Relazioni internazionali
Marco Carnovale
Sommario: 1. Le relazioni internazionali come disciplina di studio. 2. Le relazioni internazionali alla fine del Novecento. a) La fine dell'eurocentrismo. b) [...] di interessi nazionali ma su un comune progetto ideologico di rivoluzione mondiale. Con lo scisma tra i due giganti comunisti, infine, una sostanziale riduzione della presenza militare americana nell'Europa occidentale era ormai inevitabile alla luce ...
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La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] Nuova Jorca" dove morrà nel 1838. E nella fase americana e ultima della sua vita insegna italiano, traffica in fa parte del vecchio regime o comunque c'è stato prima della rivoluzione. Più arduo dopo vivere piacevolmente. Un deciso stacco poi, nell ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] imporre una sua eventuale metamorfosi in un epicentro della rivoluzione industriale, né seguì, pur conservando sempre una quota in crisi dopo la fine di quella guerra d'indipendenza americana, che aveva consentito un rilancio in grande stile alla ...
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Liber constitutionum
Ortensio Zecchino
sommario: I. La storia esterna 1. Promulgazione. 2. Attività preparatoria e giuristi impegnati. 3. Entrata in vigore. 4. Fonti. 5. Prime reazioni. II. Il testo [...] .
Sedici anni dopo l'avvento degli Angioini la rivoluzione del Vespro portò alla secessione dell'isola (31 . A Medieval Emperor, London 1988).
A. Marongiu, Un'inquietante ipotesi americana intorno ai 'Dictatus Papae', in Studi in memoria di M.E. ...
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Costantino fra giurisdizionalismo e ius publicum ecclesiasticum
Pier Virginio Aimone Braida
«Tutto dipende dal carattere degli uomini che regnano o che amministrano la cosa pubblica. La storia ci insegna [...] Stati cattolici, ma ancor più per lo Stato democratico occidentale e nazionale contemporaneo, teorizzato dalle idee della rivoluzione francese e di quella americana, non vi è dubbio che, come per Ottato di Milevi, «ecclesia est in republica» e non il ...
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EGUAGLIANZA
Ronald M. Dworkin e Alessandro Pizzorusso
Eguaglianza
di Ronald M. Dworkin
Rassegna dei problemi
Sebbene per molti secoli l'eguaglianza abbia costituito un potente ideale politico, [...] della particolare forza normativa propria degli enunciati costituzionali. Prima del movimento di pensiero sfociato nelle Rivoluzioni francese e americana, infatti, pur se l'esigenza di rispettare l'eguaglianza era spesso avvertita con riferimento ad ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Giustizia, teorie della
Michel Rosenfeld
Introduzione: considerazioni generali sul diritto e sulla giustizia
Il diritto e la giustizia, inestricabilmente connessi in un rapporto spesso difficile e controverso, [...] le teorie di Nozick sono state riprese da alcuni giuristi americani contemporanei. Richard Epstein, ad esempio, ha sostenuto che tutte , che ha avuto particolare risonanza all'epoca della rivoluzione culturale cinese, è ora in declino. Nondimeno, ...
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Emancipazione femminile
Giovanna Zincone
Introduzione
Fino a poco più di un secolo fa, in Italia e in molti altri regimi liberali, ai cittadini di sesso femminile non era consentito votare, le donne [...] . Una studiosa della storia dei diritti di cittadinanza americani, Eileen McDonagh (v., 1991, p. 1),
Benston, M., L'economia politica dell'emancipazione della donna, in La rivoluzione più lunga (a cura di M. Gramaglia), Milano 1972.
Bianchi, ...
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Magistratura
Carlo Guarnieri
Introduzione
In tutte le società caratterizzate da un certo grado di differenziazione strutturale esistono ruoli specializzati cui viene affidato istituzionalmente il compito [...] nella magistratura una resistenza più tenace: qui la Rivoluzione e le successive riforme napoleoniche portano a definitivo molto ristretto, i circa 6.000 barristers, e quelli americani, che provengono da una professione molto più diversificata e ...
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Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] " (v. Klein, 1989, p. 358). Tuttavia tale rivoluzione si compì in un arco di tempo molto lungo, e secondo 1931, I, 1, pp. 34-63.
Redfield, R., The folk society, in "American journal of sociology", 1947, LII, pp. 293-308.
Sahlins, M.D., Evolution: ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
primavera dei popoli
loc. s.le f. 1. Denominazione, nata in ambienti mazziniani, dell’insieme dei moti rivoluzionari scoppiati in Europa tra il gennaio del 1848 e la primavera del 1849. 2. Per estensione, ogni moto di ribellione popolare contro...