pennello
Vincenzo Valente
In Fiore CXCVIII 7 sorcotto e mantello... non fia san pennello / di grigio, con ogni altro guernimento: si tratta di un derivato dal latino penna, " piuma ", e poi " pelle [...] è dimostrata da esempi letterari come " au mantel n'ot pas penne vaire " (RomandelaRose 215) e da fonti documentarie del sec. XIV che recano " penne de veyro ", " penne de scuroliis ", nel senso indicato (cfr. Du Cange, sub v. ‛ pannus '). Per l ...
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ridottare
Francesismo che ricorre tre volte nel Fiore, sempre nel significato di " temere ": Sì ch'i' allor feci croce de le braccia, / e sì 'l basciai con molto gran tremore, / sì forte ridottava suo [...] strani (XXVIII 3); Nol ridottale più già mai a fatti, / ché noi sì l'abbiam morto quel dolente (CXXXIX 12; cfr. RomandelaRose 12461 " De ce, font il, n'estuet douter, / Jamais n'en peut riens escouter "). È ben attestato sia in prosa che in poesia ...
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istabulire
Luigi Vanossi
Riecheggia il francese antico establir, estabulir. Appare in Fiore LXXXV 2 Amor rispuose: A me sì piace assai / che l'oste avete bene istabulita, cioè " avete bene ordinato [...] " (con l'idea di assegnare a ciascuno il suo ruolo; cfr. LXXXIV).
Il passo non trova corrispondenza nel RomandelaRose, ma espressioni analoghe erano comuni in testi oitanici (cfr. " Doon apelle: Fai mon ost estaublir ", citato dal Godefroy ...
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misfatto
Luigi Vanossi
Gallicismo che ricorre tre volte nel Fiore, col significato di " fallo ", " colpa ", " cattiva azione ": se que' che 'l basciò punto lo sgrana, / non fia misfatto ch'uom poss'ammendare, [...] v. 2 del sonetto successivo); Malabocca maldicente, / che truova ogne dì nuovi misfatti, CXXXIX 10.
L'uso è indipendente dal RomandelaRose, dove tuttavia mesfait è comune. È voce diffusa sia in prosa che in poesia (cfr. Panvini, Rime, glossario). ...
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ricontare
Forma antica per " raccontare ", che ricorre due volte nel Fiore: ma tuttor sì te voglio ricontare / la via ond'io dovre' esser andata, CLV 11; Né non puote aver cuor di ben amare, / ché tutto [...] ciò ch'egli avrà detto a l'una, / sì tosto il va a l'altra ricontare, CLXX 11 (cfr. RomandelaRose 13641-42 " E ce qu'il avra dit a l'une / Autant en dit il a chascune "). Per quest'ultimo passo si confronti il sonetto LXV, dove le parole ...
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follaggio
Luigi Vanossi
. Gallicismo che occorre in Fiore CLXXVI 2 Se madonna volesse far follaggio / con un bellissim' uom di gran paraggio, / il fatto suo sarebbe ben e bello, cioè " far vita folle, [...] F. è attestato nella lirica cortese (cfr. Davanzati Rime, a c. di A. Menichetti, Bologna 1965, glossario); folage è anche nel RomandelaRose, dov'è riferito agli eccessi passionali dell'amore (cfr. vv. 3059-60 " Li cuers que tu as trop volage / Te ...
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tramaglio
Luigi Vanossi
Sorta di rete da pesca composta di tre teli di rete sovrapposti l'uno all'altro. Ricorre nel Fiore, per indicare i mezzi fraudolenti usati dai falsi religiosi per impossessarsi [...] / ed ivi mettor tutti lor travagli (XC 2; si rilevi l'annominatio in rima con travagli).
Corrisponde a tramaus del RomandelaRose (v. 11049) formante anch'esso rima ricca, con istra maus del verso successivo: " E les granz richeces peeschent / Aus ...
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bistornare
Luigi Vanossi
Francesismo di Fiore XXVI 13 In poca d'or sì 'l fatto mi bistorna / che d'abate tornai men ch'a converso, dove entra a far parte di un complesso sistema di giochi etimologici [...] della seconda ‛ catastrofe ' amorosa del protagonista. Significa " sconvolgere ", " mettere sottosopra "; può essere utile il raffronto con RomandelaRose 14656 " Souvent en mi veie retourne / E touz nous tempeste e bestourne ". Il Tommaseo cita da ...
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sovvenenza
Luigi Vanossi
Ricorre una volta nel Fiore, nella perifrasi ‛ aver s. ', " sovvenirsi ", " ricordarsi ": Al buono Amico e a Bellaccoglienza / rende' grazie mille e mille volte; / ma di Ragion [...] non ebbi sovvenenza (CCXXXI 11), in corrispondenza con RomandelaRose 21760 " Mais de Raison ne me souvint ".
Nel senso di " rimembranza " che ha qui, è parola di tradizione sicula (cfr. Notaro Dal core mi vene 82; Rinaldo d'Aquino Venuto m'è in ...
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strezza
Luigi Vanossi
Sinonimo di ‛ distrezza ' (v.), che compare in Fiore CXLIX 14 Or convien, figlia mia, che tu ti guardi / che tu non ti conduchi a tale strezza, cioè " a tali angustie ".
Il vocabolo, [...] , risale al francese antico estrece (come ‛ destrezza ' a destrece). Nel passo del Fiore vi sarà il ricordo di RomandelaRose 14466, dove destrece è pure riferito alla misera condizione (specie in senso economico) in cui è venuta a trovarsi ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...