Filologo (Callao 1875 - Parigi 1961). Allievo di G. Paris e di J.-L. Gilliéron, fu prof. di romeno nelle École des langues orientales vivantes di Parigi, quindi prof. di filologia romanza nella École pratique [...] des hautes études e alla Sorbona; socio straniero dei Lincei (1955). Fondatore (1911) della collezione dei Classiques français du Moyen âge, per la quale curò importanti edizioni critiche (Aucassin et ...
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Storico e archeologo (Bucarest 1876 - ivi 1937). Insegnò nell'università di Iaşi e fu direttore del Museo nazionale romeno di antichità. Fondò la rivista Artă şi archeologie (1927), lasciando, fra molti [...] scritti di storia greca, bizantina e romena, monografie dedicate alle città di Tessalonica (1913), Callati (1925) e Dionisopoli (1927). ...
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Scrittore russo sovietico, nato a Odessa nel 1894. Dal 1917 al 1924 fu soldato sul fronte romeno e alla sua esperienza di vita militare riprodotta nei racconti intitolati Konarmija (trad. ital. L'armata [...] a cavallo, a cura di R. Poggioli, Torino 1932) dovette la sua prima e rapida fama. Altre sue raccolte famose furono i Racconti di Odessa, quadri realistici, tratti dall'ambiente ebraico e La storia della ...
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Monaco cretese (sec. 17º). Viaggiò in Asia Minore e nell'Europa centro-orientale, e si fermò in Valacchia. Tradusse in romeno la messa bizantina (1697) e il De vitis summorum pontificum del Platina (1689). ...
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FLORIANO (Florianus)
Paolo Bertolini
Quanto sappiamo della sua vita si trae essenzialmente da due lettere che egli inviò "ex monasterio Romeno" al vescovo di Treviri Nicezio (circa 526-566) e che, inserite [...] nella raccolta delle Epistolae Austrasicae, ci sono state conservate da un codice Vaticano del sec. VI, il Pal. lat. 869, noto come Codex Carolinus.
F. nacque sul finire del sec. V o nei primi del secolo ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] invece di [aˈlːa]. Infatti, molte lingue non conservano neanche la grafia doppia e la semplificano sistematicamente: per es. il romeno, che non la conosce affatto, scrive rizoto, o lo spagnolo, che conosce solo la doppia rr, scrive risoto. Secondo la ...
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(rom. Porțile de Fier; serbocr. Derdap; ted. Eisernes Tor) Stretto passaggio, lungo circa 3 km e largo 160 m, al confine serbo-romeno, tra Orșova e Turnu Severin, dove il Danubio si apre la strada tra [...] i Carpazi e i Balcani. Nel 1896 per consentire la navigazione è stato costruito un canale artificiale. Importanti lavori per l’utilizzazione delle acque del Danubio sono stati realizzati con la costruzione ...
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Ploiești Città della Romania (229.285 ab. nel 2009), capoluogo del distretto di Prahova, situata a S delle Alpi Transilvane, a 154 m s.l.m., presso lo sbocco in pianura del fiume Prahova. È il maggiore [...] zarista durante la guerra russo-turca del 1831. Durante la Prima guerra mondiale i Tedeschi ruppero a P. il fronte romeno, occupando la città il 9 dicembre 1916. Durante la Seconda guerra mondiale fu bombardata dagli aerei alleati e occupata dai ...
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Uomo politico ungherese (n. Gernyeszeg, Transilvania, 1874 - m. nell'URSS 1946); deputato dal 1901, fu l'esponente del magiarismo transilvano contro l'elemento romeno e come tale si oppose alla politica [...] fiscale di Vienna. Dopo la prima guerra mondiale, divenne primo ministro (1921-31), conducendo una politica interna autoritaria e favorevole agli interessi dell'aristocrazia magiara. Fermo fautore del ...
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Nacque nei dintorni di Bucarest, a Bolintin-din-Vale, secondo alcuni nel 1819, secondo altri nel 1826. Figlio di un romeno di Macedonia per nome Cosmadi, fece i suoi studî dapprima in casa di un boiaro [...] 'Istruzione pubblica e dei Culti. In seguito a insistenze sue, del Negri e di V.A. Urechiă, furono istituite le prime scuole romene in Macedonia.
Nel 1866 si ritirò a vita privata e si occupò solo di letteratura. Pubblicò drammi in prosa e in versi ...
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romeno
romèno (o rumèno) agg. e s. m. (f. -a) [dal romeno român o rumân, che è il lat. Romanus]. – Della Romanìa, stato dell’Europa centro-orientale: il popolo r.; la lingua, la letteratura r.; le tradizioni popolari r.; il territorio r.;...
macedo-romeno
macèdo-romèno (o macèdo-rumèno) agg. e s. m. [il primo componente, macedo, è la forma che assume macedone in composizione con altro aggettivo etnico]. – Denominazione di uno dei quattro gruppi dialettali in cui si articola la...