Importante comune della provincia di Brescia. Il centro capoluogo, situato nella Valle Camonica, a 690 metri s. m., all'incrocio delle due strade, che scendono dal Passo del Tonale e dal Passo dell'Aprica, [...] , l'interesse artistico è soprattutto costituito dagli affreschi attribuiti a Gerolamo Romanino (sec. XVI) sul portale e nell'interno. Dello stesso Romanino si conserva, alquanto mutila, nella parete sinistra del presbiterio della parrocchiale ...
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Pittore (Verona 1528 - Venezia 1588). Nella grande civiltà pittorica veneziana del sec. 16º, P. V. si distingue per la peculiare armonia delle sue tinte limpide, brillanti, gioiose e per la trasparenza [...] per la pittura veneziana del Settecento.
Vita e opere
Suo primo maestro fu G. A. Badile; anche i bresciani G. Romanino, il Moretto e G. G. Savoldo, presenti con opere a Verona, contribuirono alla sua prima formazione, orientata verso le novità ...
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PRATA , Francesco
Filippo Piazza
PRATA (de Prato), Francesco. – Figlio di Giovan Antonio e originario di Caravaggio, fu attivo per lo più nei territori di Cremona, Bergamo e, soprattutto, Brescia, città [...] Cristiana, n.s., LXXVI (1988), pp. 389-404 (in partic. p. 402 n. 21); F. Moro, Una Adorazione a Bedulita e l’area del Romanino, in Osservatorio delle arti, 0 (1988), pp. 40-44; V. Guazzoni, Prata e Caylina a confronto, ibid., III (1989), pp. 37-46; M ...
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Pittore (n. Vicenza 1480 - m. dopo 1549). Formatosi sulla pittura di B. Montagna, fu in seguito influenzato dal Pordenone. Tra le sue opere più significative, l'Adorazione dei Magi (Vicenza, Museo Civico, [...] di Malpaga, Bergamo; palazzo del Municipio, Rovereto; castello del Buonconsiglio di Trento, dove collaborò insieme con il Romanino e con Dosso Dossi), lasciò notevoli affreschi sulle facciate (case Cazuffi, Trento, 1530). Fu anche incisore, sensibile ...
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LAMBERTI, Stefano
Francesco Sorce
Nacque a Brescia nel 1482. Il padre, Piero (Fenaroli, p. 278), è forse da identificarsi con un notaio attivo a Brescia nella seconda metà del XV secolo (P. Guerrini, [...] dal XIII al XVI secolo (catal.), a cura di E. Castelnuovo, Trento 1989, pp. 190, 192; L. Attardi, Girolamo da Romano detto Romanino, Madonna con il Bambino e santi, in Da Bellini a Tintoretto (catal., Padova), a cura di A. Ballarin - D. Banzato, Roma ...
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Pittore e incisore (Venezia 1500 - Padova 1564). Allevato da Giulio Campagnola che, adottandolo, gli trasmise il cognome, coltivò inizialmente l'incisione, usando una tecnica ora aspra ora morbida: il [...] attività pittorica soprattutto a Padova (Scuola del Santo; Scuola di S. Rocco; S. Giustina; palazzi Dondi, Indri, ecc.; Museo civico), rivelandosi attento osservatore del Tiziano ma anche sensibile all'arte del Pordenone, del Romanino e del Moretto. ...
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PIAZZA, Callisto
Mauro Pavesi
PIAZZA, Callisto (Calisto). – Nacque verosimilmente a Lodi, intorno al 1500, secondogenito del pittore Martino e di Angela da Treviglio. Poche le notizie documentarie sulla [...] 1, pp. 106-111; M.L. Ferrari, «Calisto de la Piaza», in Paragone, XVI (1965), 183, pp. 17-49; Mostra di Girolamo Romanino, (catal.), a cura di G. Panazza, Brescia 1965, pp. 89, 123-125; G.C. Sciolla, Recenti contributi per C. P., in Archivio storico ...
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Incisore in rame e in legno, nato nel 1506 a Brescia ove lavorò certamente fino al 1576. Per il tipografo Vincenzo da Sabio avrebbe eseguito le illustrazioni della Raccolta delle rime degli Accademici [...] , e Gesù crocefisso con tre cherubini. Il Fenaroli suppone che a Brescia abbia avuto maestri nel disegno Moretto e Romanino. Le sue stampe, anche per il numero limitato, sono assai ricercate.
Bibl.: S. Fenaroli, Diz. degli artisti bresciani, Brescia ...
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ANDREA da Manerbio
Renata Cipriani
Vissuto probabilmente nella prima metà del XVI secolo, lasciò la sua firma con la data 1535 sotto gli affreschi di una cappella della chiesa di S. Maria in Valvendra [...] Storiche,II(1905) pp. 308 s.; Elenco dei quadri dell'Accademia Carrara in Bergamo,Bergamo 1912, p. 113; G. Nicodemi, Gerolamo Romanino,Brescia 1925, p. 172; A. Sina, La Parrocchiale di Lovere,Lovere 1926, pp. 64-66; A. Venturi, Storia dell'Arte ...
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Nome con cui è noto il pittore Girolamo Téssari (16º sec.), attivo prevalentemente a Padova. Dal 1511 al 1518 lavorò nella scuola del Santo, dove eseguì affreschi (Miracolo del bicchiere, 1511; Morte del [...] attribuite a Padova (Museo Civico, scuola del Carmine, chiesa di S. Francesco) e a Badia Prataglia. Subì l'influsso della scuola veneziana, del Romanino e di D. Campagnola, dipingendo in uno stile secco, ma non privo di certe preziosità decorative. ...
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romanino
s. m. [der. di romano1]. – Moneta grossa d’argento (detta grosso romanino o semplicem. romanino), di cui il senato di Roma iniziò la coniazione alla metà circa del sec. 13°: ha al dritto la figura di Roma seduta in trono con globo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...