ipocresia
Questa forma del vocabolo ricorre in If XI 58 (leggono ipocrisia anche alcuni codici toscani), nella lezione che nel VI cerchio Virgilio impartisce a D. sulla divisione del basso Inferno. Per [...] è anche il nome di un personaggio del Fiore, moglie di Baratto (CXIX 7) e madre di Falsembiante (LXXX 6), come già nel RomandelaRose: " Baraz engendra Faus Semblant, / qui va les queurs des genz emblant; / sa mere ot non Ypocrisie " (vv. 10437-39 ...
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valletto
Luigi Vanossi
Il vocabolo, derivato dal francese antico valet, appare tredici volte nel Fiore, dove ricorre sempre in stretto rapporto col RomandelaRose. Presenta il senso che esso ha solitamente [...] e franco, sanza villania, XIII 7; XIV 6, XV 6, XXIV 8, CXXXIII 10 (" Une trufle pieç'a deïstes / ... D'un vallet qui ci repairait ", RomandelaRose 12193); CXXXIV 6, CXXXV 6, CXXXVIII 4 (" Ou voilliez au meins qu' il parole / A ce vallet une parole ...
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guanto
Luigi Vanossi
Il termine compare nelle parole di Costretta-Astinenza, in Fiore LXXX 8 I' porto il manto di Pappalardia / per più tosto venir a tempo a' guanti.
I commentatori appaiono incerti [...] glossa del Petronio: " venire alle mani ". Un contributo esegetico determinante sembra provenire dal RomandelaRose: il verso del Fiore riproduce infatti fedelmente il primo verso del discorso rivolto dalla Vecchia ad Amante (v. 14694): " Vieng je ...
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oste
Luigi Vanossi
Voce derivata dal latino hospitem, probabilmente attraverso il francese antico oste, usata nel Fiore e nel Detto. In Detto 312 E sì avrai ad oste / Folle-Larghezza mala, / che scioglierà [...] di " colui che ospita ", " albergatore "; vi è ripresa l'immagine dell'allegorico " ostello " di Folle-Larghezza del RomandelaRose: " En l'ostel de Fole Largece, / Qui si les apovreie e blece / Que puis peuent enviz guerir, / Tant leur set chier ...
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logaggio
Luigi Vanossi
Gallicismo che figura nel Detto e nel Fiore, col significato di " ricompensa ", " salario ". Nel Fiore è usato per indicare la generosa ricompensa che il poeta è disposto a donare [...] dello scambio che domina il mondo profano. Viene in mente il passo del RomandelaRose in cui Jean inveisce contro i giudici che accettano compensi per la loro opera che dovrebbe essere interamente gratuita: " Senz loier deivent a chief traire ...
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bighino
Luigi Vanossi
Variante di ‛ beghino ' (secondo la tendenza del fiorentino antico a mutare la e protonica in I); appare una volta nel Fiore, dove designa una delle forme assunte da Falsembiante [...] fa risalire a un frate di Liegi, Lamberto il Balbuziente (1170 circa). Il termine non compare nella corrispondente rassegna del RomandelaRose (11189 ss.), ma sempre nel discorso di Faus Semblanz ricorre una dura polemica contro i beguins (11938 ss ...
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spezieria
Luigi Vanossi
Ricorre nel Fiore, nella rassegna dei casi speciali in cui è autorizzata la pratica delle elemosine: E se 'n cavalleria alcun volesse / intender, per la fede e sé alzare, / non [...] problema interpretativo. Il Parodi spiega, interrogativamente: " denaro necessario, ecc. ", interpretazione che sembra convalidata dal RomandelaRose che nel luogo corrispondente ha estouveirs, cioè " tutto il necessario " (" ... Bien peut, si con ...
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tagliata
Luigi Vanossi
Termine del linguaggio militare, che indicava " un'opera di difesa fatta d'un fosso con parapetto di terra e d'alberi tagliati, a fine di difendersi, o di ritardare la marcia [...] noi facciam tagliate, / sì che di quella via no' il ne gittiamo (CXVI 7).
L'immagine è diversa da quella del RomandelaRose, dove Jean immagina Falsembiante nell'atto di tagliare i pioli della scala ai suoi nemici: " A saveir nous estudions / Par ...
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forziera
Luigi Vanossi
Forziere è la lezione portata dal codice in Fiore CXXIV 11 Ancor gastigo alressì usurai, / e que' che sopravendono a credenza, / roffïane e forziere e bordellai.
Il termine ha [...] "), respinta dal Parodi in quanto " non s'addice ai vocaboli contigui ". Scarso contributo interpretativo fornisce il corrispondente passo del RomandelaRose 11735 ss. " Ou vieilles putains ostelieres, / Ou maquerel, ou bordelieres, / Ou repris ...
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Bencelare (Buon-Celare)
Luigi Vanossi
Personaggio allegorico del Fiore che raffigura l'accorta opera di occultazione che deve presiedere all'amore cortese (‛ celare ' è tecnico in questo senso nei siciliani). [...] Il suo ruolo narrativo è identico a quello di Bien Celers del RomandelaRose. Vassallo dell'armata di Amore (LXXIX 10), gli viene assegnato il compito di sconfiggere, insieme a Diletto, Vergogna (LXXXIV 9). Nella grande battaglia finale Ben-Celare ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...