Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] ; Belyj, che proietta la sua visione mistica anche sugli eventi della rivoluzione in Christos voskres («Cristo è risorto», 1918); S. Esenin, che vede nella rivoluzionebolscevica una rivincita della campagna e descrive il suo paradiso contadino nel ...
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Stato della Transcaucasia, confinante a N e a NE con la Federazione Russa, a SE con l’Azerbaigian, a S con l’Armenia, a SO con la Turchia; a O si affaccia sul Mar Nero con uno sviluppo costiero di 310 [...] . Čavčavadze. Al periodo simbolista (gruppo del Corno azzurro, animato da P. Jašvili e T. Tabidze) seguì la rivoluzionebolscevica, che diede vita alla letteratura proletaria.
Notevole la vivacità della letteratura georgiana nella seconda metà del 20 ...
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Poeta, narratore e filosofo russo (Pietroburgo 1866 - Parigi 1941). Assieme alla moglie, la poetessa Zinaida Gippus, raccolse intorno a sé, nella sua casa di Pietroburgo, i seguaci delle nuove correnti [...] in principio all'autocrazia (lo zar era per lui l'unto del Signore), M. passò all'opposizione dopo la rivoluzione del 1905, ma, allarmato dalle correnti progressiste, piegò a destra e accolse la rivoluzionebolscevica come "regno dell'Anticristo". ...
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Scrittore francese (Parigi 1881 - Sanary-sur-Mer, Var, 1969). Figlio di un pittore, visse per alcuni anni in Russia; tornato a Parigi nel 1903, frequentò i simbolisti, legandosi poi a G. Apollinaire, M. [...] personale gli stimoli delle avanguardie novecentesche (Poèmes, 1905; Les féeries, 1907; Le calumet, 1910; Prikaz, 1919, dedicato alla rivoluzionebolscevica; Le livre et la bouteille, 1920; Peindre, 1921; Le jour et la nuit, 1937; Les étoiles dans l ...
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Rivoluzionario e scrittore russo (Vilnius 1879 - Mosca 1925). Membro del partito socialista rivoluzionario dal 1903, fu a capo della sua organizzazione terroristica e durante la prima guerra mondiale combatté [...] per il suo appoggio al tentativo insurrezionale di L. G. Kornilov (ag. 1917). Successivamente, avverso alla rivoluzionebolscevica, costituì l'Unione per la difesa della patria e della libertà, organizzazione militare segreta, protagonista di una ...
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Poeta russo (Zitomir 1898 - Mosca 1973). Ha fatto parte delle principali associazioni letterarie del suo tempo, da "Kuznica" (La fucina) al gruppo di "Oktjabr´" (Ottobre) e al MAPP (Associazione moscovita [...] degli scrittori proletarî). La sua poesia, che ricorda quella di Majakovskij, è strettamente legata alla rivoluzionebolscevica (poema Komsomolija, 1924; liriche Kak pachnet žizn' "Come odora la vita", 1924). Ha creato inoltre una vera galleria di ...
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Poeta russo (Kerč´ 1892 - Gagny, Parigi, 1980); emigrato dopo la rivoluzionebolscevica, fu tra gli organizzatori, a Parigi, dell'Unione dei giovani poeti (Sojuz molodych poetov). Vicino all'acmeismo, [...] fu autore di versi che risentono della tradizione francese (Lučšij zvuk "Il suono migliore", 1926; Na vetru "Nel vento", 1938; Stranstvie zemnoe "Pellegrinaggio terreno", 1950; Parusa "Vele", 1963). Curò ...
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Narratore russo (Omsk 1877 - Mosca 1952); fu arrestato nel 1904 per attività rivoluzionaria. Trattò di preferenza della rivoluzionebolscevica nelle regioni periferiche e della questione femminile (Mat [...] ´ "La madre", 1923; V stepnych prostorach "Nelle distese della steppa", 1924; O taežnych zastrel´ščikach "I pionieri della taiga", 1926; Bab´i tropy "Le vie delle donne", 1928). Più dei suoi romanzi valgono ...
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Pseudonimo del saggista e romanziere inglese Eric Arthur Blair, nato il 25 giugno 1903 a Motihari, Bengala (India britannica) morto il 21 gennaio 1950 a Londra. Studiò a Eton e nel 1922 si arruolò nella [...] 1941) è sulle pecche della società inglese; Animal farm (ivi 1945, trad. ital. Milano 1947) è una satira burlesca della rivoluzionebolscevica; Nineteen Eighty-Four (ivi 1949; trad. ital. Milano 1950) è il suo libro più noto, un romanzo che descrive ...
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guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare la g., fare buona g.; fare la g. ai campi,...
ottobre
ottóbre s. m. [lat. octōber -bris, agg., der. di octo «otto»]. – Decimo mese dell’anno nel calendario giuliano o gregoriano (l’ottavo nell’antico calendario romano, donde il nome): i primi, gli ultimi giorni d’o.; frutti che maturano...