Il greco χορός, propriamente designante la danza o l'insieme dei danzanti e poi il canto da cui le danze erano accompagnate, significò in qualche caso anche il luogo dove le danze stesse avvenivano. Parallelamente, [...] I in grado di diffondere in quei paesi il canto di ritoromano contro le ultime resistenze del gallicano. L'azione di tali non si limitò tuttavia a consolidare il dominio del canto romano in confronto con gli altri fino allora fiorenti nelle chiese ...
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I cenacoli intellettuali/1: ricerca religiosa e crisi modernista
Fabio Milana
Intellettuali e cultura religiosa
Proponendo panoramiche sue Riflessioni sulla cultura religiosa in Italia sul «Ragguaglio [...] dei piani, giusta l’ottica intransigente.
Così, quel che a Parigi era il tentato connubio di Kant col Vangelo, ritoromano si celebrava tra Mazzini e san Francesco24: matrimonio precario, ma gravido di discendenza. Onde sarà forse pertinente ma non ...
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La musica sacra come luogo di trasmissione della fede
Mauro Casadei Turroni Monti
Introduzione
Fin nelle più disparate direzioni musicali, l’ecclesia è sempre stata comodo piedistallo antropologico [...] F. Ercoli (curatore), Preci e canti (grande). Vade-mecum per l’assistenza e l’accompagnamento delle sacre funzioni. Ritoromano, Milano 1914; CP (1930) = S. Ferro (curatore), Il Cantorino parrocchiale. Libretto di preghiere e di canti spirituali per ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] annullarsi: per es., quando gli esecutori di un rito di popoli a organizzazione totemistica vestono pelli di animali Il più antico s. di fede è quello della Chiesa di Roma (s. romano) trasmesso in greco da Marcello di Ancira (340 ca.) e in latino da ...
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Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] In questi casi la m., anche indipendentemente dal suo uso nel rito, funge da idolo o simulacro divino.
Un altro campo in cui doveva facilitare al pubblico la comprensione del dramma. Il teatro romano continuò per le m. le esperienze di quello greco, ...
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Nella religione, la v. ecclesiastica, come distintivo permanente e non soltanto liturgico della professione sacerdotale, si trova nelle religioni cosiddette primitive e in quelle misteriche, non in quelle [...] Traggono origine dall’abbigliamento profano del mondo greco-romano dell’età imperiale, con qualche influsso della tunica, la stola, la cintura, le soprammaniche e la sopravveste; nel rito armeno hanno inoltre una specie di amitto e la mitra; nel copto ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] . Lopes (1907-1989), di M. Lopes (n. 1907), di L. Romano (n. 1922) e la poesia di J. Barbosa (1902-1971) registrano , 1986; Barungin, 1989), attraverso il richiamo al canto, al rito e al mito, l'azione drammatica si riverbera sul pubblico con ...
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Si è disputato se la danza sia stata originariamente profana e da questa poi sia venuta la danza sacra o se, viceversa, dalla danza sacra sia derivata la profana. Certo è che tra i primitivi - e così si [...] saltatio, in Daremberg e Saglio, Dictionn. des antiq. gr. et rom., IV, 1025-54; Kurt Latte, De saltationibus Graecorum, Giessen 1913; convincente è l'idea di chi vede in tali balli del rito iniziatico lo scopo di conferire al novizio il potere sopra ...
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Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] fondo greco e dai forzati rapporti con l'Occidente romano, l'arte partica produsse opere nelle quali l deformi dalle grosse teste e dai volti fissi in una orrenda smorfia. Il rito consiste nel fare in modo che i giovani prendano il posto delle 'facce ...
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Gli strumenti dello scambio: i sistemi di misura
Maria Giovanna Biga
Lorenza-Ilia Manfredi
Nicola Parise
Annalisa Polosa
Maria Emanuela Alberti
Paolo Güll
Daniele Castrizio
Maria Giovanna Stasolla
Liliana [...] tempo, in S. Settis (ed.), Civiltà dei Romani, III, Il rito e la vita privata, Milano 1990, pp. 115-23; D. Ahrens .C., con un'oncia di 26,667 g (Tab. 2). Nel mondo romano, la pesatura avviene con due tipi di bilance, restituite in gran numero dall' ...
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romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...