
rètore s. m. [dal lat. rhetor -ŏris, gr. ῥήτωρ -ορος]. – Presso gli antichi Greci, nome con cui si indicavano gli oratori e i maestri di eloquenza (e in questo senso il termine si usa ancora con preciso riferimento al mondo greco-romano)....