Soprannome (propriamente "il diavolo") del principe romeno Vlad II. Alla fama di crudeltà di questo principe e del figlio di lui Vlad III l'Impalatore si deve il nome Dràcula, che attraverso tradizioni [...] popolari, opere letterarie (soprattutto il romanzo Dracula pubblicato nel 1897 dall'irlandese Bram Stoker) e cinematografiche, è diventato simbolo di vampiro ...
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Nome di battaglia del capo rivoluzionario romeno Vasile Nicola, detto Ursu (Albac, Transilvania, 1730 - Alba Iulia 1785). Contadino, si recò quattro volte a Vienna per presentare all'imperatore Giuseppe [...] II le rivendicazioni nazionali e sociali delle oppresse popolazioni romene di Tran silvania. Falliti questi interventi, insieme a Cloşca (Ion Oargă) e a Crişan (Marcu Giurgiu), si mise a capo della rivolta che scoppiò, all'inizio del novembre 1784, ...
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Xenopol, Alexandru
Storico, filosofo ed economista romeno (Iaşi 1847 - Bucarest 1920). Dopo gli studi in Germania con T. Mommsen, L. von Ranke, E. Curtius, insegnò storia dei Romeni, a partire dal 1883, [...] opere di filosofia della storia che lo resero noto in Europa si ricordano: Les principes fondamentaux de l’histoire (1899), uscita anche in romeno un anno dopo, e quindi riveduta e accresciuta, ancora in francese, in La théorie de l’histoire (1908). ...
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(ted. Donau; ceco Dunaj; ungh. Duna; romeno Dunărea) Fiume dell’Europa centrale e sud-orientale, secondo soltanto al Volga per lunghezza di corso (2860 km), bacino (820.000 km2) e portata media (6300 [...] le grandi opere di sistemazione eseguite, rilevanti innovazioni sono avvenute nel 1984 con l’apertura del canale che unisce la città romena di Cernavodă con il Mar Nero, e soprattutto nel 1992 con il completamento del canale che congiunge il D. con ...
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Alice Gonzi
Filosofo, poeta, saggista, drammaturgo romeno (Iaşi, 1898 - Auschwitz-Birkenau 1944). Inizia la sua attività di intellettuale nella nativa Romania, per emigrare a Parigi nel 1923. Qui, incontra, [...] presso J. de Gaultier, il filosofo russo L. Šestov che diventerà suo mentore (da tale frequentazione deriverà l’opera Rencontres avec Léon Chestov, 1982). Šestov gli insegna non solo il proprio pensiero, ...
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MOLDOVANU, Corneliu
Scrittore e direttore teatrale romeno, nato a Bucarest nel 1883. Professore di letteratura drammatica al conservatorio di Bucarest, vi diresse anche il teatro nazionale, dando notevole [...] impulso alla vita teatrale.
Oltre alla sua viva partecipazione all'attività giornalistica, il M. s'è distinto per una produzione lirica di carattere descrittivo (Poezii, edizione completa, Bucarest 1924; ...
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Scrittore romeno, primogenito del commediografo Ion Luca C., nato il 25 marzo 1885 a Bucarest, morto ivi il 17 gennaio 1936. Ereditò raffinati sensi artistici e attraverso studî e viaggi in Occidente, [...] si orientò verso il decadentismo.
Stilista consumato, celebrò un'umanità aristocratica e gaudente: la solennità amara è la nota che delinea i nobili parassiti del simposio ritratto dal romanzo lirico Craii ...
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Principe romeno, terzogenito di Giorgio Demetrio (v.), nato a Bucarest il 14 marzo 1834, morto a Costantinopoli nel 1902. Come il padre, fece gli studî a Parigi, frequentando la scuola di Saint-Cyr da [...] dove (1857) uscì col grado di sottotenente. Nel 1861 partecipò alla spedizione del Messico, guadagnandosi la Legion d'onore e la promozione a capitano. Tornato in Francia, dopo un breve servizio militare ...
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MIHALACHE, Ion
Petru IROAIE
Uomo politico romeno, nato a Topoloveni (Muscel) il 18 febbraio 1882, decorato nella prima Guerra mondiale, fondò nel 1918 il Partito ţarănesc (contadino) che nel 1926 si [...] fuse con quello nazionale diretto da Iuliu Maniu, dando luogo al grande Partito nazional-contadino (national-ţarănesc), in cui egli ebbe la vicepresidenza con un programma di decentralizzazione amministrativa. ...
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RUSSO, Alecu (Alessandro)
Dan Simonescu
Scrittore romeno della Moldavia, nato nel 1817 o 1818, morto nel 1859. Trasformò il vero cognome Rusu (originario della Bessarabia) in Russo. Nel 1830-38 studiò [...] in Svizzera apprezzando qui le idee di libertà e patriottismo. Giudice nel 1842, fu esiliato nel 1846 nel monastero di Soveja, per le sue idee liberali (si veda l'opera Sauvégea, in francese). Per la rivoluzione ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...