Avvocato (Ferrara 1766 - ivi 1836); fautore delle idee rivoluzionarie francesi, partecipò attivamente alla democratizzazione del suo paese e fu chiamato, per la sua rigidezza, il Robespierre ferrarese. [...] Deputato ai comizî di Lione (1801), giudice (1810), ritornò brevemente sulla scena politica nel 1831, quando dalla rivoluzione fu chiamato a far parte del governo provvisorio di Ferrara ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giulio Sodano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con la proclamazione della repubblica, il processo e l’esecuzione del re, la rivoluzione [...] il Comitato di salute pubblica e il Comitato di sicurezza generale e all’interno di essi, dove i fedelissimi di Robespierre (Saint-Just e Couthon) agiscono ormai autonomamente rispetto agli altri membri. Non misurando i rapporti di forza e tanto meno ...
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Nome degli aristocratici francesi, fautori della monarchia durante la prima repubblica (dal 1793), così chiamati per la loro eleganza (il muschio era uno dei loro profumi favoriti). Caduto Robespierre, [...] combatterono in squadre armate i resti del partito giacobino ...
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montagnardi
Nome col quale si indicò nella Convenzione nazionale francese del 1792-95 il gruppo politico radicale detto della Montagna, in cui si riconobbero le figure di Robespierre, con i suoi seguaci [...] giacobini, di Danton e di Marat. I m. occupavano i banchi posti a sinistra e più in alto (in contrapposizione al Marais centrista) nella Convenzione. Minoranza nell’assemblea, i m. non furono un vero e ...
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Scrittrice austriaca (Weisskirchen 1864 - Vienna 1931), di famiglia d'origine veneziana. Dopo un primo libro d'impressioni italiane (Italienische Vignetten, 1886), e dopo aver subito l'influsso del naturalismo [...] (Robespierre, 1894), il suo piglio impetuoso alla maniera di R. Hamerling si distese nel clima più rasserenato della conversione religiosa (Die Wunder der Seele, 1912; Das Buch des Lebens, 1914; Das Buch der Liebe, 1916; Unsichtbare Strasse, 1926). ...
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HANRIOT, François
Alberto Maria Ghisalberti
Rivoluzionario francese, nato a Nanterre (Seine) nel 1765, morto a Parigi il 28 luglio 1794. Avventuriero volgare e collerico, infiammatosi per le idee rivoluzionarie, [...] a strapparle il decreto d'accusa contro i 22. Divenuto comandante dell'armée de Paris, H. fu lo strumento di Robespierre per abbattere Hébert e Danton. Ma quando il 9 termidoro la Convenzione si ribellò al dittatore, i primi arresti decretati furono ...
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Militare francese (Metz 1754 - Ban-Saint-Martin, Mosella, 1840). Colonnello nel 1792, difese Cambrai e, nominato dalla Convenzione ministro della Guerra, organizzò efficacemente la difesa nazionale. Arrestato [...] dopo la caduta di Robespierre, fu presto liberato, e si ritirò a Metz. ...
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Rivoluzionario francese (n. Orbek, Normandia, circa 1760 - m. in Italia 1796), cugino di Louis-Marie T. de Garaumbourville. Deputato alla Convenzione (1792), si segnalò nella repressione in Vandea. Dopo [...] la caduta di Robespierre, passò al campo opposto. Ebbe incarichi amministrativi nell'armata d'Italia (1794-96). ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Montpellier 1766 - Monaco 1846). Partigiano delle idee rivoluzionarie, fu nel 1789 tra i primi a pubblicare i resoconti dell'Assemblea nazionale, legandosi a Mirabeau. [...] In disparte durante la dittatura di Robespierre, poi bonapartista, durante il Regno d'Italia, fu, dal 1804, uomo di fiducia di Eugenio di Beauharnais. Pubblicò, tra l'altro, un'edizione delle opere e dei discorsi di Mirabeau (5 voll., 1791-92). ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Guise, Aisne, 1760 - Parigi 1794). Avvocato, sin dall'inizio della Rivoluzione francese fu in prima linea; i suoi opuscoli La France libre, Discours de la Lanterne [...] Segretario di Danton, deputato alla Convenzione, aiutò con i suoi scritti ad abbattere la fazione degli hébertisti; ma presto fu travolto dall'epurazione della fazione degli indulgenti voluta da Robespierre. Arrestato con Danton, fu ghigliottinato. ...
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comiziare
v. intr. Fare un comizio; con tono ironico, sproloquiare. ◆ Ma è proprio questa l’anima della tv! L’incompetenza. Che porta i cantanti a comiziare, i politici a cucinar risotti, i cuochi a cantare e tutti quanti a far ridere, o piangere,...
giacobino
s. m. (f. -a) e agg. [dal fr. jacobin, der. del lat. tardo Iacobus «Giacomo»]. – 1. Appartenente a un’associazione politica, sorta a Parigi nel 1789, con sede in rue Saint-Honoré nell’ex convento dei domenicani (chiamati popolarmente...