Sceneggiatore
Giuliana Muscio
Lo sceneggiatore è colui che scrive la sceneggiatura di un film, o alcune sue parti, da solo o in collaborazione. Nel cinema statunitense di solito viene scelto dal produttore, [...] partecipe della vita dell'uomo della strada, cogliendone ogni minimo gesto per muovere dall'individuale al collettivo. Lo stesso RobertoRossellini aveva esordito come s. e, per quanto si vantasse di non usare copioni, poneva una gran cura nella ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] invisibile) di Elia Kazan. Negli stessi anni l'Academy venne inoltre conquistata dal Neorealismo: Roma città aperta di RobertoRossellini ottenne una nomination per la sceneggiatura nell'edizione del 1946, e Sciuscià e Ladri di biciclette di Vittorio ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] , e illumina gli aspetti più produttivi dei due grandi antesignani della m. cinematografica: RobertoRossellini e Jean Renoir. È la 'linea Renoir-Rossellini-Bazin', la linea del 'cinema della realtà', interpretazione sofisticata del lascito della ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] , venne seguito in Italia da Francesco De Robertis (Uomini sul fondo, 1941; Alfa Tau!, 1942; Uomini e cieli, 1947) e RobertoRossellini (La nave bianca, 1941; Un pilota ritorna, 1942; L'uomo dalla croce, 1943) mentre, da parte statunitense, trovò eco ...
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Doppiaggio
Alberto Castellano
La storia
L'avvento del sonoro colse impreparate le strutture del cinema italiano, che non era in grado di far parlare i suoi film. Nell'aprile del 1929 uscì in Italia [...] loro interpretazioni. Questa pratica interessò persino uno dei capolavori-manifesto del Neorealismo, Roma città aperta (1945) di RobertoRossellini, nel quale Carla Rovere e Marcello Pagliero erano doppiati da Rosetta Calavetta e Lauro Gazzolo e un ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] Casanova di Federico Fellini (1976). E inoltre per La grande guerra (1959) di Monicelli, per Vanina Vanini (1961) di RobertoRossellini, per Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966), I racconti di Canterbury (1972) e Il fiore ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] poetica è attraversata da una rielaborazione delle strutture melodrammatiche. Tra i grandi nomi va annoverato anche quello di RobertoRossellini, che fece vivere a Ingrid Bergman un m. intimista in Europa '51 (1952). Matarazzo, da parte sua, proseguì ...
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Film a episodi
Bruno Roberti
Il film a episodi in Italia
di Masolino d'Amico
L'espressione f. a e. designa una struttura cinematografica articolata in più parti, ciascuna delle quali rappresenta un'entità [...] di rado drammatico ‒ in tal caso il precursore dovrebbe essere considerato Paisà (1946), il capolavoro neorealista di RobertoRossellini ‒, che sin dagli inizi imboccarono percorsi diversi.
Ad aprire la strada a questo filone del cinema italiano fu ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] E la nave va (1983); mentre si potrebbe parlare di una categoria (anomala) di 'falsa ricchezza' per il RobertoRossellini televisivo e didattico, impegnato a rileggere criticamente storia, arte e filosofia con il solo ausilio di modellini, specchi e ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] l'uso di luoghi reali. Ma anche questa non fu che una nuova forma di finzione. I neorealisti ‒ soprattutto RobertoRossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Alberto Lattuada ‒ usavano le città e le campagne come scenografie ...
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