ostello
Luigi Vanossi
Francesismo che è comune al Fiore e alla Commedia, rappresentando un legame tra le due opere. La frequenza con cui esso ricorre nel poema (cinque volte) appare infatti insolitamente [...] -74; cfr. anche ostellaggio, al v. 8 dello stesso sonetto).
Notevole appare la relazione delle parole di Cacciaguida con un passo del RomandelaRose, già utilizzato nel Detto (vv. 312-317), in cui Amico descrive l'allegorico o. di Folle Larghezza ...
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religione
Alessandro Niccoli
Nella sua accezione oggi consueta ricorre solo in due passi del Convivio, più per alludere a un complesso di credenze e di sentimenti che non a un organico sistema di dogmi [...] gli ordini monastici da Falsembiante, e dal concetto, già largamente svolto da Jean de Meung nel RomandelaRose e più volte ripreso nella parte centrale del poemetto; che la. r. non consiste nelle pratiche ascetiche, più o meno sincere, dei frati ...
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amante
Emilio Pasquini
Come è ben noto, nel Trecento e specie in D. il participio presente (già solo sostantivato) di ‛ amare ' non ha il significato odierno di " che ama illecitamente ", valendo semplicemente [...] fedeli d'Amore a piangere, in VIII 7.
Nel Fiore, dove naturalmente l'Amante è protagonista della vicenda come nel RomandelaRose, il valore positivo e medievale del termine, in senso di omaggio cavalleresco-feudale (si pensi al Trattato di Andrea ...
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omaggio (omanaggio)
Luigi Vanossi
Ricorre nel Detto e nel Fiore, dove il legame indissolubile che il poeta stringe con Amore si presenta nelle forme del rapporto feudale di vassallaggio (omaggio): Del [...] Amor a signoria, / e ch'i 'mi misi al tutto in sua balia / e saramento gli feci e omaggio (Fiore III 4; cfr. RomandelaRose 1934 " Que je vueil, por ton avantage, / Qu'orendroit me faces omage "; e anche v. 1960); Po' ch'e' m'ebbe inservito / e ...
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Guglielmo di Lorris
Luigi Vanossi
Autore della prima parte del RomandelaRose (il nome appare al v. 10526 della continuazione di Giovanni di Meung, v.). La sua rilevanza nel campo degli studi danteschi [...] di un allegorico itinerario dell'io; e non è senza interesse la circostanza che ambedue le opere s'inaugurino con l'indicazione dell'età con l'avvio del racconto di G.: " Ou vintieme an de mon aage ", v. 21). I riecheggiamenti del romanzo si faranno ...
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Astinenza Costretta
Luigi Vanossi
. Personaggio allegorico del Fiore (cfr. per questa forma LXXX 1 e LXXXI 2) corrispondente ad Astenance Contrainte del RomandelaRose, da cui mutua i tratti essenziali [...] 14 Ad Astinenza molto mente puose, / ché veduta l'avea per volte mante; / ma per Costretta già mai no lla spuose (cfr. RomandelaRose 12109-14) fino alla rivelazione di CXXXVI 9 (cfr. anche CXXXIII 1, CXXXIV 1). Sia pure in forme meno rigorose tali ...
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Guglielmo (Guiglielmo) di Saint-Amour
Luigi Vanossi
Teologo (sec. XIII), nato a Saint-Amour (Giura); fu professore all'università di Parigi, dove venne ad assumere una posizione di primo piano nella [...] sua polemica contro i mendicanti.
Dei due passi del Fiore, solo il secondo trova riscontro nel RomandelaRose (11488 ss.). È invece originale la prima citazione, in cui la vicenda di G. viene accostata a un episodio di cronaca politica italiana ...
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proposito (proposto; proposta; proposo)
Bruno Bernabei
Luigi Vanossi
Designa in D. il contenuto di una libera decisione a cui il soggetto intende riferirsi con ferma e costante volontà. Attestato soprattutto [...] 1.
In Pd XXV 126, s. Giovanni dichiara che solo Cristo e la Vergine si trovano in cielo con il corpo, mentre il proprio e quello proposo, in corrispondenza con Romandelarose 11035 " Mais ainz me laisseraie pendre / Que ja de mon propos ississe, / ...
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trama
Domenico Consoli
Luigi Vanossi
" Filo che, inserendosi nell'ordito, completa la tessitura ". D. adopera il vocabolo in un contesto figurato che allude all'atto di chi, rispondendo a una domanda, [...] sua baronia / presti eran tutti a far senn' e follia / per accompiermi tutto 'l mio volere (cfr. anche RomandelaRose 14755-56 " E trouvai l'ost armé laienz, / Prest d'assaillir, mes eauz veianz "). Oltre che in Pd XVII 101, l'immagine della t. che ...
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saramento [plur. anche saramenta]
Luigi Vanossi
Voce antica per " giuramento ", derivata dal latino sacramentum, attraverso il francese antico sairement. Ricorre con altissima frequenza nel Fiore (12 [...] : O s'ella ancor ne fosse in sospezzone, / fa saramenta ch'ella t'aggi' a torto, / ch'unque ver lei non fosti in mesprigione, LXVI 10 (cfr. RomandelaRose 9812-15); E s'alcun altro non ha che donare, / ma vorrassi passar per saramenta, / e dirà che ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...