Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] dall'uso prevalente e costante di materiali 'veri' e 'poveri', su un asse che parte da Carl Theodor Dreyer, passa per RobertBresson e arriva fino a Jean Marie Straub e Danièle Huillet. È un cinema rigoroso, spoglio, essenziale, in cui ogni dettaglio ...
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Carcerario, film
Renato Venturelli
Genere comprendente film ambientati per intero o in prevalenza all'interno di prigioni. Nella sua forma più tipica si svolge in epoca contemporanea, riguarda condannati [...] tradizione di genere sfociò in capolavori come Un condamné à mort s'est échappé (1956; Un condannato a morte è fuggito) di RobertBresson o Le trou (1960; Il buco) di Jacques Becker. In Inghilterra, il cinema carcerario come denuncia di una più ampia ...
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Bazin, André
Giorgio De Vincenti
Critico cinematografico francese, nato ad Angers (Maine-et-Loire) l'8 aprile 1918 e morto a Bry-sur-Marne (Seine-et-Marne) l'11 novembre 1958. Sospinto da un generoso [...] che egli dedicò al rapporto tra il cinema e le altre arti. Il più importante di questi scritti è quello sul film di RobertBresson Le journal d'un curé de campagne del 1951, pubblicato sui "Cahiers du cinéma" nello stesso anno, in cui B. traccia il ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] con la trattazione sullo schermo di problemi sociali, politici o psicologici. Così, restando ai primi, drammatico è il cinema del francese RobertBresson, il cui stile è divenuto sempre più rigoroso ed essenziale a partire da Le journal d'un curé de ...
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Gaumont
Francesco Zippel
Casa cinematografica francese di produzione, distribuzione ed esercizio, fondata il 10 agosto 1895 da Léon Gaumont (nato a Parigi il 10 maggio 1864 e morto a Sainte-Maxime, [...] (1947; Amore e fortuna) di Jacques Becker, Un condamné à mort s'est échappé (1956; Un condannato a morte è fuggito) di RobertBresson, Le joueur (1958; Il giocatore) di Claude Autant-Lara e Mon oncle (1958; Mio zio) di Jacques Tati, sono solo alcuni ...
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Cinema nuovo
Marco Pistoia
Rivista cinematografica italiana quindicinale, poi bimestrale, fondata a Milano il 15 dicembre 1952, diretta da Guido Aristarco, con Giuseppe Grieco redattore capo, Tom Granich [...] rubrica Il mestiere del critico. Nel corso degli anni Sessanta l'attenzione fu rivolta a registi quali Fellini e RobertBresson, Alain Resnais e Ingmar Bergman, Antonioni e Pier Paolo Pasolini, Jean-Luc Godard, oltre naturalmente a Visconti, con il ...
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Chronik der Anna Magdalena Bach
Rinaldo Censi
(RFT/Italia 1967, 1968, Cronaca di Anna Magdalena Bach, bianco e nero, 93m); regia: Jean-Marie Straub, Danièle Huillet; produzione: Straub-Huillet/Kuratorium [...] nei pressi di una finestra, un'apertura: quella luce che ci fa pensare enigmaticamente al finale di un film di RobertBresson. Del resto Danièle Huillet e Jean-Marie Straub prima di decidersi a girare Chronik der Anna Magdalena Bach, film rimasto ...
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Malle, Louis
Vittorio Giacci
Regista cinematografico francese, nato a Thumeries il 30 ottobre 1932 e morto a Los Angeles il 23 novembre 1995. Pur essendo coetaneo di registi che avrebbero dato vita [...] di collaborare alla sceneggiatura di Un condamné à mort s'est échappé (1956; Un condannato a morte è fuggito) di RobertBresson. Quando la Nouvelle vague esplose con i primi capolavori, Les quatre cents coups (1959; I quattrocento colpi) di Truffaut ...
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Lancelot du Lac
João Bénard Da Costa
(Francia/Italia 1974, Lancillotto e Ginevra, colore, 84m); regia: RobertBresson; produzione: Michel Choquet, Alfredo Bini per Mara/Laser/ORTF/Gerico Sound; soggetto: [...] l'uscita di Le journal d'un curé de campagne (Il diario d'un curato di campagna, 1950), che RobertBresson pensava alla realizzazione di Lancelot du Lac. Per ventidue anni continuò a lavorare al progetto rifiutandosi di rinunciarvi, come dichiarò ...
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Cineforum
Marco Scollo Lavizzari
Rivista italiana di cultura cinematografica, con periodicità mensile, fondata a Venezia nel 1961 per iniziativa di Vincenzo Gagliardi (1925-1968) come quaderno della [...] , che nel 1964 affidò a C. i diritti di pubblicazione dei suoi scritti in Italia, ma anche un'attenzione per RobertBresson, Shindō Kaneto, Dziga Vertov. Inoltre, proprio lo stretto legame con l'associazionismo e il mondo delle sale cinematografiche ...
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