allegoria
Jean Pépin
Per valutare correttamente il posto occupato dall'a. nell'opera sia di D. che di qualunque altro, bisogna intendersi anzitutto sul significato del termine.
La nozione di A. - Le [...] a tutte le opere di D.: nella Vita Nuova infatti, con stile perfettamente analogo al RomandelaRose, si parla di signoria d'Amore e delle braccia di madonna la Pietade (XIII 2-3, 6, 9-10). Più avanti, D. si giustifica di presentare Amore ...
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Convivio
Maria Simonelli
. Opera conclusiva di esperienze giovanili e fattivamente aperta a sviluppi ulteriori, fu concepita da D. durante i primi anni dell'esilio come un'unitaria summa di saggezza [...] '. E non circolavano soltanto i libri che a noi storici appaiono come i grandi successi editoriali dell'epoca, come il Romandelarose o il Tresor di Brunetto Latini. Esiste tutta una massa di produzione minore, ma che per una ragione o per l ...
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Latini, Brunetto
Francesco Mazzoni
Letterato e uomo politico fiorentino, protagonista di uno dei più interessanti episodi dell'Inferno (terzo girone del VII cerchio, ove sono puniti i violenti contro [...] (2434 ss.) che del Tresor (II CXV): anche se il tema era frequentissimo, e rinnovato in poesia proprio dal RomandelaRose. Sempre nell'ambito di riprese testuali e di contenuto che possono d'altronde risalire a fonti comuni, citeremo, col Bozzetti ...
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Matteo Maria Boiardo: L'inamoramento De Orlando, Parte I - Introduzione
Antonia Tissoni Benvenuti
L'Inamoramento de Orlando
Se questa edizione restituisce un testo più arcaico e quindi di più difficile [...] ad essa connessi, avarizia, prodigalità, avidità, e dell'ipocrisia che li copre, c'è concordanza a volte puntuale con parti del RomandelaRose), ma i beni di fortuna posseduti sono positivi in sé: a patto che l'uomo li sappia usare senza rendersene ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dante Alighieri è tra le personalità più significative della cultura medievale, che [...] Dante potrebbe appartenere a questo filone di sperimentazione comica anche il Fiore, una riduzione del RomandelaRose in 232 sonetti. Tuttavia oggi la paternità dantesca è messa in discussione.
Ma il frutto più significativo della fase sperimentale ...
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MITOLOGIA
C. Cieri Via
Le figurazioni mitologiche nel Medioevo appartengono a quella tradizione classicista che dall'età tardoantica fino alla fine del Trecento guardò al mondo antico in termini ora [...] grazie ad alcuni noti testi del Trecento, dagli Echecs amoureux, all'Epître d'Othéa di Christine de Pisan, al RomandelaRose di Guillaume de Lorris e Jean de Meung. In queste opere vengono ripresi solo alcuni miti ovidiani, che sotto forma di sogno ...
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povertà (poverta; povertade; povertate)
Dabney G. Park
Raoul Manselli
Il termine p. e i suoi affini sono usati da D. con valori molteplici.
1. Come figura allegorica designa madonna Povertà (Pd XI 74), [...] troviamo invece una concezione della virtù religiosa della p. più cinica, che trae origine dal RomandelaRose. Falsembiante, nonostante la dichiarata ipocrisia, si burla dell'ideale della p. religiosa (CVI-CIX), rigetta il fondamento scritturale ...
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Acqua
C. Frugoni
A. Berger
Lo studio della funzione dell'a. va intrapreso, oltre che dal punto di vista dell'utilizzazione pratica, essenziale alla vita economica e sociale delle città e delle aree [...] fontana d'amore. Chi guarda in quest'a. è preso da amore; così è affermato per es. nel RomandelaRose di Guillaume de Lorris e Jean de Meung del sec. 13° (Köhler, 1963). Illustrano il tema della fontana di giovinezza e di amore numerose miniature ...
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VIRGILIO MARONE, Publio
C. Rabel
Poeta latino (70-19 a.C.), le cui opere principali, copiate quasi sempre insieme, sono tramandate in un grandissimo numero di manoscritti medievali.
Oltre che come poeta, [...] ca. 1230); nell'Ovide moralisé (per es. Lione, Bibl. Mun., 742, c. 243v; Parigi, fine del sec. 14°) e nel RomandelaRose (per es. Vienna, Öst. Nat. Bibl., 2592, c. 91v; Parigi, ca. 1370); nelle traduzioni francesi di Boccaccio miniate a Parigi agli ...
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nobiltà e nobile (nobilità; nobilitade; nobiltade; nobiltate)
Domenico Consoli
Dai classici, in primo luogo da Livio (a parte stanno le voci dissenzienti di alcuni moralisti, come vedremo), D. riceveva [...] onore " (p. 456, con rimandi a Giovenale, Seneca, Orazio, Cicerone, Boezio, e qualche ricordo del RomandelaRose 6549-6562; v. anche Tesoretto 1720-1736).
La vitalità della quaestio in ambienti di eletta cultura e d'intenso fervore intellettuale è ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...