Vedi MALTA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MALTA
F. Biancofiore
Preistoria e protostoria. L'arcipelago maltese, che prende nome dalla maggiore delle sue tre isole (Malta, Comino e Gozo), riveste una importanza [...] conto dei risultati ottenuti per le culture del Bronzo in Sicilia orientale e nell'arcipelago delle Lipari. Dopo gli studî dello Zammit e .
È opinione corrente che con la comparsa del rito ustorio, documentato nella necropoli di Tarxien, si apre ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo romano
Nadia Agnoli
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Gli spazi del culto
Priva di dogmi, rivelazioni ed esplicite professioni di fede, [...] liquidi, ma a prescindere dal tipo di offerta il rito non mutava, inteso sempre come un banchetto al quale Giulia e quindi di Augusto. Non tutti i culti di origine orientale furono accolti ufficialmente a Roma con la stessa precocità e con ...
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L'architettura nel mondo greco, etrusco-italico e romano: caratteri generali
Claudio Tiberi
Caratteri generali
Una meditazione critica di caratteri spaziali limpidamente espressa dagli artefici dell'Atene [...] che ospita il loro simulacro; separato dal tempio sta il luogo del rito, l'altare; intorno ad essi, lo spazio fruibile può, proprio è componente forte dell'influenza esercitata dall'evoluta civiltà orientale su quella romana. Ma i rapporti tra i ...
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POMPA (πομπή, pompa)
L. Franchi
E. Paribeni
È termine greco, ed è morfologicamente un nomen actionis da πέμπω, mandare, inviare. In Omero (Il., ix, 438) la parola πομπή ha infatti il significato di [...] Nigrino, Deubner, tav. 6, i). I culti orientali che trovarono posto nella religione greco-romana ebbero anch numero delle raffigurazioni rende estremamente difficile farsi un quadro di un rito del genere. Gli unici elementi sicuri sono la presenza del ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Africa
Rodolfo Fattovich
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Le aree
Aree sepolcrali formali sono attestate nel continente africano dalla fine del Pleistocene. [...] in Africa centrale. Molto diffuso nell'Africa settentrionale, nord-orientale e orientale era l'uso, a tutt'oggi documentato, di erigere ha fatto supporre che questa usanza derivasse da un rito egiziano. A sua volta la presenza di cappelle presso ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Iran
Pierfrancesco Callieri
Le aree funerarie: struttura e organizzazione
La pre- e protostoria iranica è ricca di rinvenimenti di aree funerarie che attestano [...] centro-occidentale (Siyalk I e II), e a Tepe Hissar, nell'Iran nord-orientale (Hissar I). Già tra la fine del V e l'inizio del IV dal corredo, anche da quattro cavalli, secondo il rito funerario tipico delle genti scitiche; un influsso scitico è ...
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L'età del Bronzo nelle steppe eurasiatiche
Sandro Salvatori
Evgenij N. Cernych
Gennadij B. Zdanovic
Karl Jettmar
di Sandro Salvatori
Con l'espressione "steppe eurasiatiche" si designa un'entità geografica [...] con pozzetti interni e corridoio d'ingresso. Nel rito funerario, l'inumazione prevale in contesti Petrovo e Alakul dagli Altai, e la conseguente fusione con esse di alcuni gruppi orientali di A.
Bibliografia
O.N. Boder et al., Epocha bronzy ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Estremo Oriente
Maria Carlotta Romano
Gli oggetti del culto e i materiali votivi
Cina
In tutto l'Estremo Oriente la generalizzata adozione di materiali deperibili [...] volto e un cappello a punta, forse impegnato in un rito d'accompagnamento dell'anima del defunto, sia da alcune mentre uno di osso è dal sito di Sopohang (Corea nord-orientale) dove, nel livello III compaiono dei manufatti di osso di insolita ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo etrusco-italico
Giuseppe M. Della Fina
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
di Giuseppe M. Della Fina
Delineare un quadro sintetico della struttura [...] VIII e altre 2 all'inizio del VII sec. a.C. Il rito funerario di gran lunga più praticato risulta la cremazione, mentre in 7 casi simposio potrebbero essere venuti semmai dal mondo greco-orientale, la cui influenza sulla società etrusca si avverte ...
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MESI e CALENDARIO
E. Coche de La Ferté
L'iconografia dei mesi è legata a quella dei calendarî (v. stagioni), di cui costituisce anzi un elemento che nell'antichità e particolarmente verso la fine dell'antichità, [...] delinea una differenziazione, e si può riconoscere un ciclo greco-orientale in cui dominano le personificazioni dei m., molto spesso un vaso. Questo sarebbe, secondo D. Levi, un rito che rievoca la festa orgiastica di Μαιουμᾶς praticata ad ...
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ruteno
rutèno agg. e s. m. [dal lat. mediev. Rutheni, der. di Ruthenia (v. la voce prec.)]. – 1. letter. Russo: Morian per le rutene Squallide spiagge, ahi d’altra morte degni, Gl’itali prodi (Leopardi, alludendo alla spedizione napoleonica...
concelebrazione
concelebrazióne s. f. [der. di concelebrare]. – Nella liturgia cattolica, particolare forma di celebrazione della messa: si ha quando più sacerdoti riuniti insieme attorno a un solo altare, sotto la presidenza del vescovo o...