Col nome di Armenia s'indicò nel passato e s'indica tuttora quasi tutta la regione montuosa di origine vulcanica che si estende dal 37° al 47° di longitudine orientale e dal 38° al 41° di latitudine nord. [...] turcomanni. Leone VI fu l'ultimo re di Cilicia; dapprima volle assolutamente essere incoronato secondo il ritoromano, poi soltanto secondo il rito armeno: fatto che suscitò molti malcontenti. Il katholikos Boghos (Pōłos) (1374-1378) vide in questo ...
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TEMPIO (lat. templum)
Plinio FRACCARO
Giovanni PATRONI
Alfred SALMONY
Giuseppe RICCIOTTI
Antichità classica. - Prima di trattare dei concetti espressi da questa parola latina, accenniamo brevemente [...] Anche i templi in solo provinciali non erano propriamente aedes sacrae, perché non potevano essere consacrati secondo il ritoromano applicabile soltanto al suolo italico; tuttavia pro sacro habebantur.
Archeologia. - L'epos omerico chiama naós (ναός ...
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MOSCA (A. T., 69-70)
Giorgio PULLE'
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Ettore LO GATTO
Cirillo KOROLEVSKIJ
Giorgio VERNADSKIJ
Capitale a un tempo della Russia (R. S. F. S. R.) e della federazione delle repubbliche [...] , lasciando il campo libero a Giona. Isidoro finì la sua vita a Roma, cardinale e vescovo di Sabina, dopo esser passato al ritoromano. Pio II gli diede per successore sulla sede di Kiev il suo compagno Gregorio, e da quell'epoca le due sedi rimasero ...
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Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] I in grado di diffondere in quei paesi il canto di ritoromano contro le ultime resistenze del gallicano. L'azione di tali non si limitò tuttavia a consolidare il dominio del canto romano in confronto con gli altri fino allora fiorenti nelle chiese ...
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Il nome è derivato da karm (kerem), "vigna, frutteto" con la desinenza vezzeggiativa (e)l; e significa "giardino".
Dal Libano che si protende a sud verso il mare di Tiberiade fino ai monti Gelboe, un ramo [...] -gallicana in uso nel Santo Sepolcro dopo la prima crociata. I carmelitani scalzi adottarono il ritoromano nel 1586.
Incorporati tra gli ordini mendicanti, i carmelitani si segnalarono anche nelle opere di ministero sacerdotale e nell'insegnamento ...
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Sorta di tunica ampia, con maniche lunghe, usata nel Medioevo da uomini e donne. Come termine militare cotta servì a designare varie specie di giubbe di maglie o scaglie di ferro (vedi sotto). Cotta d'arme [...] nome di superpelliceum. Adoperata in principio unicamente dai chierici inferiori, nel secolo XV era già d'uso comune nel ritoromano. Varia di lunghezza, di taglio, di ornamenti; in Italia, è molto comune quella tutta pieghettata e con preziosi pizzi ...
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Sacerdote greco, nato in Corfù nel 1562 o 1563, da una famiglia originaria dalla piccola isola di Arcudi ('Αρκοῦδι), fra Itaca e Leucade. Della sua famiglia si sa soltanto che il padre si chiamava Teodoro, [...] . Fu il primo che si addottorò in filosofia e teologia (1591) nel collegio, e ricevette il sacerdozio di ritoromano, conservando però quello bizantino, dal cardinale Giulio Santoro, uno dei protettori del collegio. Da parecchi anni si lavorava ...
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Cardinale, nato a Castiglione d'Olona (Milano) da nobilissima famiglia milanese nel 1350, morto il 3 febbraio 1443. Fu lettore di diritto canonico a Pavia nel 1388-89; inviato a Roma per ottenere da Bonifazio [...] di Basilea e di Firenze. Gli fu attribuito, forse a torto, il proposito di sostituire nella Chiesa milanese il ritoromano all'ambrosiano. Si conservano di lui parecchie opere giuridiche manoscritte; ma la sua memoria è soprattutto legata al collegio ...
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. Sequenza liturgica, che comincia appunto con le parole Dies irae. Si canta durante la messa di ritoromano per i defunti: essa è tratta da un testo già attribuito a Tommaso da Celano (morto circa nel [...] sulla fine del Quattrocento; per l'innanzi era usato specialmente dalle liturgie francescana e domenicana. Entrato nel messale romano e obbligatorio in particolari circostanze, divenne comunissimo.
Bibl.: G. C. F. Mohnicke, Thomas von Celano oder ...
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. Col nome di giorni aliturgici, cioè "senza liturgia", vengono distinti nel linguaggio ecclesiastico quei giorni nei quali è interdetta ai sacerdoti la celebrazione del sacrificio eucaristico. Negl'inizi [...] è invece la disciplina nei varî riti orientali. Se gli Armeni seguono la stessa disciplina della chiesa latina di ritoromano, presso i copti rimangono aliturgici il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì della settimana santa; altra ancora, la regola ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...