Milano, alla fine del Duecento, vive un periodo di forte transizione: rinata dopo la distruzione del Barbarossa del 1162, dopo aver nuovamente scacciato l’aquila imperiale di Federico II, si trova contesa [...] piena di edifici (vv. 1-18). La cultura alto-medievale era pienamente cosciente di essere sorta sulle macerie della civiltà romana: per un grande autore come Gregorio Magno, alla gioia per un mondo che si fa sempre più cristiano si accompagna spesso ...
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Nell’VIII secolo a. C. i Greci di stirpe achea fondarono diverse colonie sul versante ionico dell’Italia meridionale, tra le quali la polis di Sibari. Questa visse nel VI secolo a. C. un periodo di enorme [...] indebolita dai conflitti con le altre poleis magnogreche, come Taranto, e con i popoli italici, specie i Lucani, finché non arrivarono i Romani: nel 194 a. C. la città assunse il nome di Copia e divenne una colonia latina, mentre nel I secolo a. C ...
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Il mito della romanitas ha svolto una funzione straordinariamente importante nel processo di costruzione identitaria del fascismo italiano. Cruciale, per la politica culturale fascista, è stata la celebrazione [...] era di aumentare le sue entrate, in quanto i non-cittadini non dovevano pagare molte di queste tasse’ (D. Cassio, Historia Romana 78.9.4)».La cultura fascista, impregnata, come si è detto, del mito di Roma assunse un atteggiamento ben preciso di ...
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Introduzione Nel 1939, in esilio volontario a Le Baule, in Francia, Carlo Levi scrive il suo primo libro, Paura della libertà. Si tratta di un’opera che, per le sue caratteristiche particolari, si distacca [...] per quanto riguarda l’Antico Testamento, dalla Genesi e dal Levitico, per quanto riguarda il Nuovo Testamento dalla Lettera ai Romani, dalla Lettera ai Galati, da Ebrei e Apocalisse). La collocazione ai margini o addirittura interlineare, unita a un ...
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Per osservare l’utilizzo della bestemmia, i social network sono un ambiente molto interessante. I meme, facendo spesso uso della tecnica del fulmen in clausula, del finale inaspettato, trovano nella bestemmia [...] continua.Insomma, come scrive Joyce nell’Ulisse, «in qualche misura il signore delle cose quali esse sono che i più romani tra i cattolici chiamano dio boia, è senza dubbio tutto intero in noi tutti», con ciò intendendo che la bestemmia è ...
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In modo un po’ suggestivo, si potrebbe etichettare la storia del mondo antico greco-romano come una storia ‘silenziosa’: per noi moderni, è evidente, risulta del tutto impossibile avere accesso a qualsiasi [...] di Polibio, Tucidide, Diodoro Siculo. Per un’ottima discussione generale del ruolo dei discorsi nella storiografia greca e romana si rimanda alle pagine di J. Marincola, Speeches in Classical Historiography, in J. Marincola (cur.), A Companion to ...
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È diventata una realtà con la quale rapportarsi, anche su documenti ufficiali, quella consuetudine, consolidatasi in pochi anni, che prevede il ricorso a un nuovo segno grafico, lo schwa, finora quasi [...] le uscite –a/-e, mentre al maschile e al “neutro bi-” o “a-genere” le uscite –o/i. Gli antichi romani, con “omnes”, indicavano senza distinzione uomini e donne. Allo stesso modo “tutti” dovrebbe dare la stessa percezione di inclusione, anche alle ...
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Arlecchino nella Commedia dell’arteA partire dalla metà del secolo XVI fino a quella del XVIII, il pubblico della Commedia dell’arte si era abituato a riconoscere Arlecchino nella figura del teatrante [...] , l’opera etnografica del celebre storico romano Tacito sulle popolazioni germaniche che vivevano al di fuori dei confini romani. Nel quarantaduesimo capitolo dell’opera vengono citati gli Harii, i cacciatori che si aggiravano di notte nei boschi ...
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I critici letterari Erich Auerbach e Walter Benjamin nacquero nel 1892 nel quartiere berlinese di Charlottenburg da famiglie della alta borghesia ebraica. Nel 1921 i due collaborarono, insieme ad altri [...] Legge e Grazia, Paolo inventa il dispositivo della figura. La riflessione di Auerbach prende le mosse proprio dalla Lettera ai Romani, dove, per esprimere il legame tra Adamo e il Messia, Paolo definisce Adamo «figura del futuro [týpos tou méllontos ...
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Sebbene siamo tutti portati a pensare, intuitivamente, che i diversi dialetti che caratterizzano la realtà regionale della nostra penisola discendano dall'italiano, in realtà non è così: i dialetti sono [...] parliamo è solo uno dei tanti dialetti nati, dopo la caduta dell'Impero romano, dalla contaminazione tra il latino e le antichissime lingue parlate dai popoli pre-romani, che solo una serie di vicende storiche hanno consacrato a lingua nazionale.
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romaniano
s. m. Chi fa riferimento a Paolo Romani, deputato di Forza Italia. ◆ a colpire «politicamente» è che sulla strada del rimpasto [della Giunta comunale di Milano] si incontrino romaniani e formigoniani. Per una volta tanto d’accordo:...
romana1
romana1 s. f. [forse abbrev. di bilancia romana]. – Nell’industria tessile, tipo di bilancia che misura direttamente il titolo di filato. R. per pettinaccia, bilancia a due bracci che indica direttamente le percentuali di pettinacce...
ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....