Uomo di stato romeno (Iaşi 1837 - Tripăneşti 1918); fu tra gli avversarî del principe Cuza e ne determinò la caduta (1866). Ministro degli Esteri nel 1870 e poi rappresentante romeno a Vienna, Berlino [...] e Pietroburgo, divenne quindi capo dei giovani conservatori. Più volte ministro e capo del governo, nel 1916 propugnò l'intervento della Romania a fianco delle Potenze centrali ...
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Storico ed erudito romeno (n. 1650 circa - m. Costantinopoli 1716). Parente e consigliere politico di principi della Valacchia, filo-austriaco, fu imprigionato dai Turchi e ucciso insieme al figlio Stefano. [...] e contribuì alla diffusione della cultura italiana nelle terre romene. Nella sua Istoria Ţării Româneşti ("Storia della Valacchia") sostenne l'origine latina del suo popolo; lavorò anche alla traduzione in romeno della Bibbia di Bucarest (1688). ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1896 - Madrid 1961). Fu uno dei fondatori della rivista tradizionalista Gândirea ("Il Pensiero", 1921). Professore di storia dell'arte presso l'università di Bucarest, pubblicò [...] Cimabue (1932), Daniele da Volterra (1932), ecc. Stabilitosi nel 1941 a Madrid, pubblicò versi in spagnolo (Poemas patéticos, 1946; Proporción de vivir, 1954). L'ultima sua fatica fu la traduzione in romeno delle liriche di s. Giovanni della Croce. ...
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Scrittore romeno (Orhei 1806 - Iaşi 1866). Nato nella Bessarabia, in quel tempo russa, studiò a Pietroburgo e diventò ufficiale dello zar. Nel 1834 abbandonò la carriera militare e si rifugiò nella Moldavia. [...] Fu amico di Puškin, del quale tradusse in romeno alcuni scritti. La sua opera principale è una raccolta di Fabule (1840, 1842) in versi, ispirate a quelle del poeta I. A. Krylov e di altri favolisti russi, qualcuna a La Fontaine. ...
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Scienziato romeno (n. 1838 - m. 1911); fu il primo prof. di mineralogia, geologia e paleontologia dell'univ. di Bucarest. Fondò (1882) l'Ufficio geologico, di cui fu direttore, ed elaborò la prima carta [...] geologica della Romania (1898), alla scala 1 : 200.000. Nelle sue ricerche si è occupato in particolare dei Mammiferi pliocenici e quaternarî e dei loro fossili in territorio romeno oltre che delle formazioni nella regione di Muscel. ...
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Pittore romeno (Iaşi 1871 - Bucarest 1956). Nel 1889 si stabilì a Parigi, dove fu allievo di G. Moreau ed ebbe modo di conoscere profondamente H. Matisse e A. Marquet. Espose regolarmente a Parigi, dove [...] rimase fino al 1939, e a Bucarest. Nel 1926 ottenne il Gran premio nazionale romeno per la pittura. Nelle sue opere, per la gran parte nature morte, nudi e ritratti (Bucarest, Muzeul de artă K. H. Zambaccian), una solidità di impostazione si unisce a ...
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Statista romeno (Florica 1864 - Bucarest 1927), figlio primogenito di Ion. Successo al padre nella direzione del Partito liberale, fu più volte presidente del Consiglio (1909-11, 1914-18, 1919, 1922-26, [...] a fianco dell'Intesa (dal 1916) riuscì in gran parte a realizzare il suo obiettivo di un grande stato romeno comprendente anche i territorî ex asburgici di Transilvania, Banato e Bucovina. Esponente della borghesia conservatrice, promosse la riforma ...
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Scrittore romeno (Bucarest 1893 - ivi 1964). Autore di versi, raccolti in seguito nel volume Cântece de rob ("Canti da schiavo", 1930); di drammi (Metamorfoze, 1927; Anno Domini, 1927; Molima "L'epidemia", [...] Bucareşti "Fine secolo a Bucarest", 1944; Ion Sîntu, 1957; Taurul mării "Il toro del mare", 1962). Ha diretto il Teatro Nazionale di Bucarest; fu per lunghi anni critico drammatico e lasciò molti scritti sul teatro, in particolare su quello romeno. ...
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Uomo politico romeno (Bîrlad 1901 - Bucarest 1965). Operaio delle ferrovie, aderì nel 1930 al Partito comunista; nel 1933 fu condannato a dodici anni di carcere per aver organizzato scioperi nei settori [...] . Evaso dal campo di concentramento nell'ag. 1944, nell'ott. 1945 divenne segretario generale del Partito comunista romeno. Nominato presidente del Consiglio economico, ebbe la responsabilità della vita economica della Romania. Più volte ministro ...
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Capo rivoluzionario e patriota romeno (Vladimiri, Oltenia, 1780 circa - Târgovişte 1821). Dopo aver combattuto nella guerra russo-turca (1806-12), s'inserì nel movimento generale di liberazione dei popoli [...] . 1821, giungendo dall'Oltenia a Bucarest, allarmò Ipsilanti, che lo fece assassinare. La rivoluzione nazionale di V. provocò tuttavia la fine dell'epoca fanariota nei principati di Moldavia e di Valacchia e segnò l'inizio del Risorgimento romeno. ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...