Lindau, Arvid Vilhelm
Patologo svedese (n. Malmö 1892 - m. 1958). Prof. di anatomia patologica nell’univ. di Lund. Malattia di L.: sindrome malformativa congenita e familiare, caratterizzata da formazioni [...] ) e da pseudocisti a contenuto xantocromico o colloideo. La malattia di L. può accompagnarsi ad angiomatosi della retina (ed è allora più esattamente denominata malattia di Hippel-L.) e a lesioni malformative pluriviscerali (degenerazione policistica ...
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Batterio b. Denominazione usata per indicare i batteri inclusi nel genere Pasteurella, per la loro tendenza ad assumere più intensamente il colore ai poli.
Cellule b. Cellule nervose provviste di due prolungamenti [...] le stesse dimensioni. Sono di questo tipo alcune cellule dei gangli nervosi, in particolare quelle che, insieme con le cellule orizzontali e le cellule amacrine, costituiscono il 5° strato (strato dei granuli interni) della retina dei Vertebrati. ...
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La cinematografia è basata sulla scomposizione del movimento in elementi fissi successivamente ripresi e riprodotti od osservati con ritmo quasi sempre uguale a quello impiegato per la ripresa. Il Linke [...] fenomeni su cui si basa la tecnica cinematografica erano noti già da molto tempo. Così la permanenza delle immagini sulla retina, cui accennarono Lucrezio nel De rerum natura e più tardi Leonardo, Newton e altri fisici, così la fusione delle immagini ...
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. Continuo e discontinuo fenomenico. - Consideriamo un gruppo di oggetti e le sensazioni che essi producono in noi: per semplicità limitiamoci a guardare gli oggetti stessi e a considerare quindi le sole [...] distinguere nella pila una prima e un'ultima moneta; così pure la sensazione prodotta dalla seconda moneta implica parti della retina diverse da quelle relative alla sensazione dell'ottava moneta, e in questa accezione si può dire che la seconda e ...
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KRAUSE, Wilhelm
Agostino Palmerini
Anatomico, figlio del precedente, nato a Hannover il 12 luglio 1833, morto a Charlottenburg il 4 febbraio 1910. Studiò a Gottinga, Berlino, Vienna e Zurigo; si laureò [...] dell'istituto anatomico di Berlino. Compì numerose e importanti ricerche anatomiche: sulle arterie e sulle vene, sulla retina e sui mezzi trasparenti dell'occhio, sui nervi e sulle terminazioni sensitive (per i cosiddetti corpuscoli o clave ...
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sensillo Organo di senso degli Artropodi, costituito da una o più cellule sensoriali, cellule chitinogene di sostegno e una cuticola di rivestimento. Il tipo più semplice è una setola innervata; ma esistono [...] funzionano da organi acustici, e quelli ottici, particolarmente differenziati, hanno la cuticola esterna trasparente alla luce e le cellule sensoriali funzionanti da retina, con un prolungamento centripeto che va a formare il nervo ottico. ...
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Nato a Subiaco il 15 aprile 1855, fu direttore di clinica oculistica a Cagliari (1885-86), a Messina (1887), a Palermo (1888-1904). Dal 1905 dirige la clinica oculistica di Napoli. Allievo dell'Aubert [...] del tratto uveale anteriore dei Vert., in Atti R. Acc. dei Lincei, 1880), sui movimenti del pigmento e degli elementi della retina per l'azione della luce (Ricerche istologiche sull'epitelio retinale dei Vertebrati, in Atti R. Acc. da Lincei, 1877-78 ...
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macchia
màcchia [Der. del lat. macula "zona di un corpo, di estensione relativ. piccola, di colore o aspetto diverso da quello della superficie circostante"] [GFS] M. aurorali: v. aurora polare: I 326 [...] è più intensa: v. conduzione elettrica nei gas: I 686 e. ◆ [FME] M. cieca: nell'ottica medica, la piccola zona della retina dell'occhio in cui non si ha sensibilità visiva; corrisponde alla zona di origine del nervo ottico ed è detta anche punto ...
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Strabismo
Luciano Cerulli
Con il termine strabismo (dal greco στραβισμός, derivato di στραβός, "losco, strabico") si intende la perdita del normale parallelismo degli assi oculari. Questa condizione [...] , dando luogo a un'unica immagine. Perché tale fenomeno si realizzi, però, è necessario che le immagini cadano su punti retinici corrispondenti e che siano identiche sia come forma sia come grandezza. Quando viene a mancare anche una sola di queste ...
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bioriassorbibile
(bio-riassorbibile), agg. Che si riassorbe o si decompone in modo naturale.
• Gli stent, le retine che riaprono i vasi sanguigni chiusi, e che se usate nelle coronarie salvano il cuore [...] , ma pur sempre un corpo estraneo. Per questo la ricerca scientifica cercava da anni qualcosa di più naturale: una retina bio-riassorbibile, efficace e non tossica. […] I primi due stent bio-riassorbibili impiantati in pazienti italiani li ha messi ...
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retina
rètina (ant. retìna) s. f. [dal lat. mediev. retina, der. di rete «rete» (per i vasi sanguiferi che vi s’intrecciano), termine introdotto dal medico arabo Costantino Africano († 1087), propriam. come agg. (e con pron. piana), tunica...