(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] mito della purezza, fortemente saldati alla speranza di una riforma sociale da attuarsi attraverso l'architettura. Le costruzione e il ruolo diCluny; i modi e tempi di definizione del tipo di chiesa cosiddetta di pellegrinaggio; il problema ...
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LAZIO (A. T., 24-25-26)
Giuseppe CARDINALI
Roberto ALMAGIA
Giulio BERTONI
Raffaele CORSO
Sebastiano Arturo LUCIANI
Ugo ANTONIELLI
Bruno PARADISI
Pietro TOESCA
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E uno dei compartimenti in cui [...] di questa regione. Dopo la guerra sociale invece, e cioè certamente nell'epoca sillana, si ebbe una notevole riforma attiva e della quale il Toesca ha ritrovato altri saggi nel Museo diCluny a Parigi.
La pittura nel Lazio dipese tutta da Roma. Questo ...
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Tecnica. - "Panno tessuto a figure, per uso di parare e addobbare; così detto dalla città di Arras in Francia, donde da prima veniva, per lo che fu anche detto panno di Arazzo o di Arazza". Così il vocabolario [...] sostituendoli con capi-fabbrica retribuiti con assegni fissi. Della riforma fu attore principale l'architetto Charles A. Guillaumot, i panni istoriati del trono di Carlo V (a Madrid) e la Storia di David (al museo diCluny); e Willem de Pannemaker ...
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Espressione vocale della musica. In quanto espressione totale il canto va considerato libero dalla sintesi a priori "gesto-parola-suono" in cui teorici e artisti, fra i quali il Wagner, hanno cercato il [...] esse spettanti. Difatti Oddone diCluny spiega che non si può decidere del modo prima di aver sentito l'ultima faceva (o faceva fare da altri) tutt'un'opera di organizzazione, diriforma, di ritocco della liturgia e pertanto anche del canto, su cui ...
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In senso generale questo termine, secondo l'etimologia, significa l'arte e la scienza della giustificazione e della difesa. E dell'arte l'apologetica tiene certamente, per l'intento pratico che si propone, [...] diCluny, dimostrò ai giudei come Cristo fosse Messia, Dio, re, redentore, fondatore di un regno che non è di questo mondo. Per combattere la dottrina di varie tendenze delle scuole teologiche della Riforma, l'apologetica protestante rimase per lungo ...
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Nel culto, l'altare ha una posizione centrale, come mezzo per presentare le offerte alla divinità e, nella religione cristiana, come luogo destinato alla celebrazione della messa. Vero è che in una religione [...] . Dopo la riforma del re Giosia (621 a. C.), gli Ebrei riconobbero il solo altare del Tempio di Gerusalemme come buono con rivestimenti metallici) di Enrico II (secoli X-XI) già nel duomo di Basilea e ora nel Museo diCluny (Parigi). Insigne cimelio ...
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È una delle fonti di diritto positivo (ius non scriptum): quella, cioè, che si concreta nell'osservanza costante, uniforme e generale di una norma di condotta, compiuta dai membri di una comunanza sociale [...] organizzazione occasionata dalle stesse consuetudini. In antitesi col cerimoniale solenne delle consuetudini diCluny, la riformadi Cistercio (Cîteaux), per cui fu abbandonato il cerimoniale fastoso, portò una nota più sobria nelle consuetudini. Gli ...
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. Il nome "breviario" (lat. breviarium) significa compendio" e, in senso derivato, "estratto, catalogo, inventario". Già usato nel linguaggio teologico (per esempio, breviarium fidei), amministrativo (breviarium [...] altre chiese; però essi ripresero vigore soprattutto per l'influsso diCluny, il cui innario penetrò definitivamente a Roma stessa nel sec e curò edizioni tipiche dei libri liturgici. Una vera riforma fu attuata sotto Pio X, quando la bolla Divino ...
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Nacque da Enrico III e da Agnese di Poitiers l'11 novembre 1050; fu designato re di Germania a Treviri nel 1053 e incoronato ad Aquisgrana il 17 luglio 1054. Successe al padre, nell'ottobre 1056, sotto [...] , si mostrò subito desideroso di conciliazione; ma la S. Sede come prezzo chiedeva la riforma morale della Chiesa, che il lasciate in iscritto, delle quali si fecero garanti l'abate diCluny, le nostre figlie Matilde e contessa Adelaide e gli altri ...
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. Come dice il nome stesso, abbazia (o badia) è un monastero governato da un abate (v.), abitato da monaci o canonici regolari (ordinariamente in numero di almeno dodici, secondo l'esempio di S. Benedetto) [...] nei chiostri usi e preoccupazioni del tutto mondane. Il movimento riformatore, che trovò la sua massima espressione nell'ahbazia diCluny (v.), trovò dei validi sostenitori in una serie di grandi pontefici, per lo più monaci essi stessi, tra i ...
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cluniacense
cluniacènse (o cluniacése) agg. e s. m. [dal lat. mediev. cluniacensis, dal nome di Cluniacum, città della Francia centr. (l’odierna Cluny)]. – Relativo o appartenente alla congregazione di monaci benedettini istituita nel 910...