ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] stessa più o meno colta e raffinata letteratura sia didattico-allegorica, sia epico-romanzesca, dal Romandelarose alla Chanson de Roland, dall'Intelligenza al romanzo di Tristano o di Lancillotto, e così via. Nessuna opera medievale si può neppur ...
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CRISTINA (Christine) da Pizzano (de Pizan)
Jean-Yves Tilliette
Nacque a Venezia nel 1365 da Tommaso di Benvenuto e da una figlia di Tommaso Mondini.
Il nome di C. deriva dalle proprietà che la famiglia [...] Pugh, Le jugement du roy de Behaigne de Guillaume de Machaut et le Dit de Poissy de C. de P., in Romania, XXIII(1894), pp. 581-586; sulle Epistres du Debat sur le RomandelaRose: J. L. Baird-J. R. Kane, La Querelle delaRose: in defence of the ...
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EQUICOLA, Mario
Paolo Cherchi
Nacque ad Alvito (Frosinone) verso il 1470.
Della sua famiglia e del suo vero cognome non abbiamo notizie sicure. Secondo il Santoro - a tutt'oggi il maggior biografo dell'E. [...] le teorie sull'amore degli autori delle origini da Guittone a Boccaccio (l'unica eccezione non italiana è il RomandelaRose), dei filosofi umanistici (Ficino, G. e F. Pico della Mirandola, Cattani) e dei trattatisti contemporanei, dal Fregoso all ...
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FRANCESCO da Barberino
Emilio Pasquini
Figlio di Neri di Ranuccio, nacque a Barberino Val d'Elsa, tra Firenze e Siena, nel 1264 da una famiglia nobile ma di censo modesto. Il padre, un austero ghibellino [...] tratta, ancora una volta, di un trattato scritto per ammaestramento, folto di personificazioni di entità astratte, al modo del Romandelarose, ligio per il "genere" a una ben nota tradizione francese, ma, per i temi, legato anche ad altri modelli ...
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BARBIERI, Giovanni Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Modena nel 1519 da famiglia di piccola borghesia notarile: il padre ser Bartolommeo Barbieri di Castelnuovo era amministratore di alcuni feudi del [...] conoscenza dell'antica lirica francese (ma conosce e talora cita opere narrative come il Romande Renart, il Romandelarose nelle due parti, la Chdtelaine de Vergi, numerosi poemetti allegoricí e morali e il romanzo franco-veneto d'Ugo d'Alvernia ...
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In genere, delle Fiandre, ma con riferimenti geografici di varia estensione: a) delle Fiandre in senso stretto (la regione tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord); b) di tutta la metà settentrionale [...] parte una libera versione di un episodio, «Le Plaid», del Romande Renard. Lo slancio religioso del Duecento trova il più alto del Quattrocento in poi. Il romanzo allegorico francese, RomandelaRose, fu tradotto intorno al 1300 dal brabantino H. ...
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satira Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone [...] ’altra classe sociale, specialmente del clero, è frequente, tra l’altro, nella lirica goliardica o nel RomandelaRose, mentre la s. politica e quella politico-religiosa appaiono nei sirventesi provenzali, nelle liriche di Walter von der Vogelweide ...
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Poeta francese (n. Meung-sur-Loire 1240 circa - m. 1305 circa); continuò il RomandelaRose lasciato incompiuto da Guillaume de Lorris. In tale continuazione, che ai 4058 versi ottosillabi della prima [...] rosa, era stata rinchiusa da Gelosia. I personaggi restano gli stessi e uguale resta la veste allegorica; ma lo spirito è mutato, poiché all'amore cortese si sostituisce l'amore carnale, i cui diritti sono difesi con ingenuo naturalismo. Il racconto ...
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Menestrello francese, autore del Romandela Violette che narra dell'innocenza riconosciuta di una donna, amica fedele di Gerardo di Nevers, calunniata da un cavaliere sleale. Per convalidare la sua accusa, [...] 1227, è, con qualche variante, quello di opere anteriori, quali il RomandelaRose (1199-1201) e il Comte de Poitiers (1180); ben diverso è però il tono poetico, che nel Romandela Violette è lirico, con inserzioni di poesie amorose derivate dai ...
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Poeta francese (sec. 12º-13º); compose (circa 1200) La pucelle à laRose, noto anche come Le romandelaRose ou de Guillaume de Dole, in cui tra l'altro inserisce, per interrompere la monotonia della [...] questo che avrà fortuna straordinaria in altri romanzi d'autori posteriori. Compose inoltre, dopo il 1204, il delicato ed elegante Lai de l'ombre e, prima del 1204, L'Escoufle, di materia bizantina, in cui, in polemica con i romanzi di Chrétien ...
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detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
figurale
agg. [dal lat. tardo e mediev. figuralis]. – 1. Figurato, simbolico, allegorico, soprattutto con riferimento al significato o senso tipico del Vecchio Testamento (v. tipico1), ma anche, nella critica letteraria, riferito a opere non...