Storico, saggista e uomo politico inglese (Rothley Temple, Leicestershire, 1800 - Londra 1859), figlio di Zachary. È noto per la monumentale e pittoresca History of England (1848-61), intessuta di spirito [...] che alla precisa ricostruzione basata sui documenti e si avvale di argomentazioni intessute di spirito liberale (M. è un convinto sostenitore della rivoluzione del 1688), rispecchiando il gusto della società borghese dell'età vittoriana, che vi trovò ...
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Storico (Düsseldorf 1817 - Marburgo 1895), allievo di L. Ranke, prof. nelle univ. di Bonn (1844), Marburgo (1846), Monaco di Baviera (1856), e di nuovo Bonn (1861-75), infine (1875) direttore degli archivî [...] straniero dei Lincei (dal 1883). Aderì al movimento liberale-nazionale, e fu convinto assertore di una missione prima opera che indaga gli aspetti economici e sociali della Rivoluzione francese; Die Begründung des deutschen Reichs durch Wilhelm I ...
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Diplomatico e storico (Parigi 1753 - ivi 1830), figlio di Philippe-Henri, parente di M.-J. La Fayette, con cui combatté in America (1782); entrato in diplomazia, fu ambasciatore presso Caterina II di Russia [...] giorni, fu privato della dignità (1815) che riacquistò solo nel 1819. Conservò le sue posizioni liberali e accolse con entusiasmo la rivoluzione del 1830. Membro dell'Académie française (dal 1803), lasciò numerose commedie e racconti, e soprattutto ...
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Uomo politico ed erudito spagnolo (Pamplona 1806 - Genova 1870). Liberale, combatté (1823) contro le truppe francesi inviate in Spagna a restaurare l'assolutismo monarchico e poco dopo fu costretto all'esilio. [...] e fece approvare la cosiddetta legge della Desamortización che modificava in senso liberale la legislazione sui beni ecclesiastici. Nuovamente in esilio (1856-58), dopo la rivoluzione del 1868 divenne governatore di Madrid e fu tra i fautori della ...
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Uomo politico spagnolo (Torrecilla de Cameros, Logroño, 1825 - Madrid 1903). Ingegnere, aderente fin dal 1848 al partito progressista, dopo il fallimento della rivoluzione del 1854 esulò a Parigi. Condannato [...] a morte in contumacia dopo la rivoluzione del 1866, prese parte a quella del 1868 divenendo ministro con F. Serrano e J. Prim; il avvento del reazionario Alfonso XII (1874). Capo del partito liberale, dal 1881 al 1901 fu sei volte presidente del ...
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Patriota e scrittore cileno (Valdivia 1769 - Santiago 1825); uomo di formazione liberale ed enciclopedistica, prese gli ordini religiosi (1790). Stabilitosi (1811) a Santiago, comandò una pattuglia di [...] insorti dopo la rivolta del Figueroa, e diede alla rivoluzione creola tutto il suo appoggio, anche con scritti di propaganda politica (Catecismo de los patriotas, Ensayo acerca de las causas de los sucesos desastros de Chile), drammi (La procesión de ...
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Pubblicista svizzero di lingua francese (Céligny 1719 - Richmond, Inghilterra, 1800). Ebbe in gioventù la protezione di Voltaire. Collaborò alle Annales politiques, civiles et littéraires di S.-N.-H. Linguet, [...] de l'Europe, fusi successivamente col Mercure de France (1788). Allo scoppio della Rivoluzione francese, divenne uno dei più fermi sostenitori della tendenza monarchico-liberale. Inviato da Luigi XVI in missione presso gli emigrati (1792), fu poi ...
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Categoria politico-sociale di intellettuali progressisti sviluppatasi in Russia dopo la seconda metà del 19° secolo. Con il suo radicalismo rivoluzionario o riformismo costituzionale e liberale, ebbe fondamentale [...] i. provennero i rivoluzionari che diffusero il marxismo e poi condussero alla rivoluzione dell’ottobre 1917, così come i liberali che, emersi con la rivoluzione del febbraio 1917, furono poi attivi, culturalmente e politicamente, nella diaspora russa ...
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Uomo politico belga (Huy, Liegi, 1794 - ivi 1865). Sostenitore, dapprima, dell'unione con i Paesi Bassi (a tal fine fondò, 1824, il giornale Mathieu Laensbergh), dal 1828 sul nuovo giornale Le politique [...] a sostenere l'autonomia amministrativa del Belgio. Dopo la rivoluzione, da lui non condivisa, appoggiò la candidatura del duca e (1840) presidente del Consiglio con un gabinetto liberale e anticlericale, che però fu subito rovesciato dal senato. ...
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Uomo politico spagnolo (Cadice 1838 - Madrid 1913). Deputato alle Cortes (1863), dopo la rivoluzione del 1868 fu deputato alla Costituente, quindi ministro d'Oltremare con Prim (1870), ministro dell'Interno [...] l'altro la concessione dell'autonomia a Cuba e Puertorico, e avversando la guerra con gli Stati Uniti (1898). Dopo la morte di Sagasta fu a capo del partito liberale; primo ministro (1905-06 e 1909), negli ultimi anni fu vicepresidente delle Cortes. ...
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socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...
intelligencija
〈int’il’iġi̯ènziië〉 s. f., russo [dal lat. intelligentia «intelligenza»]. – Categoria politico-sociale, tipica della Russia dai primi del sec. 19° sino alla rivoluzione d’ottobre (1917), formata da elementi colti, da letterati...