FRANCESCO da Barberino
Emilio Pasquini
Figlio di Neri di Ranuccio, nacque a Barberino Val d'Elsa, tra Firenze e Siena, nel 1264 da una famiglia nobile ma di censo modesto. Il padre, un austero ghibellino [...] tratta, ancora una volta, di un trattato scritto per ammaestramento, folto di personificazioni di entità astratte, al modo del Romandelarose, ligio per il "genere" a una ben nota tradizione francese, ma, per i temi, legato anche ad altri modelli ...
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BARBIERI, Giovanni Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Modena nel 1519 da famiglia di piccola borghesia notarile: il padre ser Bartolommeo Barbieri di Castelnuovo era amministratore di alcuni feudi del [...] conoscenza dell'antica lirica francese (ma conosce e talora cita opere narrative come il Romande Renart, il Romandelarose nelle due parti, la Chdtelaine de Vergi, numerosi poemetti allegoricí e morali e il romanzo franco-veneto d'Ugo d'Alvernia ...
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Poeta francese (n. Meung-sur-Loire 1240 circa - m. 1305 circa); continuò il RomandelaRose lasciato incompiuto da Guillaume de Lorris. In tale continuazione, che ai 4058 versi ottosillabi della prima [...] rosa, era stata rinchiusa da Gelosia. I personaggi restano gli stessi e uguale resta la veste allegorica; ma lo spirito è mutato, poiché all'amore cortese si sostituisce l'amore carnale, i cui diritti sono difesi con ingenuo naturalismo. Il racconto ...
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Menestrello francese, autore del Romandela Violette che narra dell'innocenza riconosciuta di una donna, amica fedele di Gerardo di Nevers, calunniata da un cavaliere sleale. Per convalidare la sua accusa, [...] 1227, è, con qualche variante, quello di opere anteriori, quali il RomandelaRose (1199-1201) e il Comte de Poitiers (1180); ben diverso è però il tono poetico, che nel Romandela Violette è lirico, con inserzioni di poesie amorose derivate dai ...
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Poeta francese (sec. 12º-13º); compose (circa 1200) La pucelle à laRose, noto anche come Le romandelaRose ou de Guillaume de Dole, in cui tra l'altro inserisce, per interrompere la monotonia della [...] questo che avrà fortuna straordinaria in altri romanzi d'autori posteriori. Compose inoltre, dopo il 1204, il delicato ed elegante Lai de l'ombre e, prima del 1204, L'Escoufle, di materia bizantina, in cui, in polemica con i romanzi di Chrétien ...
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Poeta e cronista (Desvres, Pas-de-Calais, 1435 circa - Valenciennes 1507). Storiografo di Carlo il Temerario, duca di Borgogna, per cui scrisse le Chroniques des ducs de Bourgogne (1474-1506), partecipò [...] alla politica e alla cultura di quella corte e fu uno dei "grands rhétoriqueurs": le sue poesie sono allegoriche, storiche, didattiche (Les Faictz et Dictz de J. M.). Parafrasò in prosa e commentò il RomandelaRose. ...
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Poeta catalano (n. 1415 circa - m. 1479), castellano di Amposta, generale dell'esercito del re Giovanni II (1461). Compose un vasto poema allegorico d'imitazione dantesca, La glòria d'amor, in cui, tra [...] l'altro, si notano reminiscenze del RomandelaRose e dei Trionfi. ...
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FOLGORE da San Gimignano (Iacobo di Michele)
Liana Cellerino
Uomo d'armi e poeta, figlio di un Michele che risulta già morto nel 1305, nacque a San Gimignano (presso Siena), forse tra il 1265 e il 1275, [...] alla poesia moraleggiante toscana di derivazione francese, legata all'allegorismo e alla precettistica della cortesia cavalleresca. Il Romandelarose e, in Italia, il Tesoretto, l'Intelligenza e soprattutto i sonetti del Fiore ne sono i precedenti ...
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FRESCOBALDI, Dino
Simona Foà
Terzogenito del banchiere e poeta Lambertuccio e di Adimaringa Ruffoli, nacque a Firenze dopo il 1271, anno del matrimonio dei suoi genitori. Il nome della madre è noto [...] super "Comedia" Dantis Allegherii, a cura di S. Bellomo, Firenze 1989, pp. 38 s.; L.F. Benedetto, Il "RomandelaRose" e la letteratura italiana, Halle 1910, pp. 151-156; M. Barbi, Studi sul Canzoniere di Dante, Firenze 1915, passim; F. Figurelli ...
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FREZZI, Federico
Simona Foà
Figlio di Freccia, nacque a Foligno, intorno alla metà del XIV secolo, e a Foligno si formò negli anni in cui governavano Ugolino e Trincio Trinci.
Tra i biografi del F. [...] a F. F., in Giornale storico della letteratura italiana, XLVII (1906), pp. 266-272; L.F. Benedetto, Il RomandelaRose e la letteratura italiana, Halle 1910, pp. 181 s.; B. Gilardi, Studi e ricerche intorno al Quadriregio, Torino 1911; E. Filippini ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...