Stampa
Martyn Lyons
Introduzione
L'invenzione della stampa rappresenta una delle numerose svolte che segnarono sia la storia materiale del libro occidentale, sia l'evoluzione del rapporto tra lettore [...] .Le nuove opportunità di lettura per le classi inferiori divennero un problema politico. In Francia, ad esempio, la Rivoluzionedel1848 fu attribuita alla diffusione di opere indesiderabili tra gli operai e i contadini. Alcuni gruppi delle élites ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Gramsci
Giuseppe Vacca
Antonio Gramsci «fu un teorico della politica, ma soprattutto fu un politico pratico, cioè un combattente» (come affermò Palmiro Togliatti al Convegno di studi gramsciani [...] egemonia, che sancisce il carattere anacronistico dell’idea ottocentesca di rivoluzione:
Concetto politico della così detta “rivoluzione permanente” sorto prima del1848, come espressione scientificamente elaborata delle esperienze giacobine dal 1789 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Bertrando Spaventa
Alessandro Savorelli
Bertrando Spaventa fu il rappresentante più dinamico di quel gruppo di intellettuali che si suole denominare degli ‘hegeliani napoletani’. La sua fama era già [...] del tempo: nella primavera del1848 (negli stessi giorni in cui a Napoli usciva la prima traduzione della Philosophie des Rechts di Hegel) Silvio Spaventa scriveva sul «Nazionale» (nr. 41, 22 aprile 1848) che
l’idea è la razionalità della rivoluzione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pasquale Villari
Mauro Moretti
Pasquale Villari fu uno dei più importanti studiosi italiani del secondo Ottocento, lo storico allora più noto a livello internazionale; e il suo ruolo nell’orientare [...] Stein sul socialismo francese, anche per lui l’esperienza del1848 aveva contato molto. Le «ultime sventure d’Europa», scriveva , che aveva condotto «a compimento una delle più vaste rivoluzioni nella storia dello spirito umano» (p. 121), facendo ...
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CACCINI, Giulio, detto anche Giulio Romano
Cesare Casellato
Per mancanza di documenti probanti, i pareri degli studiosi sul luogo e la data di nascita del C. si dividono quasi equamente a proporre due [...] a Ferrara nel maggio del 1589 (A. Frizzi, Mem. per la storia di Ferrara, IV, Ferrara 1848, p. 440); , Syntagma musicum, III, Wolfenbüttel 1618-1619, p. 230; S. Arteaga, Le rivoluzionidel teatro ital., I, Venezia 1785, pp. 224, 239 ss., 243 s., 246 ...
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MANIN, Daniele
Michele Gottardi
Nacque a Venezia il 13 maggio 1804, terzogenito di Pietro di Ludovico e Anna Maria Bellotto.
Il nonno paterno, di origine veronese e di religione ebraica, si chiamava [...] ), 1, pp. 131-159; Giurisprudenza veneta, in Venezia e le sue lagune, cit.
G.M. Trevelyan, D. M. e la rivoluzione veneziana del1848, Bologna 1926; A. Ventura, La formazione intellettuale di D. M., in Il Risorgimento, IX (1957), pp. 1-21; P. Ginsborg ...
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CASTELLI, Michelangelo
Giuseppe Talamo
Nato a Racconigi (Cuneo) il 4 dic. 1808 da Giovanni Battista e da Vittoria Bertini – la famiglia aveva simpatizzato, qualche lustro prima, per i giacobini – compì [...] maggio 1848).
Dagli inizi dell’estate del1848 era entrato alla Camera come deputato di Condove (Torino); eletto nelle suppletive del 26 il 27 maggio 1851 il C. scriveva all’Azeglio: “rivoluzioni non se ne voglion più ... il presidente Napoleone ha ...
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AZEGLIO, Massimo Taparelli d'
Walter Maturi
Nacque a Torino il 24 ott. 1798. Il padre, marchese Cesare, fu uno dei più cospicui rappresentanti del cattolicesimo subalpino della Restaurazione; la madre, [...] condannava le rivoluzioni in genere e quella del '21 in Piemonte in specie, ma nello studio sulle cause del fallimento del moto riecheggiava un ma dalle conseguenze eccessive che traeva dall'esperienza del1848-49: un'Italia ancora immatura per la ...
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CIBRARIO, Luigi
Maria Fubini Leuzzi
Nacque a Torino il 23 febbr. 1802 da Giambattista, notaio - trasferitosi nella capitale da Usseglio, nelle valli di Lanzo, negli ultimi anni dei secolo precedente, [...] proposito, anacronisticamente, alla vigilia delle rivoluzioni democratiche del '48, un suggerimento che si concretizzerà 1887, I-II, passim;G. Prato, Fatti e dottrine econom. alla vigilia del1848, Torino 1921, pp. 289 ss.; L. Dal Pane, Lettere di L. ...
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COLLEGNO, Giacinto Ottavio Provana di
Guido Ratti
Terzogenito di Giuseppe Francesco e di Anna Morand di Saint-Sulpice, nacque a Torino il 4 giugno 1794. A sette anni, secondo una consuetudine abbastanza [...] carta costituzionale. Si giunse così alla rivoluzionedel marzo 1821. Il C. partecipò al celeberrimo colloquio del 6 marzo con Carlo Alberto, ottenendo le adesioni del Pasolini e del Rossi. Fra la fine del 1847 ed il febbraio del1848 anche le sue ...
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primavera dei popoli
loc. s.le f. 1. Denominazione, nata in ambienti mazziniani, dell’insieme dei moti rivoluzionari scoppiati in Europa tra il gennaio del 1848 e la primavera del 1849. 2. Per estensione, ogni moto di ribellione popolare contro...
Biedermeier
‹bìidërmaiër› s. neutro, ted. [dal nome di un personaggio fittizio inventato dai poeti A. Kussmaul e L. Eichrodt tra il 1815 e il 1848, per indicare un bravo Tizio qualsiasi (bieder significa infatti «onesto, dabbene», ma anche...